Jannik Sinner è tornato in campo a Vienna, ma il suo nome continua a far discutere più fuori che dentro al campo. La mancata partecipazione alla Coppa Davis ha scatenato un’ondata di polemiche che hanno irritato non poco lui e soprattutto il suo staff, con attacchi anche di giornalisti.
Infastidito dalle accuse di scarso attaccamento alla maglia azzurra, il campione altoatesino ha preferito chiudersi nel suo silenzio e concentrarsi sui prossimi impegni. Così è scritto nell'edizione odierna del Corriere della Sera.
Dietro la scelta di rinunciare alla Davis non c’è alcuna mancanza di patriottismo, spiegano dal suo entourage, ma una gestione mirata delle energie. Il calendario Atp è diventato un labirinto senza soste: tornei ovunque, partite ravvicinate, viaggi infiniti. In questo contesto, Sinner ha deciso di fermarsi per evitare nuovi infortuni e arrivare in piena forma alle Finals di Torino.
La comunicazione del forfait, però, non è stata impeccabile. Dichiarazioni ambigue e tempi sbagliati hanno alimentato le aspettative dei tifosi e lasciato delusi i vertici federali. Il presidente della Federtennis Angelo Binaghi e il c.t. Filippo Volandri si aspettavano almeno qualche giorno di disponibilità, ma il “no” è arrivato secco, e con esso la sensazione di un distacco crescente tra il campione e la maglia azzurra.