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Leclerc perde la testa in team-radio: "Per l'amor del cielo, basta!". Sprofondo-Ferrari

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Una domenica peggiore non poteva esserci per Charles Leclerc, che torna dal Canada con uno zero indiscutibile e un weekend costellato di guai. La mancata temperatura alle gomme il sabato, il problema alla power unit della sua monoposto la domenica, che gli toglieva cavalli in rettilineo tanto da rendere impotente ai giustamente sorpassi delle Haas di Magnussen e Hulkenberg (in avvio su gomma full wet, unici a farlo), della Williams di Albon e della Racing Bull di Tsunoda.

Il team per lui ha provato anche la strategia estrema: formare ai box per riavviare il sistema elettronico della sua SF-24, nel tentativo di risolvere il problema, e montare gomme slick quando tutti temporeggiavano in attesa della pioggia. Il monegasco, a un certo punto, non ne ha potuto più e ha urlato via radio al suo ingegnere di pista, Bryan Bozzi, “la pista è troppo bagnata. Per l'amor del cielo…se perdiamo 1,5 secondi in rettilineo, allora non ha senso, ca**o, voglio fermarmi!”, prima di ritirarsi effettivamente nel finale di gara.

Prima del ritiro, Leclerc ha avuto una piccola reazione di orgoglio: "Mettiamo le intermedie e guidiamo normalmente", la proposta fatta sempre al suo ingegnere di pista Bryan Bozzi. Ma l'ultimo estremo tentativo di arrivare almeno alla bandiera a scacchi si è infranto nel momento in cui ha subito i doppiaggi dei piloti di testa: la Red Bull di Verstappen, le McLaren di Norris e Piastri e le Mercedes di Russell e Hamilton "Pensate al chilometraggio del motore, per favore", è l'ultima richiesta di un Leclerc che non vedeva l'ora di mettere fine a quell'incubo. Qualche altro giro in fondo al gruppo per poi sentirsi dire quel "Ritiriamo la macchina" che ormai stava attendendo da tempo.

 

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