I premi per i maggiori tornei del circuito Atp, con i quattro Slam in testa, nel 2025 sono cresciuti in maniera esponenziale. Ma ai professionisti della racchetta non basta e la novità è che stavolta a scendere in campo sono anche i top 10 delle due classifiche, maschile e femminile.
La protesta dei tennisti contro le istituzioni che governano questo sport va avanti da mesi e ora c'è da registrare una nuova lettera inviata ai Major, firmata anche da Carlos Alcaraz e Jannik Sinner. Numero 1 e numero 2 al mondo, i giocatori che si sono spartiti gli slam (due a testa, Roland Garros e Us Open per lo spagnolo, Australian Open e Wimbledon per l'italiano), contendendosi la finale in tre tornei su quattro (a Melbourne l'unica eccezione, quando Sinner se la vide con Zverev) e che promettono di monopolizzare i tornei che contano (e relativi montepremi) anche nei mesi a seguire.
Jannik Sinner, "troppi soldi per lui": tennisti in rivolta. Cosa sta succedendo
Gli Us Open si presentano con un montepremi da capogiro: un aumento del 39% rispetto all'anno precedente e 5 milioni...La posta in ballo però non sono i soldi per chi fa strada in tabellone: Jannik e colleghi e colleghe vogliono di più anche in fatto di fondo pensioni e maternità, per esempio, in una disciplina che può regalare grandi introiti, sì, ma per un periodo di tempo limitato (i più fortunati giocano ad altissimo livello al massimo per 15 anni) e a fronte di grandi spese individuali, ricoperte pienamente solo in caso di ingresso nella Top 100. I giocatori, inoltre, ambiscono a creare anche un Consiglio dei Giocatori del Grande Slam. Più soldi, più diritti, più rappresentanza.
Newport, il miliardario umilia il tennis: al torneo ufficiale... tifosi furiosi
Una delle storie più bizzarre della stagione tennistica arriva da Newport, negli Stati Uniti, dove il torneo Chal...Da segnalare che la lettera è stata firmata da tutti i top 10 di Atp e Wta, eccetto Nole Djokovic: il serbo, d'altronde, è stato un precursore nella protesta vendo fondato la Ptpa, sorta di sindacato "alternativo" e molto molto attivo. Alcaraz e Sinner hanno fatto le cose in grande, assumendo anche l'ex Ceo della Wta Larry Scott, spiega la Gazzetta dello sport, affidando a un pezzo da 90 come lui "un compito da lobbista presso gli Slam". Il punto cruciale della protesta è però ancora una volta l'aumento dei prize money, dal 16% al 22% e richiesto entro il 2030, in linea con gli eventi di Nfl, Mlb e Nba.