Domani, sabato 10 maggio, sarà il giorno del rientro in campo di Jannik Sinner dopo la squalifica per doping. Il talento 23enne di Sesto Pusteria se la vedrà contro l’argentino Mariano Navone, numero 99 al mondo, e non vede l’ora di scendere in campo a Roma, al Foro Olimpico, dopo le tante voci che sono susseguite per l’essere stato lontano tre mesi dai campi a causa della contaminazione indiretta al Clostebol.
Nei suoi confronti, però, Taylor Fritz si è detto parecchio dubbioso sulle possibilità di vittoria degli Internazionali d’Italia: "Onestamente non è cambiato il mio modo di guardare Jannik — le sue parole a Il Corriere dello Sport — Una prova di ciò è che qui a Roma ci siamo allenati assieme. Sulle sue possibilità di vincere subito al Foro Italico sinceramente non lo so. Sarei molto sorpreso se riuscisse a conquistare il torneo".
E ancora: “Se da un lato, quello fisico, sarà sicuramente in salute, dal punto di vista dell'abitudine a giocare le partite credo che ci vogliano delle settimane, anche per lui, per tornare a pieno regime — ha proseguito lo statunitense Quindi non so cosa aspettarmi”. Contro Sinner, Fritz ha perso due finali: “Quella degli US Open e l’altra delle Nitto ATP Finals sono state due partite decisamente diverse — ha proseguito Fritz — A New York, Jannik era ingiocabile e avevo l'impressione di non poter far nulla per metterlo in difficoltà, mentre a Torino non mi sono sentito così lontano da lui”.
A Flushing Meadows “alla vigilia della sfida ero davvero carico e per nulla nervoso — ha detto Fritz ancora — Sono entrato in campo con il sorriso anche perchè giocare quel match rappresentava il sogno di una vita. Peccato che al termine dell'incontro mi sia sentito molto male, non per aver perso ma perché mi aspettavo di poter giocare molto meglio".
Poi un commento sul calendario, ritenuto troppo ingolfato: "Spesso ho detto che noi tennisti giochiamo troppo ma credo anche che non abbiamo il potere per cambiare le cose — ha concluso — Se ci fosse una votazione tra noi giocatori per accorciare il calendario di un mese scommetto che l'80% dei tennisti sarebbe a favore. Se dipendesse da noi la stagione sarebbe più corta ma, stando alla situazione attuale, è difficile rinunciare a dei tornei perché ciò andrebbe a influire sulla mia classifica. Vorrei avere del tempo per staccare dal campo ma non posso perdere dei tornei dove tutti i miei rivali competono".