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Altra fuga e altra vittoria francese con Monier

A Peio Terme arrivano 19 fuggitivi. La blanda salita finale non fa male ai big
di Roberto Amaglio sabato 29 maggio 2010

3' di lettura

Altro squillo transalpino al Giro d'Italia. Nella 17° frazione che portava la carovana rosa da Brunico a Peio Terme, infatti, a imporsi è stato il francese Damien Monier (Cofidis), il quale ha centrato la sua prima vittoria da professionista staccando negli ultimi chilometri della salita trentina Danilo Hondo (Lampre) e Steven Kruijswijk (Rabobank), gli ultimi dei 19 fuggitivi partiti al km 59 a resistere al forcing del 27enne atleta di Clermont Ferrand. Il gruppo dei migliori, invece, si è concesso un giorno di "riposo". L'ascesa finale a Peio Terme, infatti, non era abbastanza selettiva per scalfire nessuno, soprattutto in virtù del fatto che, su quelle pendenze e a quelle velocità, a ruota si sta una meraviglia. Il forcing finale della Liquigas, quindi, è servito soltanto per tirare la volata a Michele Scarponi che, scattato negli ultimi 200 metri, è riuscito a guadagnare un paio di secondi sul gruppetto dei migliori. Insomma pronostici della vigilia centrati, con i cacciatori di tappe che hanno avuto terreno fertile per giocarsi le loro chance. Dopo due ore di gara per tenere cucita la corsa, dal plotone evadono 19 corridori: Wyss, Efimkin, Ochoa, Kireyev, Arashiro, Amador, Konovalovas, Duque, Monier, Hondo, Moreno, Kruijswijk, Cummings, Reynes, Ignatiev, Fothen, Nicki Sorensen e gli italiani Marco Marzano e Simone Stortoni, già protagonisti di attacchi da lontano nelle frazioni di Cesenatico e del Terminillo. Il drappello ottiene il benestare del gruppo e sul Passo delle Palade (1523 metri di altitudine) gli attaccanti vantano già un margine di 10' sul gruppo maglia rosa. I fuggitivi, quindi, si giocano la tappa negli ultimi nove chilometri all'in su verso Peio. Per la stanchezza maturata nei 120 km di fuga, tra i battistrada la selezione c'è, soprattutto quando Monier, Hondo e Kruijswijk lanciano il loro affondo. Negli ultimi tre chilometri (quelli più impegnativi), il francese dimostra la gamba migliore e si aggiudica la frazione, precedendo il duo composto dal velocista tedesco della Lampre Hondo e l'olandese della Rabobank. Alle loro spalle Moreno (Omega Pharma) a 1' e Cummings a 1' e 18", poi via via tutti i fuggitivi. I big, invece, si avvicinano all'ultima ascesa compatti, con la Liquigas che scandisce il passo. Il forcing degli uomini in verde (a cui partecipa anche Nibali) non porta i frutti sperati. I vari Arroyo e Porte restano agganciati. Vale solo per le statistiche la generosa volata di Scarponi: 2" presi che fanno più morale che classifica. Domani altra giornata tranquilla per i big della classifica. La Levico Terme - Brescia di 140 km è l'ultimo palcoscenico disegnato su misura per i velocisti. Attenzione però ancora alle fughe. Dopo l'ultimo week end sulle montagne, in gruppo di ruote veloci non ne sono rimaste molte. Con così poche squadre intenzionate a presentarsi allo sprint, a Brescia potrebbe facilmente brindare l'ennesimo attaccante. Per gli amanti della salita e i tifosi di Basso, Evans e degli altri big, invece, si dà l'appuntamento sulle salite della Val Camonica e della Valtellina, in programma nelle frazioni di venerdì e sabato. ORDINE D'ARRIVO 1. Damien Monier (Cofidis); 2. Danilo Hondo (Lampre) a 36"; 3. Steven Kruijswijk (RABOBANK) a 38"; 4. Dani MORENO (Omega Pharma) a 1'05'; 5. Steve Cummings (SKY) a 1'18". CLASSIFICA GENERALE 1. David Arroyo (Caisse d'Epargne); 2. Ivan Basso (Liquigas) a 2' e 27"; 3. Richie Porte (Saxo Bank) a 2' e 36"; 4. Cadel EVans (BMC) a 3' e 9"; 5. Carlos Sastre (Cervelo) a 4' e 36"; 6. Vincenzo Nibali (Liquigas) a 4' e 53"; 7. Alexandre Vinokourov (Astana) a 5' e 12"; 8. Michele Scarponi (Androni-Diquigiovanni) a 5' e 23".

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