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Notte di pesanti bombardamenti russi sull'Ucraina, almeno 11 morti

di TMNews sabato 8 marzo 2025
1' di lettura

Kiev, 8 mar. (askanews) - Una notte di intensi bombardamenti russi sull'Ucraina. Mentre la diplomazia continua a cercare una via per la pace le forze russe hanno colpiti in particolare la regione di Donetsk. Il bilancio delle vittime degli attacchi russi sulla città ucraina orientale di Dobropillia è salito ad almeno 11 morti e 30 feriti.

Mosca inoltre riferisce di aver abbattuto 31 droni ucraini lanciati su 4 regioni russe, tra le quali Leningrado. Nonostante questo la Casa Bianca e' ancora convinta che Putin voglia la pace. Donald Trump però ha sospeso "temporaneamente" tutti gli aiuti militari statunitensi all'Ucraina. Secondo un alto funzionario della Casa Bianca che ha annunciato la decisione del presidente nella tarda serata di ieri, gli aiuti non riprenderanno finché il presidente ucraino Volodymyr Zelensky non dimostrerà che l'Ucraina è impegnata nei negoziati di pace con la Russia.

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Charter da Sharm per facilitare partenza da Israele di 150 italiani

Roma, 19 giu. (askanews) - "In Israele è una situazione diversa perché le autorità locali, come del resto in Iran, hanno chiesto a tutti di stare fermi, c'è una situazione di sicurezza in sviluppo. Stiamo cercando di rispondere a tutti. Per facilitare le uscite abbiamo anche organizzato, su indicazione del ministro Antonio Tajani, un charter da Sharm el Sheikh, in partenza domenica sera e stiamo anche organizzando i bus per arrivare lì. A chi aveva chiesto assistenza abbiamo mandato un sms con un formulario da riempire. Chi vuole essere incluso in questa lista di distribuzione deve registrarsi sull'app Viaggiare sicuri oppure sul sito Dove siamo nel mondo.it": lo ha spiegato Nicola Minasi, capo dell'Unità di Crisi del ministero degli Esteri, parlando a margine con i giornalisti e precisando che il volo charter partirà, se le condizioni lo permettono, da Sharm el Sheikh domenica sera 22 giugno per arrivare a Verona alle prime ore di lunedì; a bordo 150 posti disponibili e già 146 persone hanno manifestato interesse (costo di 500 euro non rimborsabili).

"Sono situazioni abbastanza diverse perché i nostri connazionali in Iran, intanto stanno avendo difficoltà con le comunicazioni, hanno difficoltà a usare le linee mobili locali, e quindi l'Ambasciata sta facendo un grandissimo sforzo per contattare gli italiani presenti e fare da ponte spesso con i famigliari in Italia. Le informazioni per tutti gli italiani in Iran è possibile per chi vuole incamminarsi verso varie vie d'uscita, soprattutto con l'Azerbaigian, con l'Armenia e la Turchia (quest'ultimo senza visto). Qualcuno si è incamminato anche verso il Turkmenistan. È sempre molto importante, con l'eccezione della Turchia, le ambasciate italiane nei paesi di destinazione. Nel caso dell'Azerbaigian si può fare il visto online. Tutte le nostre informazioni sono publbicate sul nostro sito viaggiare sicuri", ha precisato Minasi, ricordando che la Farnesina ha attivato anche la mail assistenza.iran@esteri.it

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Raid israeliani su Gaza, morti a Al-Shati e vicino a centro aiuti

Gaza, 19 giu. (askanews) - All'ospedale Al-Shifa di Gaza palestinesi piangono i loro morti dopo un attacco aereo israeliano al campo profughi di Al-Shati che ha ucciso almeno sette persone.

"Mentre camminavamo per strada, c'è stato un bombardamento che ha preso di mira una tenda. La tenda ha preso fuoco e le persone sono state gettate a terra", dice un testimone, Riyad Abu Ghaben.

"Perché sta succedendo questo? Qui non ci sono basi missilistiche o siti militari, eppure i civili vengono presi di mira e uccisi a sangue freddo. Questa è la realtà che stiamo affrontando", aggiunge Mahmoud Al-Kariri.

L'agenzia di difesa civile di Gaza ha dichiarato che il fuoco israeliano ha ucciso almeno 25 persone giovedì 19 giugno, tra cui 15 che si erano radunate vicino a un sito di distribuzione di aiuti.

Il funzionario della protezione civile Mohammad al-Mughayyir ha dichiarato all'Afp che 15 persone sono state uccise e 60 ferite, mentre aspettavano gli aiuti nel corridoio Netzarim, nel centro di Gaza, dove migliaia di persone si radunano ogni giorno nella speranza di ricevere razioni. L'esercito israeliano ha detto che stava "esaminando" le notizie.

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"Squid Game" ultimo capitolo, terza stagione dal 27 giugno su Netflix

Roma, 19 giu. (askanews) - Il fenomeno "Squid Game" si conclude con l'attesissima terza stagione, su Netflix dal 27 giugno. La serie ha avuto un enorme successo in tutto il mondo, la seconda stagione di "Squid Game" ha infatti totalizzato 68 milioni di visualizzazioni nei suoi primi tre giorni su Netflix, un vero record. Queste nuove puntate, sempre sceneggiate e dirette da Hwang Dong-hyuk, sono state presentate in anteprima a Londra e presto verranno svelate.

L'intera storia ruota attorno alle azioni compiute da un gruppo di individui spinto dalla disperazione e dalla necessità di riscatto verso giochi che si trasformano in sfide mortali. In questa terza stagione l'obiettivo del protagonista è di porre fine a questi macabri giochi.

Hwang Dong-hyuk è stato il primo asiatico a vincere il premio come Miglior regia di una serie drammatica agli Emmy e a proposito di questa ultima stagione di "Squid Game" ha detto: "Il mondo meraviglioso che abbiamo avuto in eredità dai nostri antenati è il risultato di centinaia di migliaia di guerre tra gli esseri umani che volevano dare alle generazioni successive un mondo migliore. Grazie a questo oggi viviamo in un mondo libero e civilizzato. Questa volta io ho voluto esplorare questo aspetto: se continuiamo a portare avanti quel capitalismo per cui il benessere è concentrato nelle mani di pochi continueremo anche a creare dei 'perdenti' in questo gioco di competizione. Possiamo sostenere tutto questo? Tutto questo può portare ancora solo a divisioni e competizioni tra le persone. Se continuiamo con questo sfruttamento il mondo non sopravviverà ma noi continuiamo ad ignorarlo. Se andremo avanti così non lasceremo certo un mondo migliore alle generazioni future".

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Starmer: necessaria de-escalation in Medio Oriente

Milano, 19 giu. (askanews) - Il primo ministro britannico Keir Starmer afferma di parlare costantemente con "i leader della regione" della situazione in Medio Oriente. Intervenendo durante una visita nello Staffordshire, Starmer ha sottolineato la necessità di una de-escalation tra Iran e Israele, affermando: "Sì, la questione nucleare deve essere affrontata, ma è meglio affrontarla attraverso i negoziati che con il conflitto". "Tutti noi, Regno Unito incluso, siamo molto preoccupati per il programma nucleare che l'Iran sta sviluppando. È una questione che ci preoccupa da tempo. Riconosciamo pienamente il diritto di Israele all'autodifesa. Ma il principio è che dobbiamo de-escalare la situazione. C'è un rischio reale di escalation che avrà un impatto sulla regione, forse anche oltre, fino a Gaza, e ovviamente sta già avendo un impatto sull'economia", ha affermato Starmer.

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