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Donne prese a calci

Bella partenza delle Azzurre all’Europeo e Gravina entusiasta, ma la realtà è un’altra: dalla Serie B in giù, stanno scomparendo squadre in quantità. Nel silenzio generale..
di Attilio Barbieri sabato 5 luglio 2025

4' di lettura

L’Europeo di calcio femminile è cominciato per le azzurre nel migliore dei modi. Un acuto di Arianna Caruso, una vita trascorsa alla Juventus e ora al Bayern, permette all’Italdonne di portare a casa una vittoria preziosissima nella partita di esordio. Il ct Soncin è entusiasta «Bellissima l’atmosfera attorno a noi». È la rivincita del pallone rosa. Ma dietro questa vetrina luccicante si nasconde una situazione imbarazzante per il calcio femminile italiano. Dalla Serie B in giù è tutto un susseguirsi di ritiri, rinunce e talvolta dissoluzioni societarie, di cui le cronache ufficiali non parlano. Il rovescio della medaglia del pallone rosa è imbarazzante per tutti, forse tranne per il numero uno della Figc, Gabriele Gravina, che non perde occasione per lanciare messaggi entusiastici. «In Italia il calcio femminile è in crescita costante come numero di tesserate», ha affermato alla premiazione delle squadre promosse in Serie A e delle migliori marcatrici delle B, all’auditorium del Centro Tecnico Federale. Un messaggio che deve stare molto a cuore a Gravina visto che alla fine di dicembre dello scorso anno aveva celebrato i successi numerici del pallone rosa. «C'è un'evoluzione incredibile, il calcio femminile sta crescendo in modo esponenziale. Ci sono oltre 43mila ragazze tesserate e siamo partiti da 15mila. Praticamente sono triplicate».

RACCONTO E REALTÀ Ma se le statistiche citate dal presidente della Federazione disegnano una situazione idilliaca, la realtà è distante anni luce da questo racconto. La lista delle società che si ritirano dei campionati o spariscono senza dar più notizia di loro si allunga di giorno in giorno. Ieri scadevano i termini per l’iscrizione al campionato di B femmine. Un girone unico infernale con costi proibitivi per le trasferte e non solo. Per disputare un campionato serve almeno mezzo milione di euro, ma se nutri velleità di promozione il budget sale ad almeno 800mila. Secondo le ultime indiscrezioni rilanciate dal quotidiano Il Secolo XIX, la prima defezione eccellente potrebbe riguardare la Sampdoria Women, retrocessa dalla A alla serie cadetta. La prospettiva è quella della rinuncia alla B e pure alla Serie C, con le blucerchiate che ripartirebbero dal campionato di Eccellenza, ma solo perché la Liguria non ha la Promozione femminile.

Altra società in bilico fra i cadetti è lo Spezia Women che ha centrato la promozione dalla C con un punto di vantaggio sulla Pro Sesto Women, protagonista a sua volta di una dura contestazione delle giocatrici, dopo le dimissioni a catena dei dirigenti del settore femminile, a cominciare dalla responsabile Elena Tagliabue, ex Femminile Inter Milano. Ma per una società che sale con difficoltà ce n’è un’altra che retrocede e rischia di sparire. Si tratta della Vis Mediterranea Soccer di Siano, provincia di Avellino, in odore di ritiro dal campionato di B già lo scorso mese di gennaio.
Rottura insanabile fra vertici societari e giocatrici che rischia di avere una coda extrasportiva.
Non iscrizione praticamente scontata.

Un forfait eccellente è senza dubbio quello dell’AC Monza femminile, frutto del cesello di Roberta Antignozzi. Alla vigilia della cessione della società al fondo Beckett Layne Ventures di Brandon Berger, gli eredi Berlusconi hanno azzerato la divisione femminile del club che aveva vinto il girone B di Promozione Lombardia e si apprestava ad iscriversi all’Eccellenza. Non si sa mai che le ragazze possano infastidire qualcuno. Magari i nuovi padroni. E via, si cancella tutto con un frego di penna.

CIAO LECCO Sempre per rimanere fra le società che militano nei campionati professionistici maschili il Lecco ha annunciato ufficialmente la cancellazione di prima squadra (Promozione Lombardia) e juniores. Restano le formazioni dall’under 17 in giù, per una non meglio specificata «scelta di coerenza del progetto». E nei campionati dilettantistici lombardi spariscono pure Real Torre (Torre d’Isola, Pavia) e Crema con la proprietà che ha annunciato lapidariamente: «Non c’è il budget per il prossimo campionato». Tutte a casa. Stessa sorte toccata alle ragazze del Foggia Women 1987, Eccellenza pugliese: dopo appena due campionati il club sparisce dal tabellone, con il presidente Alfredo Troisi che lamenta il disinteresse totale di Comune e istituzioni, capaci di fare soltanto «passerelle».

SERIE C IN DIFFICOLTÀ Ma se le serie minori su base regionale - Eccellenza e Promozione - contano diverse perdite, pure la Serie C femminile ha poco da festeggiare. La Spal Women, girone B della terza serie femminile, si è dissolta assieme alla società maschile, dopo il crac della gestione di Joe Tacopina, americano di New York, uno degli avvocati di Trump. La sua Spal è stata dichiarata insolvente ed è schiacciata da debiti ingenti verso le giocatrici, i dipendenti e pure il Fisco. Getta la spugna pure il Bulè Bellinzago, formazione novarese reduce da un discreto campionato in C, girone A.
«Per la società siamo un problema», hanno raccontato alcune tesserate alla testata online Piemonte Sport, «è emerso chiaramente dalle parole che ci sono state rivolte. Banalmente anche acquistare la carta igienica per noi era diventato un problema».Nel medesimo girone di C Finisce l’avventura il femminile della Polisportiva Monterosso di Bergamo che manterrà in vita, però, come ci ha segnalato il mister della prima squadra Pier Giorgio Favini, le giovanili. Dalla under 19 in giù. Naturalmente dietro a ritiri, rinunce e dissoluzioni ci sono i piccoli-grandi drammi di centinaia di bambine, ragazze e giovani donne, che si trovano senza calcio da un giorno all’altro. E molte di loro abbandonano, pur avendo i numeri per sfondare. Ma questa è una storia che merita di essere raccontata a parte. E lo faremo.

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