"L'ultima ordinanza della Cassazione, che solleva questioni di incostituzionalità su una norma introdotta da questo governo per il trattenimento dei richiedenti asilo per massimo 48 ore in caso di mancata convalida del trattenimento in un CPR, si iscrive nel solco delle pronunce ideologiche che tentano di sovvertire le politiche migratorie del governo Meloni".
È quanto afferma in una nota la deputata Sara Kelany, responsabile del Dipartimento immigrazione di Fratelli d'Italia. "È doveroso però - aggiunge l'onorevole - che i cittadini sappiano chi sono i soggetti che i tribunali italiani vorrebbero rimettere a piede libero: nel caso specifico un condannato per tentato omicidio con precedenti anche per resistenza a pubblico ufficiale, lesioni personali, produzione e traffico di sostanze stupefacenti e furto. Così come accaduto in precedenza, con provvedimenti che avevano il sapore di un approccio ideologicamente orientato".
A giudizio della deputata di Fratelli d'Italia "tutti i provvedimenti messi in campo da questo esecutivo per contrastare l'immigrazione irregolare sono conformi alla normativa comunitaria in materia, che entrerà in vigore al più tardi a giugno del 2026: cosa diranno a quel punto i giudici, che la loro interpretazione dovrà prevalere, oltre che sul diritto interno, anche su quello europeo?".
Dal Viminale arriva invece la precisazione del ministro degli Interni Matteo Piantedosi, secondo cui la decisione della Cassazione "non è una sentenza, è un'ordinanza che rinvia alla Corte Costituzionale la valutazione sull'eventuale legittimità o meno costituzionale di un aspetto specifico della nostra normativa" e "non riguarda il nostro piano in Albania: non tutto deve essere visto sempre in relazione a questo progetto".
Piantedosi sabato ha partecipato alla seconda giornata del Forum Teha a Cernobbio: "Nel panel si è parlato anche di immigrazione, di migrazione in sicurezza. Abbiamo avuto il modo di soffermarci anche sul fatto che spesso si sottovaluta l'importanza del legame tra i due ambiti, legame che non va visto in termini negativi: parlare di sicurezza quando si parla di immigrazione è qualcosa di molto normale".
Sul progetto in Albania Piantedosi ha sottolineato che "quello che negli obiettivi del governo si deve svolgere in Albania come nei centri nazionali sarà quanto prima, da giugno prossimo, regolamentato essenzialmente dalla nuova regolamentazione europea". Il ministro ha quindi ribadito che sulla decisione della Cassazione si attenderà il giudizio della Consulta, ma - ha sottolineato - "non è neanche così importante, è semplicemente qualcosa che afferisce a un momento particolare del procedimento in alcuni casi che di per se, a differenza di quanto ho letto su cose scritte in modo un po' semplificato, non riguarda il giudizio sull'intero progetto".