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La Russia afferma di aver preso il controllo di Sudzha nel Kursk

di TMNews giovedì 13 marzo 2025
1' di lettura

Sudzha, 13 mar. (askanews) - La Russia afferma di aver preso il pieno controllo di Sudzha, una città nella regione di Kursk che è caduta in mano alle forze ucraine poco dopo la loro offensiva d'urto lo scorso agosto. Il ministero della Difesa russo pubblica immagini della distruzione a Sudzha, che afferma di aver "liberato" insieme ad altri due insediamenti nella regione di confine.

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I reali inglesi celebrano 80 anni dalla fine II Guerra Mondiale

Londra, 8 mag. (askanews) - Re Carlo III, la regina Camilla e altri membri senior della famiglia reale britannica sono arrivati all'Abbazia di Westminster a Londra per una cerimonia commemorativa degli 80 anni dalla fine della seconda guerra mondiale in Europa. Presenti anche i Principi di Galles William e Kate.

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Iberdrola Italia inaugura il terzo impianto fotovoltaico

Roma, 8 mag. (askanews) - Iberdrola Italia inaugura il suo terzo impianto fotovoltaico a Tarquinia. L'azienda, leader nel settore delle energie rinnovabili, ha realizzato importanti investimenti che stanno accelerando la transizione ecologica e la sicurezza energetica nel nostro Paese attraverso un modello di business sostenibile, etico e competitivo. Dopo l'impianto fotovoltaico di Montalto di Castro nel 2022 e quello di Montefiascone nel 2023, sempre nel Lazio arriva un terzo impianto quello di Tarquinia, capace di soddisfare il fabbisogno equivalente medio annuo di 18.000 famiglie e di ridurre 15.000 tonnellate annuali di emissioni di CO2. Presenti l'ambasciatore di Spagna Miguel Fernàndez-Palacios e il vicesindaco di Tarquinia Enrico Leoni. Abbiamo parlato con Valerio Faccenda Country Manager Iberdrola Italia:

"Iberdrola è la società elettrica prima in Europa per capitale in borsa e fonda il suo successo su un modello di business responsabile. Questo è quello che noi importiamo anche in Italia e abbiamo l'ambizione di trasferire tutte le competenze e l'esperienza di Iberdrola anche nel nostro paese e contribuire alla transizione ecologica e alla sicurezza energetica anche dell'Italia. Lo facciamo attraverso i nostri impianti di energia rinnovabile che produce energia che vendiamo ai nostri clienti industriali, li accompagniamo in un percorso virtuoso di decarbonizzazione che è anche un percorso di competitività. Migliorano la loro competitività attraverso la stabilizzazione dei prezzi dei nostri impianti e quindi è una partnership vitale sia per noi che per loro".

L'impianto di Tarquinia con ben 50.000 pannelli fotovoltaici e una potenza di 33 MWp è destinato a fornire energia verde ai clienti industriali attraverso accordi PPA (Power Purchase Agreement) e rappresenta un grande traguardo verso il consolidamento dell'azienda come uno dei principali operatori in Italia impegnandosi, inoltre, a garantire la sicurezza sul lavoro come vera filosofica aziendale. È poi intervenuto Simone Paoli Head of O&M Iberdrola Italia:

"Un impianto fotovoltaico è un impianto che produce energia sfruttando l'energia che ci dà il sole. In questo caso in particolare abbiamo 50.000 pannelli che catturano l'energia che ci dà il sole e la trasforma in un'energia fruibile per le nostre industrie e per le nostre abitazioni. Basti pensare che questo impianto ad esempio riesce a soddisfare il bisogno equivalente di 18.000 famiglie quindi un impianto di una buona taglia che ha un impatto molto rilevante e contribuisce anche alla riduzione delle emissioni".

Iberdrola Italia ha saputo intercettare e raccogliere la vera sfida del futuro implementando soluzioni sostenibili per salvaguardare l'ambiente anche per le generazioni future, motivo per cui oggi è considerata uno dei maggiori fornitori di elettricità green del nostro Paese, leader nella produzione e fornitura di energia da fonti rinnovabili.

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Danone presenta lo yogurt come elisir per un futuro in salute

Milano, 8 mag. (askanews) - In Italia il consumo di yogurt, latti fermentati e dessert continua ad aumentare, passando negli ultimi 4 anni da 8,8kg a 10kg di consumo annuo pro-capite e ha registrato una ripresa dei volumi su tutti i canali, con un aumento delle vendite a volume dello 0,8% nei supermercati e ipermercati, del 4,5% nei negozi specializzati, del 2,6% nei discount e del 10,8% sugli e-commerce. È quanto emerso dallo studio di categoria realizzato da Danone Italia, in collaborazione con Circana, Kantar, SKIM e YouGov su oltre 25.000 consumatori, presentato oggi presso la sede di Danone Italia.

