Dopo il trionfo in Coppa Davis, Lorenzo Sonego è volato alla Rafa Nadal Academy di Maiorca per preparare al meglio il 2026. Senza il suo storico coach Fabio Colangelo, con cui ha “migliorato tantissimo”, il torinese si affida all’esperienza di Vincenzo Santopadre, che “conosco e ammiro da sempre”.
La stagione inizierà con la preparazione a Maiorca, poi un’ultima fase a Torino, prima di volare verso Hong Kong e l’Australia. L’obiettivo è chiaro: “Voglio avvicinarmi e superare il mio best ranking di numero 21. La Davis? Una Nazionale di amici veri, un gruppo straordinario”.
Ripensando alle tre Davis consecutive — l’ultima arrivata a Bologna lo scorso mese contro la Spagna — Sonego ricorda il match decisivo contro Jarry nel 2023: “Non soltanto per quel mio match, ma l’intera giornata contro il Cile. Avevamo perso 3-0 contro il Canada ed eravamo spalle al muro. Ho vinto annullando match point a Jarry, poi il doppio: quella è stata una svolta”. La forza del gruppo, dice, è stata fondamentale: “Io e Matteo siamo legati da una vita, con Vavassori siamo cresciuti insieme, lo stesso con Cobolli e Berrettini, con Bolelli ho vissuto tante emozioni. Far gruppo rende tutto più facile”.
Sul 2025 Sonego è soddisfatto: “È stato un buonissimo anno, sono migliorato, ho vissuto nuove esperienze e raggiunto continuità di rendimento — commenta — Wimbledon con Nakashima? Oltre cinque ore di lotta pazzesca”. Colangelo lo definisce “una spugna”, capace di assimilare subito gli input tecnici, mentre Santopadre gli propone nuove soluzioni tattiche. Ecco chi può insidiare Sinner e Alcaraz? “Joao Fonseca, Musetti, forse Rune se rientra al meglio. Ma Sinner e Alcaraz sono a un livello clamoroso, nei momenti importanti alzano ancora di più il loro gioco”. Sonego sogna un grande risultato per il 2026: “Se potessi scegliere, direi cemento outdoor, a New York, unico Slam in cui non sono mai riuscito a esprimermi al meglio”.