Quante volte lo abbiamo sentito ripetere? Il tennis è lo sport del diavolo ma, aggiungiamo, anche di coloro che hanno meno infortuni, patiscono pochi guai fisici, in altre parole hanno fortuna. Nel senso che la sorte aiuta gli audaci ma se questi audaci, a loro volta, vanno incontro a piccoli-grandi guai, c’è un limite a tutto e si può accendere una lampadina rossa nella mente di un campionissimo. Quale è Sinner. Il cammino del numero 1 del mondo sulla sacra erba dell’All England Tennis and Croquet Club è in linea con quelli che erano i suoi obiettivi: quarti di finale raggiunti, tre avversari battuti nettamente e uno - il disgraziatissimo Grigor Dimitrov - che, in vantaggio di due set, si è fatto da parte causa il quinto infortunio muscolare negli ultimi cinque slam e ha regalato a Jannik il quarto di finale. Un dono inatteso. Oggi, salvo sorprese dell’ultima ora, la Volpe Rossa, un po’ acciaccata, incontrerà il mancino Ben Shelton, numero 10 del seeding, giustiziere negli ottavi di Lollo Sonego alle 16 (diretta Sky e streaming su NOW). Acciaccato, dicevamo, perché nell’ordalia contro Dimitrov, il peggior Sinner visto negli ultimi due anni stava perdendo nettamente causa anche un gomito dolorante, il destro, in seguito a una caduta. «Sin dalla prima pallina giocata contro Grigor ho avvertito il problema che non mi faceva tirare il diritto bene né servire come volevo». Dopo le più gravi sofferenze dell’amico Dimitrov, andato ko, Jannik ha pensato al proprio gomito e, martedì sera, aveva detto: «Vediamo come si evolverà questo dolore».
INCIAMPI
Un contrattempo fisico che ha riportato alla memoria tutti i problemi patiti da Sinner dal 2022, anno in cui era ancora lontanissimo dal trono del mondo. Inciampi di ogni tipo che ne hanno interrotto il cammino e, spesso, costretto a saltare tornei e appuntamenti importanti: dal primo, aprile 2022, a Indian Wells quando un malessere lo portò al ritiro, a un intenso fastidio all’anca patito agli Internazionali di Roma di quell’anno, poi recidivato ad Adelaide 2023 e a Madrid 2024, allorché Jannik saltò il 1000 spagnolo e, con enorme delusione, gli Internazionali di Roma. Una caviglia ballerina lo ha fermato tre volte, nel 2022: ad Amburgo, Sofia e Astana. Gliela mise a posto Giacomo Naldi. Nel dicembre di quell’anno Sinner saltò le finali di Coppa Davis per una mano sinistra dolorante che lo aveva già costretto allo stop nel 1000 Atp di Parigi Bercy.
I 14 guai fisici patiti dal nostro carissimo rosso di Sesto Pusteria sono lì a dimostrare che il motore del più forte tennista al mondo batte in testa, ogni tanto. Senza dimenticare che due “meccanici” - il preparatore atletico Umberto Panichi e il fisioterapista Ulises Badio- da una decina di giorni non sono più al suo box. P.S. Il nostro pronostico? Se entrerà in campo sano, oggi Jannik strapazzerà Shelton e domenica vincerà il torneo. “Se”, però.