Dallo studio emerge che gli italiani sono un popolo sempre più attento alla propria salute: il 52% degli intervistati considera un'alimentazione bilanciata lo strumento principale per costruire una vita sana. Questa consapevolezza si traduce di conseguenza nelle scelte alimentari e di acquisto e il 41% dei consumatori sceglie, infatti, lo yogurt per motivazioni legate alla salute.

Yoann Steri, Digital & Data Director di Danone Italia, ha dichiarato: "Vediamo che la categoria di yogurt è cresciuta in termini di consumo pro capite, sia per la sua funzionalità sulla salute, ma anche per il gusto. Come Danone andiamo a rispondere a questi due bisogni, sia di gusto che di salute, grazie a prodotti sempre più all'avanguardia. Va in questa direzione il lancio di Danone Skyr, la nuova linea ispirata all'antica ricetta islandese dello Skyr, ricco in proteine e con lo 0% di grassi che garantisce gusto, qualità e una cremosità unica; con HiPRO abbiamo lavorato per innovare la nostra formula con l'aggiunta di Vitamina B9 e Magnesio, studiata per supportare la crescita muscolare grazie all'alto contenuto proteico e ridurre la fatica grazie alla fortificazione con Vitamina B9 e Magnesio. Con il brand Activia, che con 4 miliardi di probiotici si prende da sempre cura dell'equilibrio intestinale degli italiani, abbiamo risposto al crescente interesse dei consumatori per il microbiota intestinale arricchendo la nostra offerta con la linea Activia fibre e il kefir Activia, da oggi disponibile anche al cucchiaio. Anche con il brand Actimel, da oltre 30 anni alleato del sistema immunitario, puntiamo sull'innovazione presentando Actimel Tripla Azione, il nostro Actimel arricchito con magnesio, vitamina D e C. Una sola bottiglietta con 3 funzionalità: la vitamina C, infatti, ha effetto antiossidante, il magnesio riduce la stanchezza e la vitamina D supporta il sistema immunitario".

Le abitudini degli italiani si stanno dunque progressivamente trasformando, sia da un punto di vista orario che da quello alimentare. Inoltre, uno stile di vita più flessibile sta facendo sì che sempre più spesso i pasti tradizionali lascino spazio a un consumo di cibo più frammentato e destrutturato.

Federico Capeci, CEO Kantar Italia e Spagna, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni: "La cosa più interessante ed entusiasmante è che la salute oggi rappresenta uno dei principali valori degli italiani. Non è più solamente un comportamento, ma è proprio un valore. Perché questo avviene? Perché da un lato la popolazione sta invecchiando e quindi questo tema diventa veramente strategico per la longevità e gran parte della nostra popolazione, ma anche perché le nuove generazioni ci stanno insegnando che anche per loro la salute è estremamente importante, con un approccio diverso, meno di intervento, più quotidiano e più preventivo. Ma in questo modo le diverse generazioni si parlano, dialogano e quindi tutto quello che diventa salute diventa un tema familiare".

Con la missione di "portare la salute attraverso l'alimentazione al maggior numero di persone possibile" Danone, da oltre 100 anni, continua così a rispondere alle esigenze nutrizionali di un mondo in rapido cambiamento, dove cresce la consapevolezza dell'impatto del cibo sulla salute, con un'ampia offerta di prodotti buoni, accessibili e supportati da solide evidenze scientifiche.

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Rinnovabili in Italia, la burocrazia frena l'energia pulita

Roma, 8 mag. - La transizione energetica italiana è intrappolata in una rete di ostacoli burocratici, normativi e territoriali che ne rallentano drammaticamente lo sviluppo, nonostante nel 2023 la produzione di energia da fonti rinnovabili abbia raggiunto il 43,8% del totale nazionale. Questo paradosso emerge con forza mentre il governo Meloni sta definendo le nuove strategie energetiche nel quadro del Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC).

Il 7 maggio, la Sala Stampa della Camera dei Deputati ha ospitato l'evento 'Energia per il Futuro: sfide, scelte e partecipazione attiva', un confronto tra esperti, imprese e rappresentanti istituzionali che punta a identificare le cause del ritardo italiano e proporre soluzioni concrete. L'Italia, attualmente al 14° posto nella classifica di attrattività per le energie rinnovabili con una capacità installata di 2,5 GW, rischia di non centrare gli obiettivi climatici fissati per il 2030 e Veronica Pitea, Presidente di ACEPER afferma: "Le richieste di connessione superano i 350 GW, ma la realtà è che i progetti non partono per mancanza di trasparenza e priorità chiare".

