Roma, 1 ago. (askanews) - Airbus e l'Italia. Un legame che dura da oltre mezzo secolo e che ha importanti ricadute sul tessuto sociale ed economico del nostro Paese. Una presenza industriale e tecnologica in crescita e foriera di ulteriori sviluppi. Askanews ne ha parlato con Valerio Moro, da pochi mesi head of Airbus in Italia. "L'Italia ha un ruolo fondamentale per Airbus da più di 50 anni. L'Italia è nella Top 10 della supply chain mondiale di Airbus, ha un ruolo assolutamente vitale e con delle ricadute di fatto in termini di posti di lavoro che vanno al di là dei 13mila diretti. E' una cifra importante, una dinamica che prosegue anche nei prossimi anni grazie al rump up, all'aumento della produzione che stiamo proiettando su tutti i nostri grandi programmi di aerei commerciali e anche nel comparto della difesa dove operiamo in partnership storiche con aziende come Leonardo, citiamo a tale proposito il successo di Mbda che è leader nel suo settore, una leadership costruita grazie alla forte cooperazione tra varie nazioni e grosse realtà industriali, poi Atr, che è leader nel settore del trasporto regionale".
Nell'ambito di queste partnership tecnologiche e industriali, si segnala l'accordo dello scorso mese di giugno relativo al modello civile A220:
"L'annuncio che abbiamo fatto recentemente di voler affidare la produzione della fusoliera posteriore dell'A220 a Leonardo, che sarà prodotta nella regione Campania. E' una scelta molto importante che testimonia la fiducia che abbiamo per il sistema paese in termini di capacità industriali e di competenze".
Oltre a quello civile, la collaborazione di Airbus con le aziende italiane riguarda anche la difesa, in particolare con il consorzio Eurofighter. Nelle scorse settimane la Turchia ha annunciato un importante accordo per la fornitura di 40 jet. "Per noi l'Eurofighter è un programma chiave su cui abbiamo fiducia e commitment per il lungo termine. Salutiamo con piacere questo annuncio e contiamo sulla continuazione e lo sviluppo e l'ammodernamento per gli anni successivi di questo prodotto e programma di grande successo che ha una valenza chiave per la sicurezza di tutti noi".
Airbus e tutta l'industria aeronautica sono fortemente impegnate sull'obiettivo globale di Net zero entro il 2050 con l'utilizzo dei Saf, i sustainable aviation fuel e, in prospettiva, dell'idrogeno: "La decarbonizzazione per Airbus è una sfida vitale, lo è non solo per noi ma per l'industria stessa. Riguardo l'idrogeno, continuiamo i nostri sviluppi tecnologici legati a poter poi operare e certificare un certo tipo di velivolo. Quello che abbiamo deciso però è che purtroppo in questo frangente non ci sono ancora le condizioni per poter lanciare il programma. La road map di decarbonizzazione si può vedere in tre step: primo, rinnovo della flotta, gli aerei di nuova generazione sono in media un 20-25% più efficienti della generazione precedente. Secondo punto l'introduzione su larga scala dei Saf. Gli aerei di nuova generazione sono già 50% compatibili con una miscela fino al 50% Saf. Terzo punto l'idrogeno. Assolutamente chiave sia per una filiera Saf e ovviamente per utilizzare l'idrogeno nel velivolo stesso come fonte di energia".