Nubi sempre più nere sul Wimbledon di Jannik Sinner: è stato infatti annullato l'allenamento previsto per oggi pomeriggio. Il numero 1 del mondo aveva prenotato un campo per le 17 ora italiana, in vista del quarto di finale contro l'americano Ben Shelton di domani, nonostante il dolore al gomito che lo aveva limitato ieri negli ottavi contro Dimitrov.
Una beffa per due giocatori: il bulgaro, in vantaggio di due set a zero, sembrava a un passo dall'impresa quando è stato costretto al ritiro a causa di un problema muscolare dopo un servizio. "Non mi sento vincitore oggi", aveva riconosciuto Sinner, che si era anche detto preoccupato per l'ennesimo fastidio fisico, questa volta al gomito appunto.
Massimo riserbo sugli esami eseguiti questa mattina, una risonanza magnetica che avrebbe dovuto sciogliere gli ultimi dubbi sull'entità del problema al gomito. "Nessuna comunicazione fino a domani", è stato fatto sapere a conferma del clima di particolare tensione attorno al 23enne di San Candido, anche se la conferma dell'allenamento sembrava regalare un po' di ottimismo. L'annullamento dello stesso, ovviamente, sembra cambiare tutte le carte in tavola.
"Gli infortuni al gomito del tennista sono nella maggior parte dei casi da sovraccarico, come nel caso dell'epicondilite laterale ('gomito del tennista'), tuttavia nel caso di Sinner parliamo di un trauma acuto conseguente alla caduta, di cui dobbiamo ancora conoscere l'entità - spiegava nelle ore scorse all'agenzia Adnkronos Salute il medico fisiatra Andrea Bernetti, segretario generale della Simfer (Società italiana di medicina fisica e riabilitativa) e professore ordinario di Medicina fisica e riabilitativa all'università del Salento -. Biomeccanicamente, il gomito funziona principalmente come un anello in questa catena cinetica, consentendo il trasferimento dell'energia cinetica dal corpo alla racchetta. Qualsiasi problematica a tale livello può provocare dolore e difficoltà nell'eseguire il servizio in modo adeguato, oltre che in altre situazioni di gioco".
"A livello biomeccanico - sottolinea il professor Bernetti - il gomito è un'articolazione estremamente complessa. La stabilità delle strutture capsulo legamentose è ovviamente molto importante, a maggior ragione durante le sollecitazioni al quale viene sottoposta questa struttura durante il tennis. La stabilità del gomito è mantenuta dalla combinazione di congruità articolare, integrità capsulo-legamentosa e attività muscolare ben bilanciata. L'olecrano e la fossa olecranica forniscono stabilità primaria quando il gomito è flesso a meno di 20° o più di 120°. A gradi di flessione intermedi, la stabilità è garantita principalmente dalle strutture dei tessuti molli, in particolare dal legamento collaterale ulnare, particolarmente importante nelle attività che comportano stress in valgo, come in alcune situazioni di gioco del tennis. Ad esempio, durante il servizio la catena cinetica inizia a livello degli arti inferiori, prosegue a livello del tronco e della spalla fino all'articolazione del gomito, per poi proseguire attraverso il polso e la mano". "Quindi la problematica di un caso come quello di Sinner, pur non conoscendo ovviamente il caso nello specifico, ma piuttosto basandosi esclusivamente su quanto visto in video, è capire l'entità di un'eventuale lesione e comprendere se sia possibile continuare a giocare non provocando ulteriori danni, e al tempo stesso senza compromettere il livello di gioco".