"Nello spogliatoio ora non fiata nessuno". Con questa frase Massimiliano Allegri ha espresso tutta la sua frustrazione negli ultimi minuti del match tra Milan e Juventus allo Stadium, conclusosi 0-0. Seduto sulla panchina che una volta gli apparteneva, l’allenatore ha vissuto ogni istante della partita come se fosse in campo, con tensione, adrenalina e una rabbia che esplodeva a ogni episodio sfavorevole. Il tutto dopo essere stato celebrato a inizio partita per il suo passato glorioso in bianconero.
L’ira di Allegri è cominciata dopo un’azione concitata al 91′, quando Rafa Leao, entrato in campo nel secondo tempo, si è divorato il gol per la seconda volta di fila, ciccando il pallone poi respinto da Michele Di Gregorio. Al che l’allenatore lo aveva avvertito severamente: "Rafa non mi fare inc***are", lanciandogli uno sguardo che non ammetteva repliche. Ma la partita non era finita e, pochi istanti dopo, Thuram ha sfiorato il vantaggio, facendo esplodere Allegri in un turbinio di urla e gesti verso la panchina, ripetendo più volte: "Quanto manca?”.
Il bersaglio della sua ira, stavolta, è stato Nkunku, protagonista di una leggerezza davanti all’area che avrebbe potuto costare la sconfitta al Milan (con tanto di ira dello stesso Tomori). Allegri si è agitato tra la panchina e la sua area tecnica, urlando contro chiunque si trovasse sulla sua traiettoria, mostrando la tensione accumulata in una partita in cui il risultato non rispecchiava l’impegno della squadra. Lo Stadium, nel frattempo, ha così assistito a uno spettacolo nello spettacolo, dove la grinta, il carisma e la determinazione dell’allenatore hanno rubato la scena quanto il match in campo.
@fraschiaa SEI FOLLE MISTER, TI AMO PER QUESTO♥️ #pazziaallegri#allegri#nervosismo#juvemilan#stadio ♬ suono originale - Francesco Giordano