Secondo l'Electricity Market Report del Politecnico di Milano, l'Italia dovrà ridurre le emissioni di oltre il 24% nei prossimi otto anni per raggiungere gli obiettivi energetici al 2050. Un traguardo che appare sempre più difficile da raggiungere a causa di due criticità principali evidenziate dagli esperti: l'instabilità normativa e il complesso rapporto tra amministrazione centrale e territori.

"Il vero problema è l'imprevedibilità del quadro normativo", spiega Pitea. "Bandi che cambiano con cadenza irregolare, regole tecniche di difficile interpretazione e tempi autorizzativi incompatibili con qualsiasi programmazione industriale creano un ambiente ostile agli investimenti, proprio quando dovremmo accelerare".

Nonostante le difficoltà, nel 2024 l'Italia ha registrato un incremento record di 6.042 MW nelle energie rinnovabili, dimostrando il potenziale del settore quando vengono create le condizioni adeguate. "Questi numeri dimostrano che la domanda c'è, così come la capacità tecnologica e finanziaria. Ciò che manca è un ecosistema normativo stabile e trasparente", sottolinea Pitea.

Particolarmente critica appare la situazione a livello locale, dove le amministrazioni spesso non dispongono delle competenze necessarie per gestire iter autorizzativi complessi. "La transizione energetica rischia di diventare un privilegio per pochi territori organizzati, mentre il resto del Paese resta fermo", avverte Pitea. "Serve un approccio che coinvolga attivamente i cittadini e le comunità locali, trasformandoli da spettatori passivi a protagonisti del cambiamento".

La transizione energetica italiana è intrappolata in una rete di ostacoli burocratici, normativi e territoriali che ne rallentano drammaticamente lo sviluppo, nonostante nel 2023 la produzione di energia da fonti rinnovabili abbia raggiunto il 43,8% del totale nazionale. Questo paradosso emerge con forza mentre il governo Meloni sta definendo le nuove strategie energetiche nel quadro del Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC).

Il 7 maggio, la Sala Stampa della Camera dei Deputati ospiterà l'evento 'Energia per il Futuro: sfide, scelte e partecipazione attiva', un confronto tra esperti, imprese e rappresentanti istituzionali che punta a identificare le cause del ritardo italiano e proporre soluzioni concrete. L'Italia, attualmente al 14° posto nella classifica di attrattività per le energie rinnovabili con una capacità installata di 2,5 GW, rischia di non centrare gli obiettivi climatici fissati per il 2030 e Veronica Pitea, Presidente di ACEPER afferma: "Le richieste di connessione superano i 350 GW, ma la realtà è che i progetti non partono per mancanza di trasparenza e priorità chiare".

Secondo l'Electricity Market Report del Politecnico di Milano, l'Italia dovrà ridurre le emissioni di oltre il 24% nei prossimi otto anni per raggiungere gli obiettivi energetici al 2050. Un traguardo che appare sempre più difficile da raggiungere a causa di due criticità principali evidenziate dagli esperti: l'instabilità normativa e il complesso rapporto tra amministrazione centrale e territori.

"Il vero problema è l'imprevedibilità del quadro normativo", spiega Pitea. "Bandi che cambiano con cadenza irregolare, regole tecniche di difficile interpretazione e tempi autorizzativi incompatibili con qualsiasi programmazione industriale creano un ambiente ostile agli investimenti, proprio quando dovremmo accelerare".

Nonostante le difficoltà, nel 2024 l'Italia ha registrato un incremento record di 6.042 MW nelle energie rinnovabili, dimostrando il potenziale del settore quando vengono create le condizioni adeguate. "Questi numeri dimostrano che la domanda c'è, così come la capacità tecnologica e finanziaria. Ciò che manca è un ecosistema normativo stabile e trasparente", sottolinea Pitea.

Particolarmente critica appare la situazione a livello locale, dove le amministrazioni spesso non dispongono delle competenze necessarie per gestire iter autorizzativi complessi. "La transizione energetica rischia di diventare un privilegio per pochi territori organizzati, mentre il resto del Paese resta fermo", avverte Pitea. "Serve un approccio che coinvolga attivamente i cittadini e le comunità locali, trasformandoli da spettatori passivi a protagonisti del cambiamento".

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