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"La Storia", Jasmine Trinca dà vita al racconto della Morante

di TMNews venerdì 5 gennaio 2024
1' di lettura

Roma, 8 gen. (askanews) - A 50 anni dalla pubblicazione del grande romanzo di Elsa Morante arriva su Rai1 dall'8 gennaio la serie tv in quattro puntate "La Storia", diretta da Francesca Archibugi. Jasmine Trinca interpreta Ida Ramundo, la maestra elementare vedova che alla vigilia della seconda guerra mondiale decide di tenere nascoste le proprie origini ebraiche e viene violentata da un soldato dell'esercito tedesco.

Questa straordinaria figura femminile attraversa la guerra e le sue terribili conseguenze con forza e dignità. Lotterà per la propria sopravvivenza e quella dei suoi figli, Nino, prima fascista convinto e poi impegnato nella lotta partigiana, e Useppe, il bambino nato dalla violenza.

Jasmine Trinca ha confessato che "La storia" è il suo romanzo d'elezione, che aspettava questa proposta da tutto la vita e che il suo amore per la Morante è tale che in suo omaggio ha chiamato la figlia Elsa.

Questo racconto epico è frutto di una coproduzione europea, costata 17 milioni di euro, ha richiesto due anni di scrittura e sei mesi di riprese. La serie tv è sceneggiata dalla stessa Archibugi, da Francesco Piccolo, Ilaria Macchia e Giulia Calenda, nipote di Luigi Comencini, che nel 1986 realizzò la prima serie tv dal romanzo della Morante con protagonista Claudia Cardinale.

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L'esercito israeliano ha ora avvertito i residenti di Gaza dal viaggiare nelle aree che conducono ai centri di distribuzione degli aiuti allestiti dalla Gaza Humanitarian Foundation (GHF), perché considerate "zone di combattimento".

È invece di almeno 18 morti l'ultimo bilancio delle vittime dell'attacco messo a segno mercoledì da un drone israeliano contro una scuola a Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza, secondo quanto ha riferito ad Al Jazeera una fonte medica dell'ospedale Nasser. L'agenzia di stampa palestinese Wafa ha riferito di donne e bambini tra le vittime dell'attacco che ha preso di mira una tenda di sfollati all'interno della scuola.

"Guardate come soffriamo, non riusciamo a trovare cibo, non riusciamo a trovare nulla da mangiare. Per l'amor di Dio, abbiate pietà di noi. Se volete negoziare per me e per l'intera Striscia di Gaza, venite a provare la mia sofferenza", afferma Mohammed, 30enne sfollato, che sta lasciando Khan Younis, mentre porta un sacco di farina ai figli promettendo di tagliare la testa a chiunque si avvicini.

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Fatima ha 32 anni e dice che in questa regione arida, dove i coloni impediscono il paggio delle vetture, il suo trattore è essenziale.

"Ho avuto tante critiche, qualcuno dice che non devo lavorare ma stare in cucina e che ormai le donne si permettono di tutto anche prendere la patente per il trattore, anche le donne qui si chiedono perché l'ho presa io e non mio marito ma a me non importa, ho consultato solo mio marito e la mia famiglia e mi hanno detto che non facevo niente di male, questo mi ha incoraggiato" spiega.

"Questa terra è nostra, se la lasciamo i coloni se la prenderanno. Abbiamo una casa in città e di solito ci andavamo d'estate ma se andiamo adesso non potremo più tornare. Da tre anni non lasciamo la terra perché i coloni vogliono prendersela" aggiunge. "Il colono fa parte della nostre vite, ci svegliamo e andiamo a letto pensando a lui, la prima cosa la mattina è vedere se è arrivato con le sue pecore, tengo il telefono in mano tutto il giorno perché se i vicini lo vedono ci avvertono subito. Tutto il giorno pensiamo al colono, anche dormendo ce lo sogniamo. E' diventata un'ossessione.

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