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Se anche l'arbitro che spiega il Var diventa fascista

Manganiello declama un fuorigioco con tono perentorio. Panatta scherza: "Sembrava il Duce". E il web si scatena
di Fabio Rubini martedì 26 agosto 2025

3' di lettura

 Li hanno costretti a tacere per anni, inermi davanti alle critiche di tifosi, giornalisti e opinionisti sportivi di ogni ordine e grado. E quando finalmente gli danno la parola, che succede? Che li sfottono (quasi) peggio di prima. Ovviamente parliamo degli arbitri e del primo “Var parlato” nella storia del calcio italiano. Quello che è successo lo sapete tutti, ma riassumiamo per i pochi che se lo sono perso: il direttore di gara, Gianluca Manganiello, al 19mo minuto della ripresa di Como-Lazio va al Var per valutare la posizione del laziale... Che ha appena fatto gol. Dopo breve consulto, torna in campo, accende il microfono e con tono tra il marziale e l’emozionato spiega quanto successo ai tifosi che attendono trepidanti sugli spalti: «A seguito di revisione, il numero 11 della Lazio è partito in posizione di fuorigioco. Decisione finale: fuorigioco». Lo fa con un tono a metà tra l’emozionato e il marziale e c’è da capirlo, questa resterà comunque una giornata storica per il calcio italiano e per la carriera dell’arbitro. Poi alza il braccio destro per segnalare il fuorigioco, esattamente come a livello mondiale succede da decenni. Nulla di strano.

Sennonché, qualche ora dopo, comodamente seduto sulla poltrona della Domenica Sportiva, quel battutista consumato di Adriano Panatta ne tira fuori una delle sue. Chiamato a commentare l’episodio, Adriano ride sotto i baffi e in maniera chiaramente ironica spiega: «Ma si sono anche allenati per fare questi annunci? Sembravano proclami di parecchi anni fa... sembrava davvero piazza Venezia. Signor Manganiello, anche meno, meno enfasi». Poi, non contento rincara la dose: «L’errore è stato restare seduti: se la regia lo rimanda ci alziamo tutti». E giù risate. Il riferimento di Panatta- ripetiamo, in tono assolutamente scherzoso- è al Ventennio fascista e all’enfasi che il Duce metteva nei suoi discorsi o al tono marziale dei servizi informativi confezionati dall’Istituto Luce.

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Ovviamente il siparietto è stato ripreso dai social che si sono scatenati creando meme su Manganiello e il suo annuncio, che sono uno più divertente dell’altro. I più semplici sono quelli che alla fine del filmato con le parole di Manganiello fanno seguire le immagini in bianco e nero di piazza Venezia che inneggia al Duce. O quelli che doppiano Manganiello facendogli pronunciare con la voce di Mussolini la dichiarazione di guerra pronunciata il 10 giugno 1940 («Combattenti di terra, di mare e dell'aria!» eccetera). Ma c’è anche chi fa il contrario, cioè usa le immagini del Duce affacciato dal balcone di Piazza Venezia, che con la voce di manganiello proclama il fuorigioco di Castellanos. E poi le immagini statiche con Manganiello affacciato da Palazzo Venezia o da San Pietro.

Non mancano nemmeno gli sfottò tipo: «Si sa poi se in serata ha invaso la Dalmazia?»; «Bene, anzi, Benito»; «Imperativo categorico. Arbitrare! e arbitreremo!»; «Se lo vede la Meloni lo fa ministro»; «Giornata storica: Manganiello dichiara guerra al fuorigioco»: «Spezzeremo le reni al fuorigioco» e infine un irresistibile «Aia, Aia, alalà», dove Aia sta naturalmente per associazione italiana arbitri. Insomma i soliti sfottò che strappano un sorriso.

Incrociando le dita fin qui abbiamo scampato qualche commentatore antifascista in servizio permanente pronto a sferrare una battaglia di libertà contro la “Var di regime”. In tal senso, forse, è servita la mezza figuraccia rimediata da Paolo Berizzi, che aveva duramente criticato un sindaco che aveva rilanciato una presunta dichiarazione del giocatore della Cremonese, Romano Mussolini («Qui per giocare in serie A. Vincere e vinceremo»), non accorgendosi che in realtà si trattava di un meme scherzoso di Pastorizia Football club e che, ovviamente quelle parole Mussolini jr non le aveva mai pronunciate. Bazzecole per chi ha fatto della lotta antifascista una ragione di vita. Tornando alla cronaca il povero Manganiello può comunque consolarsi con le parole del super arbitro Paolo Casarin: «Tutto è avvenuto rapidamente, in modo omogeneo».

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