Roma, 7 mag. (askanews) - Stili di vita e cancro, con le giovani donne che pagano il prezzo più alto. Perché il 45 per cento dei tumori alla mammella è causato da quantità inferiori ai 20 grammi di alcol al giorno. E l'accoppiata fumo e alcol aumenta il rischio di ammalarsi di tumori della testa, del collo e dell'esofago. In più l'uso combinato rafforza la dipendenza dalle due sostanze.
Fabio Beatrice, direttore del Board Scientifico del Mohre: "Il tabagismo in Italia purtroppo continua a produrre una quantità di morti veramente esagerata, oltre 90mila ogni anno. Per cui rimanere senza agire non appare possibile, l'Organizzazione mondiale della sanità ci fa un richiamo molto attento sul fatto che esiste una differenza di genere per quanto riguarda la problematica della dipendenza da nicotina, quindi, probabilmente il tipo di supporto che dobbiamo fornire alle donne per orientarle verso la cessazione deve essere personalizzato e differire dagli approcci e dalle indicazioni che diamo ai maschi". In un convegno, organizzato a Roma si è parlato di stili di vita e riduzione del rischio perché le troppe sigarette al giorno ed il bicchiere di vino in più sono i nemici. Specie per le donne.
Claudio Leonardi, presidente Sipad: "Nel genere femminile il problema del fumo diventa un problema con un po' di difficoltà rispetto ai maschi. Insomma le donne sono più resistenti ad iniziare un comportamento tabagico. L'unico grande problema è che quando lo iniziano poi lo smettono con maggiore difficoltà questo perché sottendono tutta una serie di problematiche psicopatologiche come la depressione, lo stress, l'ansia che accompagnano in genere con maggior frequenza il genere femminile e che purtroppo favoriscono l'inizio dell'abitudine al fumo ed il suo mantenimento, nonostante tutte le terapie che si possono attuare per aiutare queste persone a smettere di fumare".
Se nel consumo di sostanze d'abuso le donne sono sottorappresentate in misura di circa una consumatrice ogni tre maschi, il quadro cambia nell'uso non medico di farmaci come quelli per dormire, per l'umore, per dimagrire. "In merito agli stili di vita - ha spiegato ancora Fabio Beatrice - non dobbiamo parlare solo di tabagismo, ma anche di consumo di bevande alcoliche, esagerato consumo di zuccheri. Questi comportamenti sono embricati tra di loro, per cui accanto alla capacità di dare delle indicazioni che risentano della differenza di genere, probabilmente sarebbe anche il caso di diffondere e discutere questi concetti in maniera più approfondita. La proposta potrebbe essere quella di trasformare la giornata contro il fumo nel mese contro il fumo e destinare tutto il mese di maggio ad iniziative sullo stile di vita, quindi fumo e suoi sciagurati parenti".
Cosa fare per uscire dalla dipendenza da tabagismo? Secondo Leonardi "Affidarsi a dei centri antifumo dove personale specializzato, tossicologi abituati ad effettuare tutta una serie di approcci per il trattamento della dipendenza che insieme ai terapeuti possono, in un intervento multidisciplinare garantire un attacco a 360 gradi verso questa problematica".