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Pizzagalli: sostenibilità come passaporto per il mercato estero

di TMNews giovedì 25 febbraio 2021
3' di lettura

Milano, 25 feb. (askanews) - Sostenibilità come requisito indispensabile per operare sui mercati esteri, culturalmente e sostanzialmente più attenti alle tematiche ambientali e al rispetto dei parametri ESG in senso complessivo. E' l'esperienza diretta maturata dalla Fumagalli Salumi, gruppo agroalimentare del comasco con 180 addetti e oltre 60 milioni di fatturato, il 70% del quale generato all'estero.

Un'esperienza che può essere raccontata come un percorso sviluppo maturato negli anni e definito spesso anche da specifiche e puntali richieste dei partner di affari. "Ci dicevano: il prodotto non è più sufficiente - racconta Francesco Pizzagalli, amministratore delegato della Fumagalli Salumi - vogliamo conoscere meglio chi fa il prodotto lungo tutta la filiera".

"L'implementazione è avvenuta quando all'interno del concetto molto largo di filiera si è cominciato a intervenire su aspetti come il benessere animale - prosegue Pizzagalli - Questo ha voluto dire investimenti; riorganizzazione della struttura e degli allevamenti; ricerca di professionalità adeguate. Gradualmente oltre benessere animale l'impegno ha coinvolto i siti produttivi, la ricerca e sviluppo, con interventi e risultati diversi. Ad esempio, siamo passati da vaschette completamente di plastica, a vaschette che hanno il 75 per cento di carta. Ultimo passaggio di questo percorso è il prodotto biologico, che sono diventati importanti intorno al 2014 2015 fino a diventare un elementi fondamentali, il che ha voluto dire mettere in piedi una filiera e un sistema di linea interamente biologico quindi anche qui abbiamo allevamenti biologici e l'intero percorso produttivo per garantire questo tipo di prodotto".

Pizzagalli - che è intervenuto in streaming alla tappa di Como del Giro d'Italia della CSR, il viaggio organizzato dal Salone della CSR e dell'innovazione sociale per scoprire e dare visibilità ad esempi virtuosi di sostenibilità - ha a lungo parlato anche di come sia cambiato l'atteggiamento dei partner di affari riguardo le reali pratiche di sostenibilità messe in atto dall'azienda. "Oggi forse ciò che costituisce un elemento di novità è soprattutto la necessità da parte delle catene di controllare ed entrare nel merito di quanto prima era solo sottoscritto nelle diverse dichiarazioni - racconta l'amministratore delegato della Fumagalli Salumi - Ad esempio ora nella stesura dei contratti viene chiesta anche la presentazione del Bilancio di responsabilità sociale e di documenti che attestino che quanto affermato sia vero. Quindi i partner di affari vogliono conoscere dettagliatamente il percorso dell'impresa: come sei oggi, e gli obiettivi per il futuro. E devo dire che questa richiesta negli ultimi due anni ci viene fatta anche dalle banche".

L'amministratore delegato della Fumagalli Salumi nel suo intervento ha sottolineato poi come gli investimenti in sostenibilità si siano risolti in un importante consolidamento della posizione di mercato. "Diciamo che inizialmente gli investimenti in sostenibilità sono stati interpretati come un rischio di impresa - conclude Pizzagalli - Noi abbiamo fatto grossi investimenti sia sugli allevamenti sia sulle strutture produttive. Però devo dire che molti mercati hanno risposto pagando adeguatamente il valore del prodotto. E' un paradosso che non sia così su tutti i mercati. All'estero vale quasi esclusivamente questo tipo di impostazione e il valore della sostenibilità viene riconosciuto. La cosa è molto più difficile e molto più complessa in Italia. Qualcosa si sta muovendo in questi ultimi due anni. Su molti mercati dove lavoriamo e soprattutto con certe tipologie di catene determinati passaggi in chiave di sostenibilità sono stati vissuti non come una moda del momento, ma avevano già una prospettiva di quello che sarebbe stata l'evoluzione all'interno del sistema dei consumatori".

Entro giugno il Giro d'Italia della CSR toccherà in tutto 15 città, segnando un virtuale percorso di avvicinamento all'appuntamento nazionale del Salone previsto a Milano, in Bocconi, per il 12 e 13 ottobre 2021.

( luca.ferraiuolo@askanews.it )

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Salute, tabagismo ed alcol: il rischio è maggiore per le donne

Roma, 7 mag. (askanews) - Stili di vita e cancro, con le giovani donne che pagano il prezzo più alto. Perché il 45 per cento dei tumori alla mammella è causato da quantità inferiori ai 20 grammi di alcol al giorno. E l'accoppiata fumo e alcol aumenta il rischio di ammalarsi di tumori della testa, del collo e dell'esofago. In più l'uso combinato rafforza la dipendenza dalle due sostanze.

Fabio Beatrice, direttore del Board Scientifico del Mohre: "Il tabagismo in Italia purtroppo continua a produrre una quantità di morti veramente esagerata, oltre 90mila ogni anno. Per cui rimanere senza agire non appare possibile, l'Organizzazione mondiale della sanità ci fa un richiamo molto attento sul fatto che esiste una differenza di genere per quanto riguarda la problematica della dipendenza da nicotina, quindi, probabilmente il tipo di supporto che dobbiamo fornire alle donne per orientarle verso la cessazione deve essere personalizzato e differire dagli approcci e dalle indicazioni che diamo ai maschi". In un convegno, organizzato a Roma si è parlato di stili di vita e riduzione del rischio perché le troppe sigarette al giorno ed il bicchiere di vino in più sono i nemici. Specie per le donne.

Claudio Leonardi, presidente Sipad: "Nel genere femminile il problema del fumo diventa un problema con un po' di difficoltà rispetto ai maschi. Insomma le donne sono più resistenti ad iniziare un comportamento tabagico. L'unico grande problema è che quando lo iniziano poi lo smettono con maggiore difficoltà questo perché sottendono tutta una serie di problematiche psicopatologiche come la depressione, lo stress, l'ansia che accompagnano in genere con maggior frequenza il genere femminile e che purtroppo favoriscono l'inizio dell'abitudine al fumo ed il suo mantenimento, nonostante tutte le terapie che si possono attuare per aiutare queste persone a smettere di fumare".

Se nel consumo di sostanze d'abuso le donne sono sottorappresentate in misura di circa una consumatrice ogni tre maschi, il quadro cambia nell'uso non medico di farmaci come quelli per dormire, per l'umore, per dimagrire. "In merito agli stili di vita - ha spiegato ancora Fabio Beatrice - non dobbiamo parlare solo di tabagismo, ma anche di consumo di bevande alcoliche, esagerato consumo di zuccheri. Questi comportamenti sono embricati tra di loro, per cui accanto alla capacità di dare delle indicazioni che risentano della differenza di genere, probabilmente sarebbe anche il caso di diffondere e discutere questi concetti in maniera più approfondita. La proposta potrebbe essere quella di trasformare la giornata contro il fumo nel mese contro il fumo e destinare tutto il mese di maggio ad iniziative sullo stile di vita, quindi fumo e suoi sciagurati parenti".

Cosa fare per uscire dalla dipendenza da tabagismo? Secondo Leonardi "Affidarsi a dei centri antifumo dove personale specializzato, tossicologi abituati ad effettuare tutta una serie di approcci per il trattamento della dipendenza che insieme ai terapeuti possono, in un intervento multidisciplinare garantire un attacco a 360 gradi verso questa problematica".

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