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Serie A, la Juve torna in corsa Champions: Roma ko 2-1 a Torino

di Redazione sabato 20 dicembre 2025

4' di lettura

Nella notte in cui la Roma sognava l'aggancio alla vetta del campionato, complice le altre big impegnate in Arabia in Supercoppa, la Juve si inserisce prepotentemente nella lotta al vertice. La Signora supera all'Allianz Stadium i giallorossi, colpiti prima dell'intervallo dal diagonale di Conceiçao e nella ripresa dal tocco a porta vuota di Openda. Baldanzi, entrato nella ripresa insieme a Ferguson al posto degli impalpabili Soulè-Dybala, accorcia le distanze a un quarto d'ora dalla fine ma la squadra bianconera non trema, gestisce con esperienza e consapevolezza il prezioso vantaggio e infila la seconda vittoria di fila in uno scontro diretto. Dall'1-0 di Bologna al 2-1 di Torino Locatelli e compagni mostrano di aver fatto un altro step in termini di qualità e conoscenza delle idee che Luciano Spalletti sta provando a inculcare dal suo arrivo in autunno. Il ritorno dal 1' di Bremer, che ha giganteggiato al centro della difesa annullando il già flebile attacco dei capitolini, ha dato poi ulteriore forza e tranquillità a una Juve più aggressiva e gagliarda anche nei duelli in mezzo al campo. In casa Roma la difficile serata torinese ridimensiona l'ottimo cammino intrapreso in questo primo spicchio di stagione. L'attacco resta il principale problema (che Gasperini non ha ancora risolto) di questa squadra e la concomitante assenza di Ndicka ed Hermoso ha tolto certezze alla difesa di ferro ammirata in questi mesi. Gennaio incombe e in tal senso il mercato potrà dare una mano - sul taccuino del ds Massara ci sono i nomi di Zirkzee e Raspadori – ma nel frattempo i giallorossi dovranno trovare soluzioni alternative per restare attaccati al treno Champions.

Gasperini sceglie il tridente leggero con Dybala falso nove supportato da Soulé e Pellegrini, ma soprattutto è costretto a reinventarsi la difesa: oltre a Ndicka – partito per la Coppa d'Africa – la Roma deve rinunciare all'acciaccato Hermoso. Tocca così al giovane Ziolkowski piazzarsi al centro della difesa, protetto da Mancini e Rensch. In casa Juve tutto confermato, Bremer torna a presidiare la retroguardia a tre, davanti Openda vince il ballottaggio con David. Le due squadre adottano un modulo speculare e con caratteristiche simili, senza un centravanti di peso, in una partita a scacchi in cui il fraseggio predomina. Dybala dopo una decina di minuti ha la prima palla gol, ma la sua conclusione – smorzata da un avversario - è centrale. La Juve costruisce le sue fortune sull'asse sinistro, dove Yildiz e Cambiaso mettono in difficoltà Celik e Mancini. Da lì partono tutte le azioni pericolose dei padroni di casa, come quella al 22' sventata da un'uscita avventurosa ma corretta di Svilar, che anticipa Openda, e quella di una manciata di minuti dopo in cui Thuram calcia alle stelle su invito di Openda. Gli ospiti faticano a trovare la profondità, Dybala è abbandonato troppo a se stesso, stretto nella morsa di Bremer, ma al 38' sull'unico vero guizzo di Wesley la Joya riesce a bruciare l'ex compagno di squadra, calciando però a lato. La partita si accende, la Juve dà la sensazione di esser più pericolosa e infatti dà la prima spallata al match: Conceiçao si fa ipnotizzare da Svilar dopo un pregevole scambio tra Locatelli e Yildiz, ma due minuti dopo – liberato alla conclusione da un tocco elegante di Cambiaso - il suo diagonale rasoterra è implacabile.

Gasp non cambia l'assetto della sua Roma nell'intervallo e la Juve riparte da dove aveva terminato, spingendo sull'acceleratore. Openda – cresciuto con il passare dei minuti – dialoga bene con Yildiz, il cui diagonale finisce a lato di un soffio. I giallorossi appaiono in tilt e solo grazie a Svilar restano aggrappati alla partita, con Cambiaso e Conceiçao sugli scudi. Gasperini così dopo dieci minuti di apnea rivoluziona l'attacco inserendo Baldanzi e Ferguson al posto degli argentini Soulè e Dybala, rimasti impantanati sotto la pioggia dello Stadium. Anche Spalletti poco dopo è costretto a cambiare, seppur per necessità: Conceiçao – alle prese con un fastidio alla coscia – lascia spazio a Zhegrova, mentre Rugani rileva Bremer, fermato dai crampi dopo un'ora di livello assoluto. Proprio l'esterno kosovaro al 26' pennella il cross per la zuccata di McKennie. Svilar ci mette una pezza anche questa volta ma nulla può sul tap-in a porta vuota di Openda. La gara sembra chiusa, ma gli ospiti hanno la forza per riaprirla a un quarto d'ora dal gong proprio con i due neoentrati. Wesley scippa la sfera a Zhegrova, Ferguson trova la risposta di Di Gregorio, Baldanzi in corsa brucia tutti e rimette in carreggiata la Roma. La Juve però nel finale non trema – anzi va a un soffio dal tris con un palo colpito da Yildiz in campo aperto – e, dopo l'incoraggiante successo di Bologna, mostra di esser guarita.

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