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Alla prima di "Tootsie" al Sistina Lino Banfi e gli autori americani

di TMNews venerdì 14 febbraio 2025
2' di lettura

Roma, 14 feb. (askanews) - Grande successo di pubblico per il debutto al Teatro Sistina di Roma del Musical "Tootsie" firmato e adattato in italiano da Massimo Romeo Piparo. Alla prima avvistato un Lino Banfi in grande forma, mentre dagli Stati Uniti sono arrivati due super ospiti americani Robert Horn - autore del libretto e vincitore del Tony Award per questo titolo - e David Yazbek, che ha firmato la colonna sonora e i testi di "Tootsie".

"Non andiamo a molte delle produzioni, ma ci hanno detto che questa era una di quelle importanti e che era importante esserci", ha commentato Horn.

Prodotto da PeepArrow Entertainment in collaborazione con Il Sistina, "Tootsie", tratto dall'omonimo celebre film del 1982 di Sydney Pollack con Dustin Hoffman, è in scena per la prima volta in Italia. Il direttore artistico e produttore Piparo:

"Ero un grande appassionato del film, ricordo ancora questa commedia degli anni '80, ma ho ricordato e portato tra i film che uno salva della propria adolescenza questa commedia - ha spiegato Piparo, sottolineando - è uno spettacolo che ancora conserva la sua grande attualità, mette la donna al centro del racconto".

Il musical - a Roma fino al 9 marzo con due nuove settimane di programmazione - è interpretato dall'inedita coppia formata da Paolo Conticini ed Enzo Iacchetti, rispettivamente Michael, che si traveste da donna (Dorothy) e viene così ingaggiato per un musical a Broadway, e il suo amico e coinquilino Jeff: "Intanto non vorrei fare un paragone tra me e Dustin Hoffman, che parto già perdente", ha ironizzato Conticini.

"Però mi hanno detto che non sto male". "Sei bellino sai", gli replica Iacchetti. "Non voglio fare paragoni con Bill Murray - aggiunge Iacchetti - Però mi piace cantare, mi è sempre piaciuto, conosco la musica, ho sempre cercato di cantare in teatro, in televisione non mi fanno cantare...", sottolinea l'attore e presentatore, che nello spettacolo ha una canzone tutta sua.

Sul palco, con un grande cast di artisti, le scenografie di Teresa Caruso, le coreografie di Roberto Croce, i costumi di Cecilia Betona, le luci di Umile Vainieri, il suono di Stefano Gorini e l'Orchestra dal vivo diretta dal Maestro Emanuele Friello.

La realizzazione di Tootsie - unitamente alla produzione di "West Side Story" ha sancito per Peeparrow Entertainment e per il Teatro Sistina l'inizio dell'importante partnership con Fineco che per un biennio sarà Main Sponsor delle rispettive attività. Una collaborazione prestigiosa e di grande qualità che vede affiancate due realtà molto affermate nei rispettivi ambiti.

Dopo Roma, "Tootsie" sarà in scena dal 14 al 16 marzo 2025 a Reggio Emilia (Teatro Municipale Romolo Valli, dal 21 al 23 marzo 2025 a Firenze (Teatro Verdi) e dal 28 al 30 marzo 2025 a Torino (Teatro Colosseo).

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Seconda fumata nera al Conclave: ancora niente accordo per il Papa

Città del Vaticano, 8 mag. (askanews) - Seconda fumata nera al Conclave nella Cappella Sistina in Vaticano, dove i cardinali sono riuniti da mercoledì 7 maggio per eleggere il nuovo Papa. Non c'è, quindi, ancora una intesa per il nuovo Pontefice. Una nuova fumata è prevista nel pomeriggio.

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La giornalista Barabash, 3000 km in segreto per sfuggire a Putin

Roma, 8 mag. (askanews) - Meglio morire che andare in prigione in Russia: è con questo spirito che Ekaterina Barabash, giornalista e critica cinematografica russa accusata di aver denunciato gli orrori della guerra in Ucraina, e che per questo rischiava 10 anni di carcere, è scappata: aiutata da Reporters sans Frontières (Rsf) e da esiliati russi, ha raggiunto Parigi in segreto, quasi 3000 km in due settimane. Ha lasciato dietro di sé in Russia una madre di 96 anni, "sapendo - dice - che non la rivedrò più, ma meglio non rivederla dall'esilio che dalla prigione".

Dopo l'arresto a fine febbraio per "diffusione di false informazioni", era stata messa agli arresti domiciliari in attesa del processo, ma il 13 aprile era scomparsa. I giudici di Putin l'accusavano per dei post sui social media in cui aveva criticato apertamente e duramente l'invasione russa dell'Ucraina e i crimini di guerra commessi. Nata a Kharkiv, in Ucraina, ai tempi dell'Unione Sovietica, Barabash, che ha 64 anni, ha anche un figlio e parte della sua famiglia che risiedono in Ucraina.

