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Juventus-Milan senza emozioni: allo Stadium finisce 0 a 0

domenica 5 ottobre 2025

3' di lettura

La notte del ritorno di Massimiliano Allegri a Torino produce una sfida senza reti, con poche emozioni – la più grande è il 'negativo', il rigore calciato in cielo da Pulisic in avvio ripresa - e la sensazione che Milan e Juventus lotteranno fino in fondo per un piazzamento in Champions ma che manchi ancora qualcosa per lanciare il guanto di sfida al Napoli campione d'Italia. Lo 0-0 dello Stadium è una buona notizia per Locatelli e compagni, che ritrovano l'equilibrio smarrito nelle ultime uscite blindando la porta di Di Gregorio, ma al tempo stesso rappresenta un altro appuntamento mancato con la vittoria, che manca dalle montagne russe del derby d'Italia. La Signora resta nelle posizioni nobili del campionato ma continua a non convincere, tra nuovi acquisti che faticano a integrarsi – David su tutti – e un atteggiamento troppo remissivo che ha spazientito l'Allianz Stadium, che al termine del match ha sommerso di fischi la squadra. Il pareggio senza gol non può soddisfare del tutto neanche il Milan, che si presentava a Torino con il morale a mille dopo lo scalpo sul Napoli. I rossoneri hanno rischiato poco ma al tempo stesso hanno offerto una prestazione opaca, soprattutto nel primo tempo, nonostante i rimpianti per il rigore sbagliato da Pulisic e per un paio di occasioni fallite da Leao che avrebbero potuto cambiare la storia del match.

Tudor conferma David in attacco, con Conceiçao e Yildiz a supporto, ma deve ancora rinunciare a Bremer e Thuram, in mezzo al campo McKennie affianca Locatelli. Anche Allegri, accolto da un'ovazione allo Stadium al momento della lettura delle formazioni ufficiali, cambia il Milan il minimo sindacale, lanciando il giovane Bartesaghi dal 1' al posto dello squalificato Estupinan. Leao si accomoda in panchina, in attacco spazio al tandem Pulisic-Gimenez. La contesa fatica a decollare per una prolungata fase di studio figlia dell'importanza della posta in palio, in una partita a scacchi tra due tecnici che nelle intenzioni iniziali badano più a non scoprirsi. Nella Juve funziona in particolare l'asse destro, con Kalulu e Conceiçao che creano qualche grattacapo alla solida retroguardia rossonera con i loro inserimenti. Da un cross del portoghese, il più ispirato, David manca l'aggancio dopo una deviazione di McKennie. L'attaccante portoghese continua a litigare con il gol e lo dimostra soprattutto dopo la mezz'ora, quando dal cuore dell'area di rigore scivola maldestramente prima di calciare. Dalla parte opposta il più pericoloso è Gimenez, che prima si porta a spasso mezza difesa juventina per poi calciare addosso a Di Gregorio e, poco prima dell'intervallo, gira a lato di testa il traversone insidioso di Pavlovic, in quella che resta la migliore occasione del Diavolo nel primo tempo.

I sussulti dell'ultimo quarto d'ora di partita trovano conferma in una ripresa giocata a ritmi più alti, con entrambe le squadre più propositive nella ricerca della spallata decisiva. Maignan compie il suo primo, spettacolare, intervento al 3' sulla conclusione in acrobazia di Gatti, ma è al 7' che la partita gira: Kelly cintura ingenuamente in area Gimenez, servito in profondità da Modric. Guida indica il dischetto del rigore ma Pulisic 'grazia' la Vecchia Signora calciando alle stelle. Il penalty fallito paradossalmente sprona ancor più il Milan, che percepisce il calo fisico della Juve e inizia a prendere in mano le redini del gioco. Allegri si gioca la carta Leao per Gimenez, il portoghese si fa subito notare per un pallonetto da centrocampo con Di Gregorio fuori dai pali che spaventa il pubblico dello Stadium. Ben più ghiotta l'occasione che il numero dieci del Milan sciupa al 28', quando sul cross di Pulisic si fa trovare pronto sul secondo palo ma calcia a lato da posizione favorevole. La Juve fatica a uscire dalla metà campo e Tudor corre ai ripari cambiando l'intero tridente offensivo e inserendo Thuram, Vlahovic e Openda, passando dal 3-4-2-1 a un più guardingo e solido 3-5-2. I bianconeri tornano a spaventare Maignan con un siluro fuori misura di Openda, ma soprattutto spengono l'ardore del Milan – che comunque sul gong va a un passo dal colpaccio ancora con Leao murato da Di Gregorio - per uno 0-0 che lascia la situazione cristallizzata tra due squadre volenterose ma imperfette.

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