Concorda con Nole Djokovic, che ha tessuto le lodi di Flavio Cobolli dopo averlo battuto nei quarti a Wimbledon in 4 set: "Sì, arriverà nella top 10", sentenzia Paolo Bertolucci intervistato dal Quotidiano nazionale. Ma oggi è soprattutto il giorno della semifinale tra il serbo, 37enne capace ancora di esaltarsi sull'erba inglese dove è alla caccia di quello che potrebbe essere il suo ultimo titolo in uno Slam, e il nostro Jannik Sinner, numero 1 al mondo.
"A Wimbledon - spiega l'ex capitano di Coppa Davis - è la sfida più complicata. Nole qui si gioca probabilmente l’ultima chance, arriverà affamato. Poi vincere sarebbe comunque un’impresa clamorosa, perché dovrebbe battere prima Jannik e e poi anche Alcaraz". Insomma, il clima da ultima spiaggia potrebbe esaltare Nole, ma contro Jannik sarà dura perché l'altoatesino sembra decisamente in ripresa.
Con il bulgaro Dimitrov, agli ottavi, ha rischiato l'eliminazione e solo il ritiro di Grigor gli ha aperto la porta dei quarti. "E' stata una partita molto particolare dato che Grigor stava giocando un match praticamente perfetto. Sinner mi è parso, in quel caso, molto limitato dal dolore al gomito dal quale pare essersi ripreso pienamente", sottolinea Bertolucci. "Con Shelton ha vinto tre set a zero e dice di aver ritrovato la condizione giusta nonostante le vistose fasciature, dobbiamo fidarci di ciò che ci dice". Contando i 3 mesi di squalifica, Sinner non vince un torneo dal primo slam di stagione, gli Australian Open. Ma per Bertolucci è assurdo parlare di "crisi": "Le statistiche ci dicono che i top player perdono in media otto incontri ogni stagione. Al momento Sinner è a cinque, dobbiamo rassegnarci che non può sempre vincere. Al rientro dopo i mesi di sospensione ha praticamente sempre centrato finali e semifinali, è qualcosa che i tifosi devono mettersi in testa".