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Omicidio Pesaro, Salvini: Bruzzese chiese rinuncia a protezione

sabato 29 dicembre 2018
2' di lettura

Pesaro (askanews) - L'omicidio di Natale a Pesaro del 51enne Marcello Bruzzese, fratello del collaboratore di giustizia Girolamo Biagio Bruzzese, ex esponente di una cosca di 'ndrangheta, è un "segnale preoccupante, di arroganza e violenza ma anche di debolezza. Sono in corso indagini, analisi, rilevamenti, esami delle immagini delle numerose telecamere in zona e fuori zona per verificare le identità" dei killer e "le motivazioni del crimine. Far passare Pesaro e le Marche come terra di 'ndrangheta, mafia e camorra è qualcosa che non meritano nè i pesaresi, nè i marchigiani: il comparto sicurezza è assolutamente all'altezza del controllo del territorio. È un caso singolo, non un'azione preordinata, il sistema sicurezza sta reagendo nella maniera migliore possibile e non c'è nulla da temere". Lo ha detto il ministro dell'Interno Matteo Salvini in una conferenza stampa a Pesaro al termine del Comitato per l'ordine e sicurezza tenuto in Prefettura. Salvini ha ricordato che Marcello Bruzzese "aveva già da più due anni aveva chiesto di uscire dal sistema di protezione: se era la prima a ritenere di non dover essere oggetto di un sistema di protezione, lascio le riflessioni conseguenti, ma sono in corso tutti gli approfondimenti del caso. Senza entrare nel merito di scelte che dipendono da altri - ha spiegato - mi risulta che la procedura fosse in corso e ci fosse un ragionamento economico su come chiudere la partita, come accade in altre fattispecie. Non è il ministro che decide, ma ci sono organismi competenti che decidono chi deve essere protetto, non entro nel merito del carteggio intercorso fra l'amministrazione della Giustizia e dell'Interno in questi due anni". "A Pesaro, come in tutta Italia, le istituzioni, le forze dell'ordine e l'amministrazione della giustizia fanno il possibile e l'impossibile per garantire serenità e salute ai collaboratori di giustizia - ha concluso Salvini - a livello nazionale sono 1.200 i collaboratori e i testimoni protetti, ampliando ai familiari sono 6 mila persone, con un ingente utilizzo di uomini e mezzi delle forze dell'ordine".

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Report, Ranucci: Vigilanza riunita dopo tanto tempo per il mio caso

Roma, 6 nov. (askanews) - Consenso unanime della commissione di Vigilanza Rai sulla seduta secretata, in merito alla risposta di Sigfrido Ranucci alla domanda sul presunto pedinamento da parte di agenti dei servizi segreti. Lo stesso Ranucci aveva chiesto la "secretazione" come "atto di sensibilità verso le istituzioni" sul presunto ruolo avuto dal sottosegretario Giovanbattista Fazzolari nella presunta attivazione dei servizi segreti, dopo un'inchiesta di Report sul padre della premier Giorgia Meloni.

"Io faccio questo mestiere da 35 anni - ha detto Ranucci - e dire in udienza pubblica i nomi di persone dei Servizi coinvolte, non trovo che sia rispettoso delle istituzioni. Il mio è un atto di sensibilità".

Il dibattito prima della secretazione è stato lungo e acceso. Come l'Antimafia il giorno prima, la commissione Vigilanza Rai, come annunciato dalla presidente della Commissione, Barbara Floridia, ha dato il via libera alla secretazione, che richiede l'unanimità dei consensi. Il tutto dopo che la deputata di Fratelli d'Italia, Augusta Montaruli, ha chiarito che il proprio partito non si sarebbe opposto, se tutti d'accordo.

Ranucci in merito alla "riapertura" della commissione di Vigilanza Rai dopo mesi di paralisi, con il pretesto della sua audizione ha detto: "Sono contento, essendo stato sempre un giornalista divisivo, di essere questa volta inclusivo".

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In anteprima il video "Napule 'e na vota" di Rosario Jermano

Milano, 6 nov. (askanews) - In anteprima il video "Napule 'e na vota" il singolo contenuto in "Voglio Napule 'e na vota" il nuovo album di Rosario Jermano, disponibile in digitale dallo stesso giorno, prodotto da Luca Rustici per L'n'R Productions / Universal Music Italy.

""Napule 'e na vota" è il brano che uscirà come singolo in promozione del mio album "Voglio Napule 'e na vota" - racconta Rosario Jermano - il brano nasce da una mia esigenza di valorizzare e recuperare tutte le tradizioni, usi e costumi di Napoli, dalle icone più oleografiche come la pizza, il mandolino, il Vesuvio, San Gennaro, fino alle motivazioni culturali e tradizionali come il ripristino dei carri allegorici della Piedigrotta, il Festival della Canzone Napoletana. Lo diceva anche Eduardo De Filippo quando perdi l'orientamento guardati indietro ed attingi dalla tradizione, la nostra è ricca di cultura, musica, poesia, teatro e tanto altro. Anche il nostro dialetto va recuperato e ripristinato alle sue origini, oggi purtroppo sembra il codice fiscale della nostra amata ormai lingua Napoletana, storpiata da parecchi giovani autori."

Il video per la regia di Giuseppe Iadonisi, girato a Napoli è proprio il racconto della città che Rosario Jermano ricorda e descrive anche in questo album.

Rosario Jermano nasce a Napoli il 19 settembre 1954 ed è uno dei percussionisti e batteristi più stimati nel panorama musicale italiano, con una carriera di oltre quarant'anni dedicata sia allo studio che alle performance dal vivo.

Nel corso della sua carriera, Jermano ha collaborato con alcuni dei più grandi artisti italiani e internazionali, tra cui Pino Daniele, con cui ha lavorato fin dagli esordi nel 1976, partecipando a importanti album e tournée. Ha collaborato con Renato Zero dal 1981 e ancora oggi, contribuendo a oltre 15 album e tournée in stadi e teatri. Ha lavorato anche con Fabrizio De André, Zucchero, Eros Ramazzotti, Gino Paoli, Ornella Vanoni, Fiorella Mannoia, Loredana Bertè, Edoardo Bennato e molti altri, partecipando a dischi storici e tournée internazionali.

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Milano, 6 nov. (askanews) - Han Kang, la scrittrice sudcoreana premio Nobel nel 2024, ha incontrato il proprio pubblico al Teatro Dal Verme a Milano in occasione dell'uscita per Adelphi della sua ultima opera: "Il libro bianco", e ha parlato del senso dello scrivere.

"Il ruolo della letteratura - ha detto - è proprio quello di fare immaginare. La letteratura svela le cose nascoste, le fa immaginare, dà un nome, cerca di spiegare con il linguaggio. Quindi continuando a osservare ciò che è nascosto noi riusciremo a parlare di più delle cose che non sono state mai dette".

"Io prima di essere una scrittrice - ha aggiunto Han Kang - sono stata anche una lettrice e per me è più importante l'identità di essere un lettore. Quando leggevo letteratura mi ha sempre affascinato e commosso la sua forza di dare voce e dare vita a ciò che era nascosto e mi rendevo conto che molte di queste cose emergevano e mi davano forza".

"Secondo me - ha concluso la scrittrice - la forza del linguaggio è incredibile: noi oggi parliamo di AI, parlano di realtà virtuale, ma secondo me l'esperienza di entrare nell'anima e nell'esperienza degli altri attraverso la letteratura è incomparabile. Questa forza nel tempo non cambia mai".

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