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Torino, manette al "Satana islamico": intercettazioni choc

di Claudio Brigliadori lunedì 15 settembre 2025

2' di lettura

"Il diavolo" islamico è finito in manette con l'accusa di terrorismo. Inquietante e per certi versi illuminante la vicenda di un 40enne tunisino, già detenuto per altri reati nel carcere Lorusso e Cutugno a Torino. L'uomo era già famoso tra gli altri detenuti con il soprannome di "Satana" e per questo l'operazione che ha portato al suo nuovo arresto è stata denominata "Shaytan - il Diavolo nell'Islam".

Il nordafricano è accusato di partecipazione all'organizzazione jihadista Ansar al-Sharia e secondo quanto emerso dalla inchiesta della Digos torinese coordinata dal pm Davide Pretti, durante la detenzione in carcere avrebbe tentato di reclutare altri detenuti, esaltando il martirio come la via più alta dell'esistenza.

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"Al martire, lo Shahid, Allah concede di scegliere 70 familiari da portare in paradiso", ripeteva ai compagni di cella. "Alzati fratello, tira fuori la spada e taglia il collo ai nemici", è un'altra delle frasi "motivazionali" con cui cercava di cooptare alla jihad i detenuti stranieri in carcere.

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Il 40enne era da 10 anni in Italia ed era già noto alle forze dell'ordine e ai tribunali per furti e spaccio. Con diverse detenzioni alle spalle in vari penitenziari italiani, era arrivato anche a fingersi marocchino. Da anni ormai seguiva Ansar al-Sharia, gruppo legato ad Al Qaeda e a Osama Bin Laden, il terrorista saudita mente degli attentati dell'11 settembre 2001 a New York. Dell'organizzazione terroristica conosceva l'ideologo e i vertici. Il "Satana" non era una personalità di secondo piano nel proselitismo in Italia: ritenuto un fine conoscitore del Corano, in cella diffondeva canti nasheed (tipici della propaganda islamista) e proclami contro Stati Uniti e Israele, celebrando gli attentati compiuti in Europa e invitando a colpire "i miscredenti" a casa loro, secondo i dettami dell'ideologo Khattib Alidrisi. Gli inquirenti sono sicuri che avrebbe ripreso le armi in prima persona una volta scontate le sue pene.

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