Forse ha proprio ragione Angelo Binaghi, il presidentissimo della Federtennis che è un po’ il regista degli Internazionali d’Italia al via lunedì prossimo: «Quest’anno saranno una roba spaziale dove Sinner, però, non potrà più muoversi, tutti lo vogliono e scatena entusiasmo unico. Così abbiamo pensato di costruirgli attorno una sorta di Fort Anche, una suite dove potrà rifugiarsi e stare tranquillo durante il torneo il cui sorteggio avverrà il 5 maggio».
In effetti Jannik non è soltanto il miglior giocatore del mondo ma è diventato in poco più di un anno un’icona simile a una rock-star, a un divo del cinema. Il suo ritorno al tennis attivo avverrà appunto lunedì 5 maggio, giorno in cui si ripresenterà al Foro Italico di Roma per l’atteso ritorno alla vita che ama, quella del tennista, dopo la squalifica patteggiata con la tristemente nota Wada per l’affaire Clostebol. Essendo testa di serie numero 1 del torneo si paventerà sul campo soltanto nel secondo turno, presumibilmente il 10 maggio ma la proiezione quasi ieratica di Sinner si è già vista ieri e il Tg1 l’ha celebrata con la bella intervista effettuata dal direttore, Gian Marco Chiocci e intitolata Gioco. Partita. Incontro. Con Sinner.
FENOMENO
Il fuoriclasse di Sesto Pusteria si è confessato dopo i tre mesi di stop forzato: «Mi manca la competizione però sono molto contento di rientrare a Roma, un torneo speciale per me. Non c'è posto più bello. Però lo farò sicuramente con una mentalità diversa. Giocare a tennis è come giocare a poker». I tornei sono mancati molto a questo fenomeno di 23 anni che al direttore del Tg1 ha anche ricordato i giorni difficili dello scorso aprile quando nel suo sangue furono trovate tracce di Clostebol e iniziò l’incubo: «In quel momento non ho proprio capito quello che è successo ma ho accettato tutto perché più di quello non puoi fare. Ho saputo subito da dove erano emersi questi piccoli milligrammi di Clostebol ma ho fatto fatica ad accettare questi tre mesi di stop perché nella mia testa mi sono detto: non ho fatto niente e perché devo pagare questo prezzo? Ho vissuto un anno intero di difficoltà. Con il mio avvocato e abbiamo analizzato che le cose potevano anche andare peggio. Mi chiedete se lo rifarei di patteggiare tre mesi di stop? Vi rispondo così: ormai è andata...».
Poi Sinner, stuzzicato da Gian Marco Chiocci, ha parlato anche delle accuse ricevute dall’esterno (Djokovic, Kyrgios ma anche Federica Pellegrini ndr) per un presunto trattamento dispari rispetto ad altri casi di doping: «Ognuno è libero di di dire quel che vuole ma non auguro a nessuno di passare quello che ho passato io. La verità è che se mi chiedete se a un certo punto ho pensato di mollare tutto e dire basta con il tennis, ebbene sì, sono arrivato anche a questa conclusione agli Australian Open di gennaio. Non ero a mio agio. Ma ora piano piano sto rientrando nel ritmo degli allenamenti veri, con un obiettivo davanti: Roma. A volte va molto bene, a volte c'è un calo e non so perché. Ma sono molto contento di rientrare in campo per una partita vera». E con lui, lo è la legione dei suoi fan.
CONFUSIONARIO
Da Madrid, nel frattempo, buone e cattive notizie per i nostri azzurri. Lorenzo Musetti, confermando una tenuta mentale e una forma che l’avevano portato in finale a Montecarlo, ha superato nuovamente un Tsitsipas confusionario in due (7-5, 7-6) e giocherà oggi negli ottavi contro Alex de Minaur per continuare sulla strada della continuità, sino a poco tempo fa il tallone d’Achille di questo talento carrarino. Un paio di dati che spiegano il successo di Muso: ieri ha avuto sì meno vincenti (22 contro 28) ma il greco si è affossato da solo totalizzando 39 errori forzati contro i 20 dell’azzurro che ha avuto pazienza e ha atteso le scelleratezze dell’ellenico. Sempre oggi Matteo Arnaldi sfiderà lo statunitense Frances Tiafoe.
Le brutte notizie sono arrivate invece da Matteo Berrettini sempre alle prese con un fisico che non riesce a supportare la potenza e la precisione del servizio e del diritto. Contro il britannico Jack Draper è stato costretto al forfait per l’ennesimo problema agli addominali dopo aver perso il primo set per 7-6. Berrettini aveva già subito un infortunio all'addome durante il match, poi vinto, contro lo statunitense Marcos Giron nel turno precedente ed evidentemente non è riuscito a recuperare pienamente la forma per il match contro l'inglese. «Inutile rischiare, c’è Roma alle porte», ha chiosato Berretto. Difficile dargli torto.