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Guzzanti imita Prodi: "Sono sempre qua, fermo come un semaforo"

di TMNews lunedì 21 febbraio 2022
1' di lettura

Roma, 21 feb. (askanews) - Imitazioni riuscitissime a Che tempo che fa su Rai3. In questo breve estratto il conduttore Fabio Fazio imita il suo collega Bruno Vespa, Virginia Raffaele sbrocca imitando la voce di Bianca Berlinguer, uno dei suoi cavalli di battaglia, e Corrado Guzzanti si trasforma in Romano Prodi che dice "son tanti anni, però sono sempre qua, fermo come un semaforo". Raffaele e Guzzanti sono tra i concorrenti della seconda attesissima edizione del comedy show "LOL - Chi ride è fuori", su Prime Video dal 24 febbraio.

La clip integrale su Raiplay.com

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Neo presidente Corea del Sud Lee: "La pace è preferibile alla guerra"

Seoul, 4 giu. (askanews) - Nel suo discorso inaugurale all'Assemblea nazionale, il giorno dopo la sua elezione, il nuovo presidente della Corea del Sud, Lee Jae-myung, si è impegnato a riprendere il "dialogo" con Pyongyang e a migliorare le relazioni con il vicino dotato di armi nucleari.

"Qualunque sia il costo, la pace è preferibile alla guerra. È meglio vincere senza combattere che vincere attraverso il conflitto, e la sicurezza più affidabile è la pace che rende la guerra inutile".

"Pur mantenendo un forte deterrente contro le armi nucleari e le provocazioni militari della Corea del Nord - ha proseguito il neo presidente sud-coreano - manterremo aperti i canali di comunicazione con la Corea del Nord e ci impegneremo a costruire la pace nella penisola coreana attraverso il dialogo e la cooperazione".

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Spari Idf su centro aiuti alimentari a Rafah, Croce Rossa conferma

Roma, 4 giu. (askanews) - Ventisette persone sono state uccise martedì 3 giugno nella Striscia di Gaza meridionale, quando i soldati israeliani hanno aperto il fuoco nei pressi di un centro di aiuti umanitari sostenuto dagli Stati Uniti nel territorio palestinese meridionale, ha dichiarato l'esercito, aggiungendo di aver aperto un'indagine.

I palestinesi erano in attesa di aiuti americani vicino alla rotonda nella zona di Al-Alam a Rafah, ha dichiarato all'AFP il portavoce della Protezione Civile Mahmoud Bassal, aggiungendo che "le forze di occupazione israeliane hanno aperto il fuoco (...) su migliaia di civili" che erano venuti a cercare aiuti umanitari. Il Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR) ha confermato il bilancio delle vittime.

L'esercito israeliano ha ora avvertito i residenti di Gaza dal viaggiare nelle aree che conducono ai centri di distribuzione degli aiuti allestiti dalla Gaza Humanitarian Foundation (GHF), perché considerate "zone di combattimento".

È invece di almeno 18 morti l'ultimo bilancio delle vittime dell'attacco messo a segno mercoledì da un drone israeliano contro una scuola a Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza, secondo quanto ha riferito ad Al Jazeera una fonte medica dell'ospedale Nasser. L'agenzia di stampa palestinese Wafa ha riferito di donne e bambini tra le vittime dell'attacco che ha preso di mira una tenda di sfollati all'interno della scuola.

"Guardate come soffriamo, non riusciamo a trovare cibo, non riusciamo a trovare nulla da mangiare. Per l'amor di Dio, abbiate pietà di noi. Se volete negoziare per me e per l'intera Striscia di Gaza, venite a provare la mia sofferenza", afferma Mohammed, 30enne sfollato, che sta lasciando Khan Younis, mentre porta un sacco di farina ai figli promettendo di tagliare la testa a chiunque si avvicini.

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Alla guida di un trattore: una palestinese fra i pregiudizi e i coloni

Ramallah, 4 giu. (askanews) - Al volante del suo trattore rosso, Fatima Abu Naim aiuta gli uomini della famiglia a raccogliere il grano sulle loro terre del paesino di al-Mughayyir, a est di Ramallah nella Cisgiordania occupata. Una sfida fra le critiche delle malelingue perché lei, una donna, si è permessa di prendere la patente per macchine agricole, e l'ansia continua per la presenza dei coloni israeliani in un territorio dove la violenza contro i palestinesi per mano dei colonizzatori è in costante aumento negli ultimi mesi.

Fatima ha 32 anni e dice che in questa regione arida, dove i coloni impediscono il paggio delle vetture, il suo trattore è essenziale.

"Ho avuto tante critiche, qualcuno dice che non devo lavorare ma stare in cucina e che ormai le donne si permettono di tutto anche prendere la patente per il trattore, anche le donne qui si chiedono perché l'ho presa io e non mio marito ma a me non importa, ho consultato solo mio marito e la mia famiglia e mi hanno detto che non facevo niente di male, questo mi ha incoraggiato" spiega.

"Questa terra è nostra, se la lasciamo i coloni se la prenderanno. Abbiamo una casa in città e di solito ci andavamo d'estate ma se andiamo adesso non potremo più tornare. Da tre anni non lasciamo la terra perché i coloni vogliono prendersela" aggiunge. "Il colono fa parte della nostre vite, ci svegliamo e andiamo a letto pensando a lui, la prima cosa la mattina è vedere se è arrivato con le sue pecore, tengo il telefono in mano tutto il giorno perché se i vicini lo vedono ci avvertono subito. Tutto il giorno pensiamo al colono, anche dormendo ce lo sogniamo. E' diventata un'ossessione.

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Teheran, 4 giu. (askanews) - "Indipendenza nazionale significa che il Paese non deve aspettare il via libera o il rifiuto degli Stati Uniti e simili. Un elemento chiave dell'indipendenza nazionale è il principio del 'noi possiamo' e sulla questione nucleare, il piano degli Stati Uniti è al 100% contrario al 'noi possiamo'". E' quanto ha detto oggi la Guida suprema iraniana, l'ayatollah Ali Khamenei, nell'intervento tenuto per il 36esimo anniversario della morte del fondatore della Repubblica Islamica, l'Imam Khomeini.

"La prima parola degli Stati Uniti è che l'Iran non dovrebbe avere un'industria nucleare e dipendere dagli Stati Uniti - ha detto Khamenei nel suo discorso al mausoleo dell'Imam Khomeini, nel sud di Teheran - la nostra risposta alle assurdità degli Stati Uniti è chiara: non possono fare nulla a questo proposito".

Poi rivolgendosi agli Stati Uniti ha aggiunto: "Perché interferite? Che l'Iran abbia o meno l'arricchimento, cosa vi importa? Chi siete voi?".

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