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Imprenditore non trova dipendenti: "manca la voglia di lavorare"

sabato 16 febbraio 2019
3' di lettura

Roma, (askanews) - Difficoltà nel trovare personale, curriculum mal compilati, indisposizioni ad accettare orari serali e mancanza della reale volontà ad ottenere un posto di lavoro. Sono queste le principali difficoltà che un imprenditore affronta quotidianamente in Italia, come testimonia Leonardo Leone, imprenditore romano attivo in diversi settori come la ristorazione, il benessere, l'edilizia e il comparto ricettivo. Difficoltà perchè - come testimonia lo stesso Leone - di richieste di lavoro ne arrivano davvero poche. "Sembra paradossale. Qualcuno chiama, manda messaggi sulle mie pagine social, ma alla fine quando diamo il contatto sono pochissime le persone che si presentano a fare un colloquio. Tutti pensano che un imprenditore abbia difficoltà in Italia in questo momento con il fatturare o nel reperire denaro per aprire aziende. Oggi realmente la difficoltà di un imprenditore è il capitale umano. Quindi le difficoltà di un imprenditore sono quelle di trovare persone che hanno voglia di lavorare e che sono preparate al lavoro". Il problema, in molti casi, sono proprio le domande. "Noi - sottolinea l'imprenditore - pubblichiamo degli annunci per diversi settori per diversi ruoli, le persone rispondono ma rispondono molte volte in maniera non sufficientemente valida. Candidarsi per un colloquio implica una lettera di presentazione, un curriculum compilato in una certa maniera. Ci arrivano invece mail senza allegato, con curriculum fotografati, senza lettera di presentazione. E questa è una parte, mentre l'altra parte è che le persone non sanno compilare un curriculum". Ottenuto un colloquio, non tutti accettano le condizioni poste dal datore di lavoro. "Statisticamente - spiega Leone - su 100 appuntamenti fissati a settimana si presentano la metà o a volte anche meno della metà. La seconda difficoltà è che quando si siedono difronte al selezionatore invece di rispondere a domande fanno domande. Questo può anche essere buono perché non è sempre l'azienda che seleziona la persona ma anche la persona, la risorsa che seleziona l'azienda. Il problema è che la preoccupazione è legata semplicemente a quanto tempo si lavora e a quant'è lo stipendio". I provvedimenti del governo come il reddito di cittadinanza non sembrano essere gli strumenti più utili per chi fa impresa. "Il provvedimento ha alle spalle un movente positivo - dice ancora Leone -, ha l'intento positivo di aiutare le persone. Il problema è che andiamo ad aiutare le persone sbagliate. C'è molta disoccupazione, i dati di quest'anno dell'Istat certificano il 30% di disoccupazione giovanile. Il problema è che stando in mezzo alla gente, avendo oltre 260 dipendenti in diversi settori, vedo che ci sono tanti giovani che non lavorano, ma una buona fetta non vuole realmente trovare lavoro. E' questo il problema principale. In più se gli diamo anche i soldi per vivere in maniera serena sarà difficile che queste persone avranno voglia ancora di più di accettare un lavoro magari a qualche chilometro di distanza, di accettare un lavoro che prevede che alle nove si inizi, perché non si può iniziare a mezzogiorno. Tutte richieste che le persone fanno, come orari particolari, pomeriggi liberi, cose che realmente appartengono alle problematiche personali dell'individuo". Leone ha deciso quindi di dedicare il suo tempo ad aiutare chi realmente desidera trovare un lavoro. "Naturalmente non potrò farlo con tutti - spiega -, potrò farlo con chi ha realmente voglia di migliorare la propria situazione. Nei miei percorsi, ad esempio, come quello basico per cercare lavoro, c'è la presentazione e il colloquio. La presentazione c'è alla prima telefonata o all'ingresso in un'attività, oppure all'invio di un curriculum. In questo caso l'invio di una lettera di presentazione o il curriculum stesso devono essere scritti in una maniera decente. Molto spesso le persone che cercano lavoro vogliono fare bella figura e indicano tantissimi posti di lavoro. Un ragazzo di trent'anni magari mette 16 collaborazioni con una durata media di tre mesi. Questa non è una buona cosa per un imprenditore o per chi entra nei panni di un imprenditore e sa che uno dei requisiti fondamentali è l'affidabilità e se quella persona non si è mai legata ad un azienda più di tre quattro o cinque mesi fa presagire che quella è una persona molto scostante e invece di far bella figura per aver avuto tante collaborazioni, quello diventa un aspetto negativo che fa deselezionare quella persona per un successivo colloquio".

