"Sembra il fratello di SuperMario, Luigi". E questo forse è il commento più "carino" nei confronti di Jannik Sinner. Il 24enne altoatesino numero 1 al mondo un paio di giorni fa ha debuttato al Roland Garros battendo in 3 set il francese padrone di casa Arthur Rinderknech soffrendo davvero solo nell'ultimo parziale, vinto 7-5 dopo aver recuperato da 0-4 e poi da 2-5. Tutto bene, dunque, a parte... il vestito.
Sui social a partita in corso è iniziata la pioggia di commenti sul nuovo kit firmato Nike esibito sulla terra rossa di Parigi e si va dallo sconcertato all'ironico. In pochi salvano l'accostamento tra cappellino e pantaloncini blu e polo verde con colletto bianco. E il completo total black sfoggiato agli Internazionali d'Italia che aveva incantato il pubblico romano (al tempo stesso elegante, sobrio e aggressivo) è già un lontanissimo ricordo.
Basta dare una occhiata ai commenti piovuti sotto un post su X del giornalista Giovanni Pelazzo, esperto di tennis e collaboratore di Sky Sport, Ubitennis e Quindicizero, per capire che aria tira tra i fan del fenomeno di San Candido.
"Dal colore delle scarpe era prevedibile ma li sceglie lui o la Nike?", "Brutto, ma poteva andare peggio", "Ho visto raccattapalle a New York vestiti così", "Verde speranza". C'è chi azzarda un "A me piace il completo" e viene subito travolto.
"Look da osservatore di cantieri in una giornata d'estate. Si poteva fare di meglio", "Un po' Harry Potter, un po' college, un po' bimbo in gita, un po' ho scelto le stoffe al buio e mi era rimasta solo una bavaglia per fare il colletto", "Si addice alle 'orende' scarpe", "Sì, sembra proprio una Sprite", "È il primo veramente brutto che indossa", "Io non so se ci siano dietro precise ragioni di marketing e allora capirei ma se c'è una critica che personalmente mi sentirei di muovere a Sinner, quella è proprio sulla scelta delle mise con le quali scende in campo che nun se possono guarda'", "Kit da bambino in colonia anni '70", "Molto Benetton anni 80. Andrebbero fatte due chiacchiere con l’ufficio stile della Nike", "Ogni volta penso che la Nike abbia toccato il fondo e invece...", "Quelli della Nike sono daltonici. Però democratici. Ho visto i kit di Carlos e Korda e sembrano usciti dall'ape Maya", "Direi inguardabile. Agghiacciante. Pareva un tedesco a Rimini", "Deve aver perso una scommessa, sennò non si spiega" fino a un categorico: "Rivedibile un cavolo! Non lo vogliamo vedere mai più!". Vestito così, s'intende.