Cannes, Elie Levasseur: "Qui sveliamo nuovi modi di narrare storie"
Cannes, 14 mag. (askanews) - Al Festival di Cannes torna l'Immersive Competition, il Concorso Immersivo, nuova sezione introdotta lo scorso anno per raccontare e celebrare nuove forme di narrazione cinematografica attraverso esperienze spaziali e sensoriali. Quest'anno l'evento si tiene all'Hotel Carlton e ha fatto registrare il tutto esaurito.
"Per questa seconda edizione abbiamo voluto avere solo anteprime mondiali o internazionali, credo sia questa una delle principali novità di quest'anno - ha spiegato il direttore artistico Elie Levasseur - l'idea è proprio offrire un'anticipazione di ciò che è possibile fare in termini di nuovi formati, nuove narrazioni, nuovi modi di raccontare storie con l'aiuto di tecnologie come lo spatial computing, l'AI, il video mapping".
Saranno presentate 16 opere immersive provenienti da 9 paesi, di cui 9 in Concorso, due non competitive e ci sarà un Focus con cinque creazioni lussemburghesi che offriranno una visione inedita dei processi creativi immersivi. La giuria è presieduta dal regista francese Luc Jacquet e tra i giurati ci sono anche l'artista americana Laurie Anderson e il creatore di videogiochi giapponese Tetsuya Mizuguchi. Saranno loro a scegliere la Migliore Opera Immersiva.
Tra le opere in Concorso spiega il direttore artistico, "ci sono due lavori che utilizzano il video mapping: "Beyond the Living Unknown" e "Fear the Vantos Araba", abbiamo un progetto, che è unìesperienza in cui si è in un taxi e si deve dialogare con un'IA carismatica"....
E ancora cinque lavori VR ed esperienze sensoriali per utenti singoli, racconta. Una sezione del Festival che punta ad aprire nuove frontiere. "Credo che la sfida principale per la creazione immersiva oggi sia come entrare in contatto con un pubblico globale, dato che adesso non abbiamo luoghi dedicati a questo tipo di formato - spiega Elie Levasseur - ci affidiamo molto ai musei, ai luoghi di cultura che sono il posto dove queste opere possono essere presentate e speriamo di avere presto sempre più luoghi dedicati, così sarà sempre più facile farle circolare".
Rispetto allo scorso anno sono arrivati più progetti, spiega il direttore artistico: "E vedo sempre più team che utilizzano l'IA per svilupparli, ma non credo che si sostituirà il lavoro degli esseri umani, perché abbiamo ancora bisogno degli esseri umani per programmare l'IA e generare alcune immagini. Quindi non credo che ci sia un grande impatto in termini di risorse umane anche se il dibattito nel cinema è aperto".
Immagini di Federica Polidoro