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Finlandia, Sanna Marin lascia la presidenza dei socialdemocratici

di TMNews mercoledì 5 aprile 2023
1' di lettura

Roma, 5 apr. (askanews) - Dopo la sconfitta elettorale del 2 aprile, la premier finlandese uscente, Sanna Marin, ha annunciato che lascerà a settembre la presidenza del partito socialdemocratico finlandese (Sdp). Marin ne ha parlato in conferenza stampa, spiegando che ci sono molte ragioni per la decisione: gli ultimi anni sono stati difficili per lei personalmente - ha detto - e la sua resistenza è stata messa a dura prova.

"A volte alcune porte devono essere chiuse per poterne aprire di nuove in futuro. Inizierò il mio lavoro come deputato in parlamento la prossima settimana e spero di poter vivere una vita un po' più tranquilla quando queste responsabilità finiranno", ha affermato Marin, il cui partito si è piazzato terzo dopo la Coalizione Nazionale di cendro-destra e il partito populista di destra.

La premier uscente ha guidato il paese attraverso la pandemia di Covid, raccogliendo elogi internazionali e passa alla storia anche come il primo ministro che ha avviato il processo di ingresso nell'Alleanza atlantica del suo Paese.

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Roma, 15 dic. (askanews) - Il Cile torna a destra con la netta vittoria dell'ultraconservatore José Antonio Kast sulla sua rivale di sinistra nel ballottaggio per le presidenziali. Con il 58% dei suffragi, Kast ha battuto Jeannette Jara, candidata comunista a capo di un'ampia coalizione di sinistra.

Il candidato più a destra degli ultimi 35 anni nel Paese sudamericano, Kast ha basato la sua campagna elettorale sulla promessa di stampo trumpiano di espellere più di 300.000 immigrati, chiudere il confine settentrionale, adottare una "linea dura" nei confronti dei tassi di criminalità quasi record e rilanciare l'economia in stallo.

"Ristabiliremo il rispetto della legge, ristabiliremo il rispetto della legge in tutte le regioni", ha promesso nella notte della vittoria elettorale. Un tempo uno dei paesi più sicuri delle Americhe, il Cile è stato duramente colpito dalla pandemia di Covid-19, da violente proteste sociali e dall'afflusso di gruppi criminali organizzati stranieri.

A Santiago, i sostenitori di Kast hanno suonato i clacson delle auto, sventolato bandiere, e si sono sentiti cori inneggianti all'ex dittatore Augusto Pinochet, il cui regime, iniziato con un sanguinoso colpo di Stato negli anni 70 si macchiò di crimini contro l'umanità commessi contro gli oppositori politici di sinistra con esecuzioni e sparizioni di massa di migliaia di persone.

Per Kast, 59 anni e padre di nove figli, è stata la terza volta, la volta buona, dopo due tentativi falliti. Il leader del Partito repubblicano ha comunque avvertito che il cambiamento non sarà immediato, riconoscendo che anche contributi provenienti da aree politiche diverse potranno essere utili nei "momenti difficili" che attendono il Paese.

Il presidente uscente Gabriel Boric, esponente della sinistra emerso dalle lotte studentesche, si è congratulato con il vincitore: "I cittadini hanno espresso il loro verdetto e hanno eletto José Antonio Kast come Presidente della Repubblica. L'ho contattato pochi istanti fa per congratularmi con lui per la sua vittoria, per augurargli successo nei prossimi quattro anni e per assicurargli tutto il nostro sostegno come governo nel processo di trasferimento delle funzioni".

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