Cinque game, quanto è durata la finale di Cincinnati tra Carlos Alcaraz e Jannik Sinner, prima del ritiro dell’altoatesino debilitato da un colpo di calore o da un possibile virus. L’immagine più forte non è stata soltanto quella del numero uno del mondo costretto a fermarsi, ma anche il gesto del suo avversario che più volte si è avvicinato per sincerarsi delle condizioni dell’amico-rivale. Un atteggiamento sportivo che però, secondo Andy Roddick, poteva trasformarsi in un errore.
Nel suo podcast ‘Served with Andy Roddick’, l’ex campione statunitense ha spiegato senza giri di parole: “L’unico errore commesso da Carlos durante tutta la settimana è stato quello di avvicinarsi troppo a Sinner quando si sospettava che non stesse bene. Entrambi sono persone di classe, e questo mi piace… Ma se fossi il suo allenatore, gli direi di andare via e non stargli accanto. Non andare a sincerarti delle sue condizioni, salta le foto di rito e non avvicinarti a lui. Se sta male, allontanati da lui”.
L’analisi di Roddick va oltre la finale di Cincinnati e guarda subito a New York: “Si avvicinano gli US Open e lui ha raggiunto la finale negli ultimi sette tornei a cui ha partecipato, a partire da Miami. È in una fase di forma incredibile — le parole dello statunitense — Speriamo che Sinner sia in salute. Se dovesse aver contratto un virus che dura quattro o cinque giorni, non sarebbe facile prepararsi fisicamente”. Alcaraz, intanto, ha fatto il suo debutto nel nuovo torneo di doppio misto a Flushing Meadows in coppia con Emma Raducanu, ma la corsa si è fermata già al primo turno contro il britannico Jack Draper e la statunitense Jessica Pegula.