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Salute, con Filgonitib una nuova terapia per la colite ulcerosa

di TMNews martedì 4 aprile 2023
2' di lettura

Milano, 5 apr. (askanews) - Si chiama Filgotinib ed è un JAK-inibitore su cui si basa una nuova terapia per la cura della colite ulcerosa, una malattia che colpisce in Italia circa 150mila persone, in prevalenza giovani adulti nella fascia tra i 15 e i 30 anni. Un numero destinato a crescere nei prossimi 15 anni, secondo le proiezioni, fino a 300mila casi. La buona notizia per chi soffre di questa malattia infiammatoria cronica dell'intestino è che il Filgotinib è stato da poco approvato e rimborsato dall'Aifa. Si tratta, secondo gli specialisti, di un'alternativa terapeutica rapida, efficace e ben tollerata alle cure convenzionali. E che promette di migliorare la qualità della vita del paziente, grazie anche alla somministrazione in un'unica dose giornaliera per via orale.

Flavio Caprioli, segretario generale dell'Italian group for the study of Inflammatory Bowel Disease e professore associato di Gastroenterologia all'Università degli Studi di Milano: "C'è una quota di pazienti stimata in circa il 25/30 per cento che non risponde a nessuna linea terapeutica e deve ricorrere all'intervento chirurgico per il controllo definitivo dei sintomi. Fortunatamente la ricerca sta procedendo. Questi nuovi farmaci JAK-inibitori permettono di colmare almeno in parte il gap terapeutico che le terapie attuali non consentono di controllare".

Quali sono i vantaggi per il paziente nell'uso di farmaci JAK-inibitori? Ne parla Gionata Fiorino, Ricercatore clinico e gastroenterologo all'Università Vita-Salute San Raffele di Milano: "I JAK inibitori sono una nuova classe di farmaci che bloccano le proteine Janus chinasi che amplificano la cascata infiammatoria, quindi bloccando queste proteine riescono a bloccare l'infiammazione a più livelli. I vantaggi sono tanti: Sono farmaci rapidi, che si possono dare per via orale, sono ben tollerati e garantiscono un'efficacia sia nel breve sia nel lungo termine senza l'utilizzo di cortisone. In particolare il Filgotinib viene dato in mono somministrazione, quindi una sola pillola al giorno, che è molto meglio rispetto a farmaci endovena o sottocute".

La colite ulcerosa è una malattia seria, invalidante e debilitante e con un notevole impatto sulla qualità della vita delle persone. Con un effetto potenzialmente devastante sulle relazioni sociali. Il Filgotinib è la nuova alternativa per chi non ha avuto una risposta adeguata, non ha avuto risposta o è risultato intollerante alla terapia convenzionale o a un farmaco biologico.

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Rinnovabili in Italia, la burocrazia frena l'energia pulita

Roma, 8 mag. - La transizione energetica italiana è intrappolata in una rete di ostacoli burocratici, normativi e territoriali che ne rallentano drammaticamente lo sviluppo, nonostante nel 2023 la produzione di energia da fonti rinnovabili abbia raggiunto il 43,8% del totale nazionale. Questo paradosso emerge con forza mentre il governo Meloni sta definendo le nuove strategie energetiche nel quadro del Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC).

Il 7 maggio, la Sala Stampa della Camera dei Deputati ha ospitato l'evento 'Energia per il Futuro: sfide, scelte e partecipazione attiva', un confronto tra esperti, imprese e rappresentanti istituzionali che punta a identificare le cause del ritardo italiano e proporre soluzioni concrete. L'Italia, attualmente al 14° posto nella classifica di attrattività per le energie rinnovabili con una capacità installata di 2,5 GW, rischia di non centrare gli obiettivi climatici fissati per il 2030 e Veronica Pitea, Presidente di ACEPER afferma: "Le richieste di connessione superano i 350 GW, ma la realtà è che i progetti non partono per mancanza di trasparenza e priorità chiare".

Secondo l'Electricity Market Report del Politecnico di Milano, l'Italia dovrà ridurre le emissioni di oltre il 24% nei prossimi otto anni per raggiungere gli obiettivi energetici al 2050. Un traguardo che appare sempre più difficile da raggiungere a causa di due criticità principali evidenziate dagli esperti: l'instabilità normativa e il complesso rapporto tra amministrazione centrale e territori.

"Il vero problema è l'imprevedibilità del quadro normativo", spiega Pitea. "Bandi che cambiano con cadenza irregolare, regole tecniche di difficile interpretazione e tempi autorizzativi incompatibili con qualsiasi programmazione industriale creano un ambiente ostile agli investimenti, proprio quando dovremmo accelerare".

Nonostante le difficoltà, nel 2024 l'Italia ha registrato un incremento record di 6.042 MW nelle energie rinnovabili, dimostrando il potenziale del settore quando vengono create le condizioni adeguate. "Questi numeri dimostrano che la domanda c'è, così come la capacità tecnologica e finanziaria. Ciò che manca è un ecosistema normativo stabile e trasparente", sottolinea Pitea.

Particolarmente critica appare la situazione a livello locale, dove le amministrazioni spesso non dispongono delle competenze necessarie per gestire iter autorizzativi complessi. "La transizione energetica rischia di diventare un privilegio per pochi territori organizzati, mentre il resto del Paese resta fermo", avverte Pitea. "Serve un approccio che coinvolga attivamente i cittadini e le comunità locali, trasformandoli da spettatori passivi a protagonisti del cambiamento".

La transizione energetica italiana è intrappolata in una rete di ostacoli burocratici, normativi e territoriali che ne rallentano drammaticamente lo sviluppo, nonostante nel 2023 la produzione di energia da fonti rinnovabili abbia raggiunto il 43,8% del totale nazionale. Questo paradosso emerge con forza mentre il governo Meloni sta definendo le nuove strategie energetiche nel quadro del Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC).

