In attesa che l’odierno sorteggio del tabellone stabilisca il percorso di Jannik Sinner agli US Open, arriva una bella notizia per l’altoatesino. Una di quelle che voleva da tempo: la certezza che Darren Cahill farà ancora parte del suo staff.
L’australiano ha detto sì per il 2026 e sarà ancora insieme a Simone Vagnozzi nell’allenamento e la crescita del numero uno al mondo, che non ha nessuna voglia di abdicare. Sinner stesso aveva annunciato l’addio del 59enne, intenzionato ad andare in pensione per dedicarsi alla famiglia. Dopo alcuni mesi, però, Cahill ha sentito il peso delle difficoltà affrontate dal suo allievo in questa stagione che, nonostante le avversità, è riuscito comunque a portare a casa due Slam.
Prima i tre mesi di stop per il caso Clostebol, poi l’addio al preparatore Marco Panichi, quindi il ritorno di Umberto Ferrara precedentemente allontanato. Tanti scombussolamenti, in mezzo per Sinner c’è lui, Cahill, colonna portante della sua carriera. Un mentore, un secondo papà. Così l’allenatore australiano, prima di lasciare definitivamente il circuito, vuole rimettere nei binari giusti l’assetto di un ragazzo di 24 anni che sta spingendo al massimo. Ha deciso di far parte del team anche per la prossima stagione, anche se magari non lo seguirà in tutti i tornei a cui parteciperà, in una sorta di impiego part-time.
Nulla è ancora deciso, certo, perché c’è un finale di stagione importante da affrontare. A New York è seriamente a rischio la corona di re del tennis, con Alcaraz che gli alita prepotentemente sul collo e che, per assurdo, ai nastri di partenza sarà davanti all’italiano nel punteggio. Sinner dovrà per forza far meglio del martello di Murcia, mantenere lo scettro e prepararsi a un elettrizzante finale di stagione. Poi si deciderà sul futuro.