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GP di Singapore, le pagelle: Russell re della notte, Ferrari regina delle scuse

di Leonardo Filomeno lunedì 6 ottobre 2025

3' di lettura

Russell vince da dominatore regalando alla Mercedes una serata da antologia. Verstappen resiste, la McLaren festeggia il Costruttori con un anticipo di sei gare e le Ferrari recitano il solito rosario della disperazione. Nella Singapore by night, luci, ombre e troppe scuse. Ecco le pagelle. 


RUSSELL 10 - IL RE DELLA NOTTE
Un killer col sorriso smaltato. Guida come uno che non conosce la parola limite. Appena intravede un varco, ci si infila come un serpente. La Mercedes di Singapore è un’astronave degna, e lui la porta al trionfo con spietata bravura.

MCLAREN 10 - GLI INGEGNERI DEL DOMINIO 
Secondo titolo Costruttori consecutivo e decimo per la scuderia di Woking: Stella comanda l’orchestra e la sinfonia è da applausi. Squadra da manuale di efficienza, macchina perfetta da ogni punto di vista. Le ultime due gare? Sì, dai: quando domini così, perfino uno sbadiglio fa notizia.

VERSTAPPEN 8 - IL GLADIATORE SFIANCATO 
Le morbide lo torturano e lui suda e smadonna in silenzio. Al 36° flirta con il disastro, accarezza le barriere e riaccende il cuore di ogni tifoso. Poi tiene a bada le McLaren, con problemi assortiti e gomme allo sfinimento. Solito demonio. Per colpa della Mercedes e di Russell stavolta un po' scornato.

SAINZ 7.5 - IL MATADOR IN MINIATURA 
Parte ultimo e chiude decimo. Un punticino come simbolo di resurrezione. Dopo mesi di mugugni e nebbia, il Matador morde e rimonta nella sua Singapore. La stagione non cambia, ma questo è già tanto per una Williams.

ANTONELLI 7 - L'ALBA DI KIMI
Il buio europeo è lontano, nonostante qualche inciampo. Nella notte di Singapore firma una bella qualifica e una gara concreta, pur pagando una partenza sottotono e troppi giri dietro a Carletto, che infine supera al 54° giro. 

NORRIS 6.5 - LA FURIA DISTRATTA 
Al primo giro infila il compagno con un’aggressività che sa finalmente d'orgoglio. Poi sbaglia, tocca il muro, ma almeno ha il sangue agli occhi. Alla fine si attacca a Verstappen ma non osa. La realtà lo riporta a terra.

PIASTRI 6 - L'ORGOGLIO FERITO 
All’inizio corretto, ma si fa infinocchiare da Lando e si lamenta pure. Il bue che dà del cornuto all’asino, ma con accento australiano. Il titolo resta al sicuro. Ma giù dal podio si rode tanto. 

LECLERC 5.5 - LA LITURGIA DEL RIMANDO 
Scatto felino, poi la solita agonia. La SF-25 è un presepe col motore spento. Lui ci resta dentro, rassegnato come chi sa che non può fuggire. A Maranello intanto rimandano al prossimo anno con la puntualità di un orologio svizzero. E' sempre la stessa messa: promesse, scuse e un rosario di illusioni finite.

HAMILTON 5 - MALINCONIA CROMATA 
Invisibile, rispunta quando gli dicono di superare Charles per acciuffare Kimi. Ma i freni lo tradiscono nel giro di poche curve. Ottavo posto difeso a morsi. La leggenda resta, ma il pilota sembra in pensione anticipata. 

TSUNODA 4 - L'UOMO INVISIBILE 
Solo un’eco giapponese nella notte tropicale. Doppiato ancora da Max e di nuovo fuori dai punti. Col nippo i progressi della macchina li nota solo il Mago Silvan al terzo gin tonic.

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