“Jannik? Lo aspetto come tutti a Roma. Sono stato in contatto con Simone Vagnozzi che mi ha detto che le cose stanno andando nel verso giusto, che Jannik è motivato e si sta allenando bene. Lui come sempre trova il buono anche nelle situazioni difficili”. Lo dice convinto a Fanpage Filippo Volandri, tecnico della Nazionale di tennis italiana maschile. L’altoatesino è in procinto di ritornare in campo dopo la sospensione di tre mesi per il caso Clostebol: “Ha approfittato di questa pausa per fare un lavoro fisico che un tennista magari non ha la possibilità di fare solitamente durante l’anno — ha aggiunto l’ex tennista — Avere così tante settimane a disposizione per lavorare capita raramente. Ha sfruttato la pausa nel migliore dei modi”.
La sfida vera, al rientro in campo, “sarà recuperare il ritmo partita, che non te lo dà nessun allenamento — ha aggiunto Volandri — Perché nessun allenamento replica quanto si prova in una partita. Jannik avrà bisogno magari di una, due o tre partite per entrare in quel ritmo lì. Forse non sarà il miglior Sinner all'esordio, ma lui ha talmente tante armi che credo che in breve tempo tornerà a essere il giocatore a cui siamo abituati".
Nel suo momento più difficile della carriera, “credo che Jannik abbia ricevuto talmente tanto affetto dalle persone alle quali reputa di dover prestare attenzione, rispetto ad altre alle quali non offre il suo tempo, da poter superare i momenti difficili — ha aggiunto — Soprattutto nel suo caso dove si è ritrovato da innocente a scontare un periodo di stop così lungo. Non ho nessun dubbio sul fatto che lui non abbia pensato veramente di lasciare questo sport che ama. Perché è un esempio talmente tanto importante e lui sente la responsabilità di esserlo, da non poter lasciare tutto per una non colpa".
La cosa che ha fatto rabbia a Volandri “è sentire quelle persone che giudicano come nel caso della Pellegrini — ha tuonato — penso magari ha una laurea magistrale in giurisprudenza e noi non ne eravamo a conoscenza, quindi è un avvocato e non lo sapevamo, o si è letta le oltre 40 pagine della sentenza. Ma anche nel caso in cui dovesse averle lette ha dimostrato di non averle capite. Quando poi addirittura provano a emettere le sentenze, quello mi fa storcere il naso. O sei competente e allora hai tutto il diritto di dare un’opinione oppure non sei competente e allora apprezzo quelli che lo hanno ammesso e non si sono esposti”. E ancora: “Non vedo la disparità di gestione rispetto ad altri casi, perché tutti i casi sono alla fine diversi — ha proseguito Volandri nel suo discorso — O ha una laurea di cui non eravamo a conoscenza o ha letto le 40 pagine della sentenza e probabilmente non le ha capite oppure ancora non le ha lette e ha sparato una sentenza sua senza essersi documentata".
Per il capitano dell’Italtennis “Sinner è stato vittima delle circostanze, come documentato — ha concluso — Reputato non colpevole, ha dovuto subire una sospensione per responsabilità oggettiva su un membro del proprio team. Anche lì io non ho la competenza giuridica per poter arrivare fino in fondo. Ma chi si esprime o lo fa perché ha le competenze oppure sarebbe meglio documentarsi o stare zitti".