"Avevo due, solo due scelte. Dovevo scegliere, in pratica, se lasciare tutto e fuggire, per la libertà, sì, o se lasciare tutto per la prigione. No, così no, ho deciso di scappare, sì. A essere sinceri, ho cominciato a cercare del veleno, sì, del veleno. Se mi avessero presa, no, non andrò mai in una prigione in Russia. Il carcere in Russia, non è vita, è...sapete...è peggio della morte".

Barabash ha parlato della sua fuga durante un incontro con la stampa a Parigi, alla sede di Reporters sans Frontières, l'ong che si batte per la libertà dei giornalisti, e ora presenterà una richiesta di asilo politico in Francia. I dettagli del suo piano di fuga e del suo itinerario non sono stati rivelati. Thibaut Bruttin, direttore generale di Rsf, ha affermato che i piani sono stati cambiati più volte e che l'organizzazione ha più volte temuto che fosse arrestata e perfino uccisa durante l'operazione.

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Xi Jinping è a Mosca: con la Russia legami sempre più stretti

Milano, 8 mag. (askanews) - Xi Jinping è arrivato al Cremlino per un colloquio con il presidente russo Vladimir Putin. Il presidente cinese ha dichiarato che Pechino starà al fianco di Mosca di fronte a "prepotenze egemoniche" durante l'incontro con la controparte russa Vladimir Putin al Cremlino. "Difenderemo con fermezza gli interessi della Cina, della Russia e del vasto numero di paesi in via di sviluppo. Lavoreremo insieme per promuovere un mondo multipolare equo e ordinato e una globalizzazione economica inclusiva e vantaggiosa", ha detto Xi.

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Apre la Biennale Architettura: tutte le intelligenze per cambiare

Venezia, 8 mag. (askanews) - La Biennale Architettura è, ormai da anni, un laboratorio che guarda al presente globale e alle sue sfide, nell'ottica di trovare risposte alle tematiche più stringenti. Anche la 19esima edizione, curata da Carlo Ratti, sceglie di guardare alle problematiche del nostro tempo, in particolare a quelle della difesa dell'ambiente e dell'adattamento ai tempi del cambiamento climatico. E lo fa con un numero molto alto di progetti, da ogni parte del mondo, che guardano ad alcune parole chiave: collaborazione, cambiamento, intelligenza collettiva, tecnologia, sempre nell'ottica di una azione comune. Progetti che, pur nelle diversità, sembrano muoversi in simbiosi tra loro.

"Effettivamente - ha detto Ratti ad askanews - un modo per vedere questa biennale potrebbe essere proprio quello di un superorganismo, un superorganismo in cui tutti questi progetti, tantissimi progetti, è la Biennale con più progetti da sempre, in qualche modo si parlano e diventano un messaggio unico chiaro potente: il messaggio è che l'architettura deve cambiare, deve adattarsi a un mondo che cambia".

La Biennale, intitolata "Intelligens - Naturale, artificiale, collettiva", si muove da una semplice considerazione: per affrontare un mondo in fiamme, l'architettura deve riuscire a sfruttare tutta l'intelligenza che ci circonda. "È una Biennale che ci accompagna nella realtà - ci ha spiegato il presidente Pietrangelo Buttafuoco - attraverso il tenace lavoro del pensiero: il concetto, la costruzione di un progetto che incontra una necessità, quella di considerare come l'umanità, avendo a disposizione la terra, deve rinnovarla nell'essere mondo".

L'aspetto del rinnovamento, della creazione di una vera economia circolare, si fonda sull'attenzione e la ricerca su progetti portati avanti nel mondo: e così negli spazi dell'Arsenale si incontrano nuove visioni urbane ispirate da una città come Lagos in Nigeria, oppure progetti realizzati interamente con materiali recuperati da disastri naturali e perfino dalle guerre, o ancora studi su Venezia, con la sua natura di città vivente e fragile, ma anche sul ripopolamento dei grilli. Fino ad arrivare a un progetto che utilizza e depura l'acqua della Laguna per produrre un caffè che viene servito ai visitatori. Il tutto con la volontà di guardare in avanti, nonostante le difficoltà.

"Il futuro - ha aggiunto Buttafuoco - è l'unico presente possibile. Quello che noi viviamo è già passato. E la stessa idea di contemporaneità, è statica rispetto alla possibilità di costruire cose che sembrano essere utopie. ma sono delle bellissime realtà".

"Quando guardiamo al futuro - ha aggiunto Ratti - non possiamo che essere ottimisti, ottimisti perché, come dice il grande filosofo Karl Popper, l'ottimismo è un dovere, è un dovere perché il futuro è aperto, dipende da noi, da cosa costruiremo. L'architettura è proprio questo: pensare al domani".

Un pensiero che questa Biennale tenta di mostrare nella sua bellezza formale, e molte delle installazioni presentate sembrano a tutti gli effetti opere d'arte, ma che poi diventa di reale impatto a livello dei fatti, delle azioni, della forza delle proposte anche radicali che vengono presentate, spesso alla ricerca di forme di ibridazione e cooperazione che ci permettano di guardare anche oltre l'attuale sistema economico globale.

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