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Salute, tabagismo ed alcol: il rischio è maggiore per le donne

di TMNews mercoledì 7 maggio 2025
2' di lettura

Roma, 7 mag. (askanews) - Stili di vita e cancro, con le giovani donne che pagano il prezzo più alto. Perché il 45 per cento dei tumori alla mammella è causato da quantità inferiori ai 20 grammi di alcol al giorno. E l'accoppiata fumo e alcol aumenta il rischio di ammalarsi di tumori della testa, del collo e dell'esofago. In più l'uso combinato rafforza la dipendenza dalle due sostanze.

Fabio Beatrice, direttore del Board Scientifico del Mohre: "Il tabagismo in Italia purtroppo continua a produrre una quantità di morti veramente esagerata, oltre 90mila ogni anno. Per cui rimanere senza agire non appare possibile, l'Organizzazione mondiale della sanità ci fa un richiamo molto attento sul fatto che esiste una differenza di genere per quanto riguarda la problematica della dipendenza da nicotina, quindi, probabilmente il tipo di supporto che dobbiamo fornire alle donne per orientarle verso la cessazione deve essere personalizzato e differire dagli approcci e dalle indicazioni che diamo ai maschi". In un convegno, organizzato a Roma si è parlato di stili di vita e riduzione del rischio perché le troppe sigarette al giorno ed il bicchiere di vino in più sono i nemici. Specie per le donne.

Claudio Leonardi, presidente Sipad: "Nel genere femminile il problema del fumo diventa un problema con un po' di difficoltà rispetto ai maschi. Insomma le donne sono più resistenti ad iniziare un comportamento tabagico. L'unico grande problema è che quando lo iniziano poi lo smettono con maggiore difficoltà questo perché sottendono tutta una serie di problematiche psicopatologiche come la depressione, lo stress, l'ansia che accompagnano in genere con maggior frequenza il genere femminile e che purtroppo favoriscono l'inizio dell'abitudine al fumo ed il suo mantenimento, nonostante tutte le terapie che si possono attuare per aiutare queste persone a smettere di fumare".

Se nel consumo di sostanze d'abuso le donne sono sottorappresentate in misura di circa una consumatrice ogni tre maschi, il quadro cambia nell'uso non medico di farmaci come quelli per dormire, per l'umore, per dimagrire. "In merito agli stili di vita - ha spiegato ancora Fabio Beatrice - non dobbiamo parlare solo di tabagismo, ma anche di consumo di bevande alcoliche, esagerato consumo di zuccheri. Questi comportamenti sono embricati tra di loro, per cui accanto alla capacità di dare delle indicazioni che risentano della differenza di genere, probabilmente sarebbe anche il caso di diffondere e discutere questi concetti in maniera più approfondita. La proposta potrebbe essere quella di trasformare la giornata contro il fumo nel mese contro il fumo e destinare tutto il mese di maggio ad iniziative sullo stile di vita, quindi fumo e suoi sciagurati parenti".

Cosa fare per uscire dalla dipendenza da tabagismo? Secondo Leonardi "Affidarsi a dei centri antifumo dove personale specializzato, tossicologi abituati ad effettuare tutta una serie di approcci per il trattamento della dipendenza che insieme ai terapeuti possono, in un intervento multidisciplinare garantire un attacco a 360 gradi verso questa problematica".

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Seconda fumata nera al Conclave: ancora niente accordo per il Papa

Città del Vaticano, 8 mag. (askanews) - Seconda fumata nera al Conclave nella Cappella Sistina in Vaticano, dove i cardinali sono riuniti da mercoledì 7 maggio per eleggere il nuovo Papa. Non c'è, quindi, ancora una intesa per il nuovo Pontefice. Una nuova fumata è prevista nel pomeriggio.

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La giornalista Barabash, 3000 km in segreto per sfuggire a Putin

Roma, 8 mag. (askanews) - Meglio morire che andare in prigione in Russia: è con questo spirito che Ekaterina Barabash, giornalista e critica cinematografica russa accusata di aver denunciato gli orrori della guerra in Ucraina, e che per questo rischiava 10 anni di carcere, è scappata: aiutata da Reporters sans Frontières (Rsf) e da esiliati russi, ha raggiunto Parigi in segreto, quasi 3000 km in due settimane. Ha lasciato dietro di sé in Russia una madre di 96 anni, "sapendo - dice - che non la rivedrò più, ma meglio non rivederla dall'esilio che dalla prigione".

Dopo l'arresto a fine febbraio per "diffusione di false informazioni", era stata messa agli arresti domiciliari in attesa del processo, ma il 13 aprile era scomparsa. I giudici di Putin l'accusavano per dei post sui social media in cui aveva criticato apertamente e duramente l'invasione russa dell'Ucraina e i crimini di guerra commessi. Nata a Kharkiv, in Ucraina, ai tempi dell'Unione Sovietica, Barabash, che ha 64 anni, ha anche un figlio e parte della sua famiglia che risiedono in Ucraina.