Il 7 maggio, la Sala Stampa della Camera dei Deputati ospiterà l'evento 'Energia per il Futuro: sfide, scelte e partecipazione attiva', un confronto tra esperti, imprese e rappresentanti istituzionali che punta a identificare le cause del ritardo italiano e proporre soluzioni concrete. L'Italia, attualmente al 14° posto nella classifica di attrattività per le energie rinnovabili con una capacità installata di 2,5 GW, rischia di non centrare gli obiettivi climatici fissati per il 2030 e Veronica Pitea, Presidente di ACEPER afferma: "Le richieste di connessione superano i 350 GW, ma la realtà è che i progetti non partono per mancanza di trasparenza e priorità chiare".

Secondo l'Electricity Market Report del Politecnico di Milano, l'Italia dovrà ridurre le emissioni di oltre il 24% nei prossimi otto anni per raggiungere gli obiettivi energetici al 2050. Un traguardo che appare sempre più difficile da raggiungere a causa di due criticità principali evidenziate dagli esperti: l'instabilità normativa e il complesso rapporto tra amministrazione centrale e territori.

"Il vero problema è l'imprevedibilità del quadro normativo", spiega Pitea. "Bandi che cambiano con cadenza irregolare, regole tecniche di difficile interpretazione e tempi autorizzativi incompatibili con qualsiasi programmazione industriale creano un ambiente ostile agli investimenti, proprio quando dovremmo accelerare".

Nonostante le difficoltà, nel 2024 l'Italia ha registrato un incremento record di 6.042 MW nelle energie rinnovabili, dimostrando il potenziale del settore quando vengono create le condizioni adeguate. "Questi numeri dimostrano che la domanda c'è, così come la capacità tecnologica e finanziaria. Ciò che manca è un ecosistema normativo stabile e trasparente", sottolinea Pitea.

Particolarmente critica appare la situazione a livello locale, dove le amministrazioni spesso non dispongono delle competenze necessarie per gestire iter autorizzativi complessi. "La transizione energetica rischia di diventare un privilegio per pochi territori organizzati, mentre il resto del Paese resta fermo", avverte Pitea. "Serve un approccio che coinvolga attivamente i cittadini e le comunità locali, trasformandoli da spettatori passivi a protagonisti del cambiamento".

TMNews

India avverte: ogni attacco Pakistan susciterà "risposta molto forte"

Roma, 8 mag. (askanews) - Il ministro degli Esteri indiano, Subrahmanyam Jaishankar, ha avvertito che qualsiasi attacco da parte del Pakistan susciterà "una risposta molto forte" da parte dell'India, il giorno dopo il più grave scontro militare tra le due potenze nucleari degli ultimi due decenni.

"Eccellenza, lei è in visita in India in un momento in cui stiamo rispondendo a un attacco terroristico particolarmente barbaro, avvenuto il 22 aprile nel Territorio dell'Unione Indiana del Jammu e Kashmir - ha dichiarato il ministro Subrahmanyam Jaishankar, rivolgendosi al suo omologo iraniano Sayyid Abbas Araghchi - questo attacco ci ha costretti a rispondere il 7 maggio colpendo le infrastrutture terroristiche transfrontaliere".

"La nostra risposta è stata mirata e ponderata. Non è nostra intenzione aggravare la situazione. Tuttavia, se dovessimo subire attacchi militari, non ci dovrebbero essere dubbi che incontreranno una risposta molto, molto ferma. Come vicini e partner stretti, è importante che abbiate una buona comprensione della situazione".

Intanto nella notte sono stati registrati nuovi scambi di colpi di artiglieria e di armi leggere lungo la Linea di Controllo, il confine che di fatto separa il Kashmir, regione divisa tra i due Paesi.

In queste immagini la moschea di Bilal, parzialmente distrutta, nella città principale del Kashmir amministrato dal Pakistan, una delle sei località colpite da Nuova Delhi in quella che è stata giustificata come rappresaglia per l'attacco mortale nella parte del Kashmir amministrata dall'India, il 22 aprile scorso.

TMNews

Zelensky: quella di Mosca sarà una parata di menzogne e cinismo

Milano, 8 mag. (askanews) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky condanna le celebrazioni del Giorno della Vittoria della Seconda Guerra Mondiale a Mosca, definendole una "parata di cinismo" e "bile", accusando i leader russi di distorcere la storia. "Domani, l'organizzatore delle fosse comuni di Bucha parlerà delle atrocità dei nazisti", afferma Zelensky in un video.

TMNews

Referendum, Conte: governo si permette di dire di non votare

Genova, 8 mag. (askanews) - "Nei giorni scorsi un pensionato per il caro vita è tornato a lavorare ed è rimasto ucciso sotto una motrice. Aumentano sempre più i morti sul lavoro in questo 2025. D'altra parte abbiamo un governo che non fa nulla rispetto a dei salari reali che si abbassano sempre più. Il carrello della spesa è diventato sempre più caro, ormai un esercito quello dei cassintegrati e addirittura questo governo si permette di dire a tutti di non andare neppure a votare ai referendum". Lo ha detto il leader del M5s Giuseppe Conte, a margine dell'incontro "Stato di diritto sotto attacco" organizzato dal M5s a Genova.

"Fa degli annunci il primo maggio - ha aggiunto Conte - spostando soldi da una parte all'altra senza una chiara finalità e dice ai cittadini: 'Non andate a votare per questi referendum', dove peraltro ci sono maggiori tutele invece per lavoratrici e lavoratori e in particolare anche una maggiore sicurezza proprio per quel che riguarda specificamente appalti e subappalti, dove si annidano varie opacità".

TMNews