Dopo l’addio al Real, Carlo Ancelotti è ripartito dal Brasile, scegliendo la Nazionale verdeoro come prima esperienza da commissario tecnico. A inizio settimana è arrivato a Rio de Janeiro, accolto alla grande da parte della Federazione. Sono poi spuntate le prime foto con il cappello della Seleçao, e successivamente la conferenza in una sala stampa piena di giornalisti. Per lui è arrivato già un nuovo soprannome: dopo Carletto, Carlo Magno, Re Carlo e Don Carlo, in Brasile lo chiamano già Carlinhos.
Il tecnico di Reggiolo è stato presentato ai suoi nuovi tifosi davanti a oltre 200 giornalisti. L'allenatore ha esplicitato tutto il suo orgoglio per guidare la nazionale più titolata di sempre: "È un onore guidare la miglior nazionale del mondo — ha detto — Il Brasile ha vinto cinque Mondiali e ha scelto me per vincere il sesto. Questo lavoro richiede molta responsabilità, ma la assumo con piacere. La sfida è enorme. Proverò a raggiungere il massimo livello”.
Ancelotti ha dichiarato di non aver ricevuto chiamate da parte della nazionale italiana: "Non mi ha cercato”, ha detto amaramente. Il tecnico emiliano ha però ricordato che l'Italia è in buone mani: "Ora ha un grande allenatore, che è anche un grande amico, Luciano Spalletti — ha concluso l’allenatore ex Milan, Real, Psg e Chelsea —L’interesse è stato del Brasile. Sono molto orgoglioso di essere qui, perché la storia dice che questa è la nazionale più forte del mondo".