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Antonio Conte, effetto boomerang: Napoli, troppa paura

di Claudio Savelli lunedì 12 maggio 2025

2' di lettura

 Erano già nell'aria le polemiche per la squadra presentata da Vieira a Napoli, soprattutto dopo le dichiarazioni un po' così del presidente del Genoa, Zangrillo. Invece questa formazione è così ben allenata da mettere in difficoltà il Napoli anche così dato che poi l'autogol di Meret è in realtà gol del più giovane in campo, Ahanor, classe 2008, anni 17.

Prima Pinamonti aveva colto una traversa, il tutto dopo il gol del vantaggio del Napoli che avrebbe potuto invitare il Genoa alla ritirata, invece no. Al gol del primo pareggio subentra nella capolista un velo di timore, al gol del secondo pareggio quel timore si ripresenta. Il Maradona si fa d'un tratto freddo, silenzioso, impaurito, come se si fosse reso conto che le partite vanno giocate e vinte anche contro formazioni che non hanno più obiettivi. E per fortuna: questa è la più evidente e importante crescita del calcio italiano negli ultimi anni.

Non è che il Napoli ha esultato troppo presto, è che non si è ancora preso la responsabilità piena di vincere questo scudetto. Proverà a prendersela di forza Raspadori, l'uomo in più oggi come due anni fa quando segnava alla Juventus il gol che consegnava lo scudetto a Spalletti.

Ma questa responsabilità doveva assegnarla Antonio Conte, interrompendo la retorica della cenerentola che compie un miracolo e certificando il nuovo ruolo del Napoli. Un ruolo che non è sconosciuto a questi giocatori.

Quasi tutti sono già passati da un campionato vinto. Avevano bisogno di qualcuno che li gasasse, non di questo eterno fuggire dalla parola "scudetto" che Conte ha addirittura fatto fatica a nominare alla vigilia di questa giornata. Non è così che si approccia a un finale di stagione in cui sei padrone del tuo destino.

Continuare a parlare di miracolo fa bene alla carriera di Antono Conte (che ha vinto tanto nella sua carriera), non ai giocatori che in questo momento hanno bisogno di altro. Hanno bisogno di sentirsi più forti, non più fortunati. Mister Conte li coccola ma in realtà, in fondo, sembra li stia sottovalutando. Può chiedere di più a questi ragazzi. Possono darlo. E dovrà farlo soprattutto nelle prossime settimane dato che il bonus pareggio è sfumato.

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