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Milan, "ecco il nuovo allenatore". Vertice Cardinale-Furlani, la bomba da New York

sabato 8 marzo 2025

2' di lettura

Dal vertice di New York tra Gerry Cardinale, patron di Red Bird, e l'amministratore delegato Giorgio Furlani sarebbe uscito il nome del prossimo allenatore del Milan. Ciao ciao Sergio Conceicao, che nel giro di tre mesi si è auto-affossato tra polemiche mediatiche, portavoce dimissionario, spogliatoio disintegrato e risultati disastrosi in campo: tutto sarebbe pronto per il ritorno in pompa magna di Massimiliano Allegri, che a Milanello c'era già stato tra 2010 e gennaio 2014 con il bilancio di uno scudetto vinto, uno "regalato" alla prima Juventus di Antonio Conte, una qualificazione "miracolosa" in Champions League e un mesto esonero a metà della quarta stagione.

Secondo la Gazzetta dello Sport, in realtà, il tecnico portoghese arrivato a fine 2024 per sostituire il connazionale Paulo Fonseca potrebbe pure saltare prima, in caso di altri flop (attenzione massima al campo di Lecce, ed eventualmente all'ultimo obiettivo rimasto, la Coppa Italia con il derby in semifinale contro l'Inter ad aprile). In quel malaugurato caso, però, si sceglierebbe per un traghettatore interno, vero e proprio, e tutto porta a Mauro Tassotti, storico vice di Carlo Ancelotti già richiamato a casa per Milan Futuro (ufficialmente). 

A giugno, però, sarà all in su Allegri che avrebbe vinto la concorrenza di tecnici considerati un po' troppo pericolose scommesse (da Maurizio Sarri a Roberto De Zerbi o Vincenzo Italiano, fino all'ultima suggestione Cesc Fabregas).  L'obiettivo è evitare il tragicomico balletto della scorsa estate, con il no a Lopetegui a furor di popolo e il ripiego su Fonseca.

A favore di Max il fatto di essere considerato allenatore vincente, di grandissima esperienza, capace di gestire spogliatoi "pesanti" ma, al tempo stesso, meno "esigente" di tanti suoi colleghi (un nome su tutti: proprio Conte). A questo proposito la Gazzetta ricorda come un merito il fatto di essersi andato bene persino la cessione di Cristiano Ronaldo a un paio di giorni dalla fine del mercato (sostituito dai Moise Kean...) ai tempi della Juve. Insomma, un "aziendalista" ma di peso.

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