Niente pessimismo, è solo questione di tempo. La sconfitta di Jannik Sinner agli Internazionali d'Italia contro Carlos Alcaraz non turba affatto Adriano Panatta, l'ultimo italiano a vincere al Foro Italico. Il trofeo, scherza l'ex capitano azzurro in Coppa Davis nel suo commento sul Corriere della Sera, "lo tengo in caldo per Sinner (...) ma sono convinto che il passaggio avverrà presto, perché Jannik lo merita. Il prossimo anno? Ci conto!".
Nella finale di domenica Alcaraz ha sì meritato e "complessivamente gli è stato superiore. Ma di poco. D’un niente, cosa che il punteggio non esprime compiutamente", sottolinea Panatta riguardo al 7-6 6-1, con Sinner che ha sprecato 2 set point nel primo parziale e quasi recuperato il tie-break compromesso.
Sul verdetto romano pesa inevitabilmente lo stop agonistico di 3 mesi imposto a Sinner dal patteggiamento con la Wada per il caso Clostebol. Jannik si è allenato, certo, ma ha perso il ritmo-gara e questo pesa. "Mi chiedo che cosa sarebbe stata questa finale se Jannik avesse avuto la continuità", scrive non a caso Panatta che poi rende i giusti meriti al fenomeno di Murcia: "Alcaraz ha giocato una partita da giocatore vero, diversa dal solito, di una concretezza estrema. Bravo, c’è poco da aggiungere". Bravo Carlitos, apparso maturato, "ma bravo anche Sinner, che ha fatto match pari finché ha potuto. Ne è uscito un tennis di una velocità impressionante, privo magari di colpi da ricordare, ma sempre di altissimo livello. Una sfida che vale il Roland Garros, dove entrambi arriveranno con la fiducia più alta".
Lo aveva detto peraltro Jannik, dopo la semifinale vinta contro Paul: questa sfida contro Alcaraz sarebbe servita da "test" per la terra rossa di Parigi, secondo Slam della stagione. Al netto di questo, conclude Panatta, "resto convinto che Sinner vincerà più di Alcaraz nelle loro rispettive carriere, perché è più continuo, mentre lo spagnolo sembra diventarlo solo quando gioca contro l’italiano". Quando accade, però, il suo livello "è il più alto del circuito"