"È possibile che Sinner si sia portato dietro il game in cui ha fallito i 3 match point, per questo non ha chiuso la partita quando serviva": Sergio Costa, psicologo dello sport, ha analizzato la sconfitta del numero uno al mondo nella finale del Roland Garros contro lo spagnolo Carlos Alcaraz. La differenza principale tra i due campioni, secondo l'esperto, è che "Sinner, per via della squalifica del doping, è tornato a giocare nell'ultimo mese. Due tornei e due finali. Ha anche detto: 'Non mi aspettavo di arrivare in finale a Parigi o comunque ci avrei messo la firma'. Poi ovviamente fa male perdere in questo modo perché perde con tre match point. Non avendo sfruttato al meglio le chance che Alcaraz in parte gli ha dato durante quel game".
Sinner, però, ci ha provato fino alla fine. "È andato sotto nel quinto set, ma è riuscito a riportare la finale in parità e andare a due punti dal match - ha spiegato Costa -. Ma Alcaraz ha tirato fuori gli artigli, ha utilizzato la sua forza mentale perché è ripartito nel super tie-break facendo sette punti a zero, quindi (contando quelli precedenti) nove punti a zero. È stato un match di alti e bassi, dove Sinner non si è espresso al massimo. Malgrado questo, è riuscito a portare la partita al super tie-break del quinto".
Sul campione altoatesino, poi, ha aggiunto: "Non sorprende che abbia fallito i tre match point, ci può stare, stupisce di più che non abbia tenuto il proprio servizio nel momento più decisivo. Tutto il match non ha servito alte percentuali di prime. E questo l'ha pagato. L'ha pagato anche durante il tie-break, quando è stato breakato. Vuol dire che non era un colpo che si sentiva particolarmente sicuro e non è riuscito a farlo come negli altri match o come è riuscito Alcaraz".