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Google ha pagato 326 milioni di tasse evase al Fisco italiano

di TMNews mercoledì 19 febbraio 2025
1' di lettura

Milano, 19 feb. (askanews) - Google ha versato al fisco italiano 326 milioni di euro di tasse non pagate. Lo ha fatto sapere la Procura di Milano che ha archiviato quindi il procedimento penale nei confronti della multinazionale americana.

Il periodo incriminato è quello che va dal 2015 al 2019, durante il quale, secondo quanto spiegano i magistrati milanesi, si è verificata "l'omessa presentazione delle dichiarazioni annuali dei redditi prodotti in Italia e l'omessa presentazione delle dichiarazioni annuali di sostituto d'imposta", scoperta grazie alle indagini della Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Milano.

Al termine delle attività tributarie, la società (che in Europa ha sede in Irlanda) ha optato per la conclusione di un accordo provvedendo al versamento in un'unica soluzione di 326 milioni di euro a titolo di imposte, sanzioni e interessi, mettendo fine al procedimento. Già nel 2017 Google aveva versato al Fisco italiano 306 milioni di euro in seguito ad indagini della Guardia di Finanza.

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Meloni: su acquisto Gnl da Usa valutiamo in base a un nostro vantaggio

Roma, 7 mag. (askanews) - Sull'eventuale acquisto di maggiore quantità di GNL dagli Usa "noi dobbiamo valutare in base alle nostre necessità, dobbiamo valutare in base al nostro vantaggio, proseguendo però una strategia" di diversificazione "che non ha iniziato questo governo". Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nel premier question time in Senato, rispondendo a Peppe De Cristofaro di Avs.

"Nell'ambito della mia visita a Washington - ha detto ancora - Italia e Stati Uniti hanno sottoscritto una dichiarazione che dice che vogliamo rafforzare la nostra cooperazione in campo energetico. A noi serve anche per continuare quel cammino di diversificazione delle forniture che è stato avviato all'indomani della guerra d'invasione russa in Ucraina. Grazie a questa scelta oggi noi siamo la nazione con il più variegato mix di fonti di approvvigionamento esterno e gli Stati Uniti sono già il secondo mercato di origine del GNL importato in Italia con oltre cinque miliardi di metri cubi importati nel 2024. Partiamo quindi da una collaborazione consolidata che è iniziata con l'amministrazione Biden e che quindi difficilmente può essere venduta come un favore che si sta cercando di fare a Donald Trump. E' importante per l'Italia mantenere un'ampia diversificazione delle forniture ma non ci sono impegni in questo senso", ha concluso.

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Meloni ad Avs: propaganda dire che garantiamo 40 mld a Trump

Roma, 7 mag. (askanews) - "Dire che avremmo deciso di garantire 40 mld al governo Usa è propaganda, è un calcolo totalmente inventato e fatico a ricostruire le voci". Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nel question time in Senato, rispondendo a Peppe De Cristofaro di Avs. - "Devo dedurre per esempio - ha aggiunto - che in questo bizzarro conto voi abbiate il raggiungimento del 2% del Pil in spese di difesa, solo che non è un impegno che ha preso questo governo, non è una promessa che ha fatto questo governo al netto del fatto che io sono convinta che garantire la sicurezza dell'Italia e dell'Europa non sia un favore che si fa agli americani ma semmai un favore che facciamo a noi stessi".

"Riguardo i 10 miliardi di investimenti delle aziende italiane negli Stati Uniti previsti per i prossimi anni, non sono una mia promessa. Io - ha precisato - mi sono limitata prima di partire per gli Usa a fare una ricognizione degli investimenti che erano già programmati e ho utilizzato questo dato banalmente per ricordare quanto le nostre economie siano interconnesse esattamente per arrivare all'obiettivo del quale lei discuteva e cioè di trovare una soluzione ed evitare una guerra commerciale.

Quindi mi sono limitata a segnalare che c'è un lavoro che da sempre si fa di investimenti statunitensi in Italia e di investimenti italiani negli Stati Uniti e ci siamo entrambi impegnati a rafforzare quegli investimenti reciproci. Avrà letto anche che nella dichiarazione congiunta col presidente Trump si fa per esempio riferimento alla zona economica speciale e dovrebbe esserne soddisfatto per l'attenzione ad attrarre investimenti particolarmente nel Mezzogiorno d'Italia".

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Meloni a Renzi: "Non mi dimetto se sconfitta al referendum"

Roma, 7 mag. (askanews) - "Sui dossier strategici c'è da dire che abbiamo ereditato delle situazioncine un tantino compromesse che proviamo a sistemare una ad una". Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, replicando in Senato all'interrogazione di Matteo Renzi che segnalava le cessioni a soggetti stranieri di diversi asset strategici.

Di fronte ai brusii delle opposizioni, Meloni ha ribattuto: "È così, quando volete e abbiamo più tempo ne parlo volentieri nel merito. Una ad una, così raccontiamo anche che cosa si è trovato...". "Il premierato sta andando avanti, continuo a considerarla la madre di tutte le riforme - ha aggiunto - Non dipende da me ma dal Parlamento, ma sicuramente la maggioranza è intenzionata a procedere spedita su questa riforma, come sulla riforma della giustizia", ha continuato Meloni rispondendo a Renzi.

"Per quello che riguarda il caso di dimissioni in caso di sconfitta al referendum, senatore Renzi, guardi lo farei anche volentieri ma non farò mai niente che abbia già fatto lei", ha concluso Meloni.

"Che lei non faccia quello che ho fatto io ce ne siamo accorti" ha replicato Renzi. "Quando una maggioranza cerca di zittire la minoranza al question time è la dimostrazione che non siete nervosi ma siete preoccupati tanto che volete cambiare la legge elettorale", ha aggiunto il leader di Italia Viva.

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Conti pubblici, Meloni: da mio insediamento spread più che dimezzato

Roma, 7 mag. (askanews) - La credibilità dell'Italia è dimostrata, tra le altre cose, dal "rinnovato appeal dei titoli pubblici. Lo dice lo spread che piaceva tanto come elemento di valutazione a oggi è più che dimezzato rispetto a quando ci siamo insediati e qui parliamo di una cosa che in realtà è molto concreta perché uno spread più basso significa miliardi di interessi sul debito pubblico risparmiati dallo Stato con risorse che possono essere destinate a altre esigenze, alla sanità, all'istruzione, al sostegno ai redditi più bassi". Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni rispondendo, nel corso del premier time al Senato, a un'interrogazione del capogruppo di Forza Italia a Palazzo Madama, Maurizio Gasparri, sugli ultimi dati macroeconomici e gli indirizzi di politica economica del governo.

"L'ufficio parlamentare di bilancio - ha proseguito la premier - ha calcolato che nel solo biennio '25-'26 questo risparmio dovrebbe ammontare a circa 10 miliardi e mezzo di euro. È una credibilità che abbiamo costruito con una politica seria sui conti pubblici, conti pubblici che hanno evidenziato un andamento migliore delle attese nonostante l'eredità che avevamo raccolto e che ha permesso all'Italia di tornare in avanzo primario già nel 2024. Siamo l'unica nazione del G7 dopo il Covid a esserci riuscita", ha sottolineato Meloni.

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