Luccica, brilla e trasuda gloria il "Gentlemen’s Singles Trophy", la coppa dorata destinata a chi vince lo Slam di Wimbledon, la madre di tutti i tornei di tennis. Tenerlo tra le mani è l’onore più grande per chi inforca una racchetta, ma è un piacere solo temporaneo, perché non lo si può portare a casa.
Lo stesso Sinner, nella conferenza post-partita, ha fatto una battuta in tema: “Essere seduto qui con il trofeo, anche se non è qui in questo momento, è incredibile". Già, perché il trofeo resta rigorosamente all’interno dell’All England Club, Sinner se l’è potuto godere per una mezz’ora appena. Giusto il tempo di posare per i servizi fotografici con la coppa in mano.
Finiti gli obblighi mediatici, il diligente funzionario del Club si è avvicinato per riprendersi la coppa. Ai vincitori, infatti, tocca soltanto una replica in miniatura, di circa tre quarti rispetto alle dimensioni originali, su cui sono incisi i nomi dei campioni del passato, oltre ovviamente a quello dell’anno in corso. Viene spedita a casa e tanto basta.
Marion Bartoli, che trionfò nel 2013, ricorda: “Non puoi tenere il trofeo. Questo torna nella galleria dei trofei. Non puoi portarlo a casa: c’è un solo esemplare, e rimane a Wimbledon". Poco male per Sinner che, pur dispiaciuto, non ha perso la calma, ha rispettato le regole com’è nella sua indole e ha esclamato: “Va bene. Nessuna fretta”. Del resto, ora Sinner è uno di casa all’All England Club, circuito esclusivo dei più grandi del tennis che ora lo vede annoverato anche come uno dei soci onorari. Il che consente di avere preziosi privilegi a vita. Non proprio una mazzata insomma. Non come l’imprevisto durante la partita, quel tappo di champagne finito in campo e che Sinner è stato costretto a rimuovere in una fase delicata del match. Alla fine ci ha scherzato su: “"Com’è stato dover evitare un tappo di champagne? Non mi era mai successo, ma succede solo qui a Wimbledon. Questo è il motivo per cui amiamo giocare qui".