Aurelio De Laurentiis aveva lanciato pubblicamente il guanto di sfida ad Antonio Conte durante i festeggiamenti per lo scudetto («Mi piacerebbe si cimentasse in Champions»), ma non era dato sapere se avrebbe poi messo a disposizione gli strumenti adeguati. Poteva essere un bluff, invece si è rivelata una mano vincente. A Napoli (anzi, a Dimaro (in Val di Solem nel Trentino) dove ieri è iniziato il ritiro stanno arrivando i rinforzi. Nemmeno il tempo di annunciarne uno che arriva l’altro. Sembra normale ma non lo è per una squadra italiana anche perché nessuno di questi è un piano B. Sono tutte prime scelte. Quello che il Napoli vuole, il Napoli ottiene.
Prima di tutto, e di tutti, il miglior parametro zero su piazza: Kevin De Bruyne è stata la firma d’onore alle promesse da parte di De Laurentiis. Ieri è toccato a Lorenzo Lucca: visite, firma e spostamento a Dimaro dove Conte ha dato il via alle faticose danze (doppia seduta tutti i giorni tranne martedì 22 e sabato 26, giornate di amichevoli contro l’Arezzo e il Catanzaro). All’Udinese vanno 35 milioni (9 milioni per il prestito, 26 per l’obbligo di acquisto) più 5 di bonus: il vice-Lukaku è costato più di Lukaku. Il Napoli sta facendo le cose in grande e.. in ordine. Il lancio delle nuove maglie subito prima del raduno e man mano i tweet del presidente De Laurentiis che scandiscono l'arrivo dei rinforzi.
Ieri è stato il turno di «Benvenuto Noa», ovvero Lang acquistato dal Psv da dove, nel 2013, arrivò Mertens. Prezzo: 25 milioni più 2 di bonus e il 10% della futura rivendita. Lang completerà la batteria di ali con Neres, Politano e... Ndoye. Il Bologna ha sparato altissimo, 40 milioni, ma Manna non si è alzato dal tavolo, anzi, si è seduto comodo, accettando di separare la discussione rispetto a quella per Beukema che è terminata in 31 milioni più 3 di bonus, con il 10% che andrà all’AZ che vantava la percentuale sulla rivendita. Anche il difensore olandese dopo visite e firma raggiungerà Dimaro. Poi sarà il turno di Vanja Milinkovic-Savic tramite la clausola da 19 milioni. Mica pochi per un secondo portiere.
La cifra non è attenuata da Ngonge che farà il percorso inverso ma solo in prestito (1 milione) con diritto di riscatto fissato a 11. Rapido conto dello scontrino escludendo i bonus? 10 milioni alla firma per De Bruyne più 9 milioni all’Empoli per Marianucci, 35 per Lucca, 25 per Lang, 31 per Beukema, 19 per Milinkovic-Savic e, ipotizziamo, 40 per Ndoye, 16 per Juanlu Sanchez, 21 anni, laterale difensivo del Siviglia in difficoltà economica (14 l’offerta, 17 la richiesta). Fanno 185 milioni di cartellini, di cui oltre 100 già ufficiali prima di cedere Osimhen per cui si stanno facendo passi avanti con il Galatasaray: è stata accettata la cosiddetta penale economica “anti-Italia” di durata biennale e ora si tratta sulla rivendita che si attesterebbe al 10%. Non solo Osimhen, anche Mazzocchi, Zanoli, Cajuste, Folorunsho, Hasa, Zerbin, Lindstrom, Simeone, Cheddira, Ambrosino e chissà se anche Raspadori sono da piazzare.
Mentre De Laurentiis rilancia per «uno stadio nuovo in tre anni» e attacca il mondo del calcio, «siamo immersi in un sistema fallimentare. Bisogna muovere il c...o, fare cambiamenti, altrimenti il movimento fallisce», Conte non potrà certo spolverare il ristorante da 10 euro o i Barella che arrivano dal Cagliari. Peraltro avrà quasi tutti i nuovi acquisti già in ritiro, situazione ideale. Quello del Napoli è un mercato di cui essere grati. Come? Essendone all’altezza. Anche e soprattutto in Champions League.