"Avevo due, solo due scelte. Dovevo scegliere, in pratica, se lasciare tutto e fuggire, per la libertà, sì, o se lasciare tutto per la prigione. No, così no, ho deciso di scappare, sì. A essere sinceri, ho cominciato a cercare del veleno, sì, del veleno. Se mi avessero presa, no, non andrò mai in una prigione in Russia. Il carcere in Russia, non è vita, è...sapete...è peggio della morte".

Barabash ha parlato della sua fuga durante un incontro con la stampa a Parigi, alla sede di Reporters sans Frontières, l'ong che si batte per la libertà dei giornalisti, e ora presenterà una richiesta di asilo politico in Francia. I dettagli del suo piano di fuga e del suo itinerario non sono stati rivelati. Thibaut Bruttin, direttore generale di Rsf, ha affermato che i piani sono stati cambiati più volte e che l'organizzazione ha più volte temuto che fosse arrestata e perfino uccisa durante l'operazione.

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Xi Jinping è a Mosca: con la Russia legami sempre più stretti

Milano, 8 mag. (askanews) - Xi Jinping è arrivato al Cremlino per un colloquio con il presidente russo Vladimir Putin. Il presidente cinese ha dichiarato che Pechino starà al fianco di Mosca di fronte a "prepotenze egemoniche" durante l'incontro con la controparte russa Vladimir Putin al Cremlino. "Difenderemo con fermezza gli interessi della Cina, della Russia e del vasto numero di paesi in via di sviluppo. Lavoreremo insieme per promuovere un mondo multipolare equo e ordinato e una globalizzazione economica inclusiva e vantaggiosa", ha detto Xi.

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Apre la Biennale Architettura: tutte le intelligenze per cambiare

Venezia, 8 mag. (askanews) - La Biennale Architettura è, ormai da anni, un laboratorio che guarda al presente globale e alle sue sfide, nell'ottica di trovare risposte alle tematiche più stringenti. Anche la 19esima edizione, curata da Carlo Ratti, sceglie di guardare alle problematiche del nostro tempo, in particolare a quelle della difesa dell'ambiente e dell'adattamento ai tempi del cambiamento climatico. E lo fa con un numero molto alto di progetti, da ogni parte del mondo, che guardano ad alcune parole chiave: collaborazione, cambiamento, intelligenza collettiva, tecnologia, sempre nell'ottica di una azione comune. Progetti che, pur nelle diversità, sembrano muoversi in simbiosi tra loro.

"Effettivamente - ha detto Ratti ad askanews - un modo per vedere questa biennale potrebbe essere proprio quello di un superorganismo, un superorganismo in cui tutti questi progetti, tantissimi progetti, è la Biennale con più progetti da sempre, in qualche modo si parlano e diventano un messaggio unico chiaro potente: il messaggio è che l'architettura deve cambiare, deve adattarsi a un mondo che cambia".

La Biennale, intitolata "Intelligens - Naturale, artificiale, collettiva", si muove da una semplice considerazione: per affrontare un mondo in fiamme, l'architettura deve riuscire a sfruttare tutta l'intelligenza che ci circonda. "È una Biennale che ci accompagna nella realtà - ci ha spiegato il presidente Pietrangelo Buttafuoco - attraverso il tenace lavoro del pensiero: il concetto, la costruzione di un progetto che incontra una necessità, quella di considerare come l'umanità, avendo a disposizione la terra, deve rinnovarla nell'essere mondo".

L'aspetto del rinnovamento, della creazione di una vera economia circolare, si fonda sull'attenzione e la ricerca su progetti portati avanti nel mondo: e così negli spazi dell'Arsenale si incontrano nuove visioni urbane ispirate da una città come Lagos in Nigeria, oppure progetti realizzati interamente con materiali recuperati da disastri naturali e perfino dalle guerre, o ancora studi su Venezia, con la sua natura di città vivente e fragile, ma anche sul ripopolamento dei grilli. Fino ad arrivare a un progetto che utilizza e depura l'acqua della Laguna per produrre un caffè che viene servito ai visitatori. Il tutto con la volontà di guardare in avanti, nonostante le difficoltà.

"Il futuro - ha aggiunto Buttafuoco - è l'unico presente possibile. Quello che noi viviamo è già passato. E la stessa idea di contemporaneità, è statica rispetto alla possibilità di costruire cose che sembrano essere utopie. ma sono delle bellissime realtà".

"Quando guardiamo al futuro - ha aggiunto Ratti - non possiamo che essere ottimisti, ottimisti perché, come dice il grande filosofo Karl Popper, l'ottimismo è un dovere, è un dovere perché il futuro è aperto, dipende da noi, da cosa costruiremo. L'architettura è proprio questo: pensare al domani".

Un pensiero che questa Biennale tenta di mostrare nella sua bellezza formale, e molte delle installazioni presentate sembrano a tutti gli effetti opere d'arte, ma che poi diventa di reale impatto a livello dei fatti, delle azioni, della forza delle proposte anche radicali che vengono presentate, spesso alla ricerca di forme di ibridazione e cooperazione che ci permettano di guardare anche oltre l'attuale sistema economico globale.

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