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McNamee prima insulta Jannik Sinner. E poi... "Giustizia è fatta": come va a finire

giovedì 12 giugno 2025

2' di lettura

Esulta insultando Jannik Sinner e poi, pentito, chiede scusa. Ci ricasca, Paul McNamee. L'ex tennista australiano, talmente specialista nel doppio negli anni Ottanta da diventare un mito insieme al suo partner Peter McNamara, non è mai stato tenero con l'azzurro. Già un paio di settimane fa, dopo la sconfitta contro Carlos Alcaraz agli Internazionali d'Italia a Roma, al rientro dopo i 3 mesi di stop per la squalifica per doping e il patteggiamento con la Wada, aveva definito Jannik "l'apprendista" e lo spagnolo il "maestro di scacchi".

Stessa finale a Parigi, per il Roland Garros, e stesso esito domenica scorsa. Per McNamee "è giusto che Sinner abbia perso", pur riconoscendo i meriti tecnici del numero 1 del ranking Atp.

L'altoatesino, sottolinea, "ha giocato un match incredibile, ma non sarebbe stato giusto se avesse vinto, sulla terra battuta e con tutto il resto. Per me, ha vinto la persona giusta". Un giudizio che sui social ha fatto discutere e molto gli appassionati di racchetta e palline, e così su X l'ex tennista australiano, oggi 70enne, ha in parte corretto il suo giudizio: "Mi dispiace di aver fatto un'osservazione insinuando che 'giustizia' fosse stata fatta quando Sinner ha perso la partita... alla fine, non è stata una cosa bella da dire".

Della finale più lunga nella storia del Roland Garros (e la seconda in quella di tutti e 4 gli Slam) continua a parlare però un po' tutto l'ambiente, allenatori compresi. 

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Mark Petchey, coach di Emma Raducanu, per esempio, ha una tesi piuttosto condivisibile ma espressa da pochi. In tanti hanno sottolineato come Sinner sia tornato subito competitivo dopo lo stop forzato, quasi sottolineando da un lato l'ottima preparazione atletica svolta negli ultimi 3 mesi ma dall'altra anche il su essere più "riposato" rispetto agli avversari. Tutto il contrario, spiega Petchey. "Molti pensano che non abbia pagato il prezzo dei suoi tre mesi di lontananza dal mondo del tennis - premette a Tnt Sports l'allenatore riguardo a Sinner -. Ma ha pagato il suo prezzo. Non ha giocato molte partite importanti negli ultimi mesi e credo che il peso emotivo sia stato cruciale per lui contro uno come Alcaraz. Penso che abbia pagato un prezzo piuttosto alto non aggiungendo al suo curriculum un terzo Grande Slam consecutivo".

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