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Milan, "così Pioli tiene la panchina": la rivelazione che stravolge tutto

mercoledì 3 gennaio 2024

2' di lettura

“Pioli? Se dopo lo Scudetto arrivi quinto la stagione scorsa non può essere sufficiente, a prescindere dal percorso in Champions League. In questo inizio di stagione la questione infortuni ha inciso molto. Con infortuni normali, come magari ha la prima in classifica, sarebbe stato un altro conto. Come voto il Milan è da cinque”. Commenta così in un’intervista a Calciomercato.it, Vincenzo Matrone, quando parla dei rossoneri. Sul futuro di Pioli “tutto chiaramente dipende dai risultati — dice l’ex difensore, oggi giornalista — Lui e la società devono sedersi attorno ad un tavolino e il mister deve fare un passo indietro per migliorare il suo staff. Si può assolutamente continuare, ma deve mandare via qualcuno o integrare il suo staff”.

Matrone: “Il dopo Pioli? Mi piacciono i giochetti: da Guardiola a Palladino”
Per il dopo Pioli i nomi che Matrone consiglierebbe sono quelli di Guardiola o di Palladino: “Io ti dico un mister a seconda delle tasche — dice l’ex difensore e oggi giornalista — Considerando che si parla di un possibile cambio di proprietà, dico Guardiola, che non vedo impossibile. Lui verrebbe e anche la sua famiglia verrebbe a vivere in Italia. Non prenderebbe i soldi che percepisce in Inghilterra, ma non gli mancano di certo. Abbassando le pretese, invece, faccio il nome di De Zerbi, che mi piace tanto, ma dico anche Palladino, per il quale vedo della poesia, essendo stato inventato da Berlusconi. A me piacciono i ‘giochisti’ e dunque lascio da parte Antonio Conte”.

Matrone: “Fischi a Leao? Non mi sorprendono, ho visto farlo anche con Van Basten”
Il 2024 dovrà essere l’anno del bomber: “Ai rossoneri serve un campione in attacco — aggiunge Matrone — Deve prenderlo oggi o a giugno. Uno alla Vlahovic o più di livello. Per capire quale tipo di centravanti serve basta entrare al museo del Milan. Il numero nove del Diavolo deve essere di questa portata”. L’ex difensore della Viola ha chiuso parlando dei fischi a Rafa Leao, che hanno fatto tanto discutere: “Ho visto fischiare anche Marco van Basten — conclude — e quindi non mi meraviglio così tanto. Leao non è certo un problema per il Milan, ma una risorsa. Rafa anche quando gioca male e butta quei palloni in mezzo diventa comunque pericoloso, ma servirebbe qualcuno che riempie l’area di rigore in maniera diversa”.

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