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Gérard Depardieu condannato a 18 mesi per violenza sessuale

Parigi, 13 mag. (askanews) - Gérard Depardieu è stato condannato da un tribunale di Parigi a 18 mesi di carcere, con sospensione condizionale della pena, per molestie e violenza sessuale nei confronti di due donne durante le riprese di un film nel 2021.

L'attore 76enne, che non era presente in tribunale, è stato riconosciuto colpevole di aver aggredito sessualmente Amélie, oggi 54enne, e Sarah (nome cambiato), 34enne, rispettivamente scenografa e assistente alla regia del film "Les Volets verts" di Jean Becker.

"Sono molto commossa - ha detto dopo la sentenza una delle due vittime, Amelie - finora sono stata piuttosto loquace, ma oggi faccio fatica a esprimermi. Sono molto, molto soddisfatta di questa decisione, è una vittoria per me, davvero, e un grande passo avanti. Grazie. Mi sembra che sia stata fatta giustizia".

"Il nostro pensiero va a tutte le vittime di Gérard Depardieu e di altri - dice Claude Vincent, avvocata delle parti civili. - E vorrei ribadire, all'apertura del Festival di Cannes, che è davvero importante che tutti i settori della società, perché ci sono i me-too nel cinema, i me-too nelle cucine, ovunque, è comunque importante che ognuno si accorga di cosa succede nel proprio giardino".

Gli avvocati di Gerard Depardieu hanno annunciato che faranno ricorso in appello.

TMNews

Trump e e il principe saudita, cerimonia di benvenuto al palazzo reale

Riad, 13 mag. (askanews) - Il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman e il presidente degli Stati Uniti Donald Trump partecipano a una cerimonia di benvenuto presso il Palazzo Reale Yamamah a Riad. L'Arabia Saudita è la prima tappa di un tour delle monarchie del Golfo ricche di petrolio, che porterà Trump anche in Qatar e negli Emirati Arabi Uniti.

TMNews

Grande attesa per possibile incontro tra Putin e Zelensky a Istanbul

Roma, 13 mag. (askanews) - C'è grande aspettativa per giovedì 15 maggio a Istanbul quando potrebbe esserci lo storico incontro tra Putin e Zelensky, in seguito alle pressanti richieste del presidente americano Donald Trump, in viaggio nella penisola arabica e che a sorpresa potrebbe raggiungere la città sul Bosforo.

Il presidente turco Erdogan ha ribadito che la Turchia "in quanto unico Paese di cui tutte le parti si fidano", è pronta ad accogliere e contribuire ai colloqui di pace tra Russia e Ucraina.

L'inviato Usa, Steve Witkoff, in una lunga intervista rilasciata a Breitbart News, ha spiegato che l'incontro è possibile e che "il nostro compito è riunirli in una stanza e dimostrare loro che le alternative a una risoluzione pacifica sono negative per tutti. Trump - ha detto ancora Witkoff - "ha lanciato un ultimatum a entrambe le parti", se non ci saranno "colloqui diretti" e in "tempi rapidi", gli Stati Uniti potrebbero farsi da parte, qualunque cosa questo significhi".

Il consigliere ucraino, Mykhailo Podolyak, ha fatto sapere che a Istanbul il presidente ucraino non intende incontrare nessun altro funzionario russo, eccetto Putin.

La premier Giorgia Meloni, in conferenza stampa con l'omologo greco Kyriakos Mitsotakis, ha sottolineato: "L'Italia ribadisce il sostegno agli sforzi per una pace giusta e duratura che non può prescindere da garanzie di sicurezza efficaci per Kiev. Ora attendiamo una chiara risposta russa alla richiesta di un cessate il fuoco immediato e incondizionato alla quale l'Ucraina ha immediatamente aderito, così come l'Ucraina ha accettato subito di incontrare Putin a Istanbul giovedì chiarendo in pochi minuti rispetto a una certa propaganda - ha incalzato Meloni - quale tra le parti coinvolte nel conflitto sia certamente a favore della pace e quale invece sia ancora una volta responsabile della guerra", ha ripetuto la presidente del Consiglio.

TMNews

Regge il cessate il fuoco tra India e Pakistan, scuole riaperte

Srinagar (India), 13 mag. (askanews) - Le scuole di Srinagar, nel Kashmir sotto amministrazione indiana, hanno riaperto martedì, dopo la tregua concordata sabato tra India e Pakistan. La tregua ha posto fine a quattro giorni di attacchi missilistici, droni e artiglieria, che hanno ucciso decine di persone in India e Pakistan, segnando il peggior conflitto tra i due Paesi dal 1999. Gli studenti sono rientrati in classe. Intanto l'India ha riaperto gli aeroporti ai suoi confini occidentali e settentrionali, chiusi al culmine delle tensioni con il Pakistan.

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