Colpo basso per Ilaria Salis. La sua battaglia contro il governo italiano si dimostra un buco nell'acqua. Con l'obiettivo di mettere nel mirino i centri per migranti in Albania, l'europarlamentare di Alleanza Verdi e Sinistra italiana ha presentato un emendamento insieme allo spagnolo Pernando Barrena Arza. Lo scopo? La bocciatura europea del modello Roma-Tirana. Peccato però che a finire bocciato sia stato proprio l’emendamento dell’eurodeputata, respinto a larga maggioranza insieme a quello dei Verdi, dello stesso tenore e anch’esso sostenuto da Salis.
Lo scontro si è consumato nella commissione Affari Esteri dell’europarlamento dove si discuteva in merito alla relazione annuale sui progressi dell’Albania verso l’adesione all’Ue. Il testo riconosce l’impegno costante del Paese, l’allineamento alla politica estera e di sicurezza dell’Ue e l’ampio sostegno popolare al percorso di adesione. Ma Salis non ci sta: "L’accordo tra Italia e Albania - ha scritto - è stato ripetutamente contestato sul piano giuridico". Da qui la "necessità che gli Stati membri si conformino pienamente al diritto dell’Ue e alle sentenze della Corte di giustizia dell’Unione europea". Chiesto dunque di "respingere qualsiasi proposta di esternalizzazione delle procedure di asilo a paesi terzi che comprometta il diritto fondamentale di chiedere asilo entro il territorio dell’Ue e violi sia il diritto dell’Ue sia il diritto internazionale". Peccato però che alla fine la relazione sull’Albania sia passata a larga maggioranza (57 voti favorevoli, 11 contrari e 6 astensioni), mentre i due emendamenti contrari all’accordo bilaterale tra Italia e Albania siano stati rigettati a maggioranza con le sinistre che sono andate sotto.
"È stato affossato il tentativo di colpire il governo italiano e l’Italia", ha commentato a caldo l'eurodeputato di FdI Alberico Gambino, vicepresidente della commissione Afet, relatore ombra del testo per il Gruppo ECR, che ha precisato come la "relazione sull’Albania approvata è un buon test e rispecchia la realtà. Durante la missione del Parlamento Europeo abbiamo potuto apprezzare i progressi del Paese nel percorso di riforme, che lo avvicina sempre di più all’obbiettivo di ingresso nell’Unione Europea. Per questo motivo, è necessario garantire ancora tempi certi per il processo di allargamento, anche in virtù del ruolo strategico che giocano i Balcani occidentali nella gestione dell’immigrazione".