Silenzio stampa totale. Il rigore concesso nel finale a Pedro, che ha portato al definitivo 2-2 della Lazio a San Siro, ha scatenato le proteste dell’Inter, che sognava il sorpasso sul Napoli di Antonio Conte (bloccato 0-0 a Parma) ma che torna a casa con un -1 da cercare di recuperare venerdì, quando un successo a Como potrebbe non bastare in caso di vittoria dei partenopei contro il Cagliari. Intanto dopo il posticipo di domenica è divampata la rabbia nella squadra di Simone Inzaghi, espulso insieme a Baroni. Né l’allenatore piacentino né il club si sono presentati davanti ai microfoni delle tv o in conferenza stampa, dopo il pareggio di San Siro contro la Lazio.
È questa la presa di posizione del club, che ha scelto di non far parlare nessuno dopo il 2-2 nella sfida contro i biancocelesti in segno di protesta per evitare squalifiche. L'Inter è irritata per alcune decisioni arbitrali delle ultime giornate di campionato: dalla rimessa laterale di Bologna, alla trattenuta di N’Dicka ai danni di Bisseck contro la Roma non sanzionata con il calcio di rigore.
Tanta tantissima la collera, che ha fatto perdere la brocca ai nerazzurri. Nel corso dell’ultima puntata di Pressing, non le ha mandate a dire neanche Fabrizio Biasin: “Chiffi ha arbitrato male, ma non me la prendo con lui, di direzioni sbagliate ne ho viste tante — ha detto — Rocchi poteva scegliere un arbitro migliore, anche al VAR con Guida dopo quelle dichiarazioni. L'Inter ha perso per sue colpe, ha perso tanti punti per strada. Ma c'è da dire che quest'anno ci sono tanti errori ai danni dell'Inter. Per un anno abbiamo parlato di Marotta League, ma nei fatti i nerazzurri sono stati svantaggiati. Non dirò mai che c'è una costruzione per sfavorire una o l'altra squadra, ma c'è da dire che in alcune partite l'Inter è stata svantaggiata, perché gli arbitri sono scarsi. A volte spariscono gli audio, a volte succede altro... Questo può far perdere la pazienza".