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Le infrastrutture digitali per costruire le città del futuro

di TMNews mercoledì 14 maggio 2025
2' di lettura

Venezia, 14 mag. (askanews) - Il futuro delle città e la sfida del cambiamento climatico, Venezia e le infrastrutture digitali: sono stati questi alcuni dei temi affrontati nel corso della tappa veneziana del Festival della sostenibilità promosso da ASviS, Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, in concomitanza con l'apertura della Biennale architettura. Tra i partecipanti anche TIM che ha presentato, proprio in Biennale nell'ambito del progetto espositivo Intelligent Venice, la smart control room della città lagunare.

"Venezia - ha detto ad askanews Maria Enrica Danese, responsabile Comunicazione Corporate e Sostenibilità di TIM - è una palestra straordinaria, è la città più bella, anche la più difficile, per cui pensare di dare un contributo ai cittadini, ai turisti che vengono qui è veramente una cosa che richiede tante energie e tante risorse. Siamo partiti quindi proprio qui a Venezia nel costruire una Control room grazie alla partnership con il Comune di Venezia e questa Control room attraverso sensori connessi alla rete alla rete 4G e 5G consente all'amministrazione di dare un vero contributo alla cittadinanza di Venezia, ma anche al turismo per migliorare il traffico acqueo, per migliorare i percorsi di viabilità all'interno di Venezia".

L'idea è di fare di Venezia una capitale della sostenibilità, proprio partendo dai suoi elementi di fragilità, che richiedono un ripensamento delle logiche tradizionali e, grazie alla tecnologia, si possono immaginare soluzioni innovativa. "C'è da fare tantissimo - ha aggiunto Danese - abbiamo uno dei più grani patrimoni artistici, culturali e museali del mondo e il digitale è la nuova leva che serve effettivamente per rendere le città più compatibili con le esigenze di vita delle persone, che siano turisti o cittadini nativi di quelle città".

Futuro, scelte e consapevolezza sono al centro anche della visione di ASviS, che crede che la società civile, insieme al mondo delle imprese e alle istituzioni, debba mobilitarsi in modo capillare, in Italia e nel mondo, per consolidare la cultura dello sviluppo sostenibile promossa dall'Agenda 2030 dell'Onu. "Bisogna guardare al futuro - ha concluso Enrico Giovannini, direttore scientifico di Asvis - bisogna non aver paura delle sfide, ma anche riconoscerle, altrimenti se neghiamo, per esempio, il cambiamento climatico o i rischi, ci faremo cogliere impreparati e non è quello di cui abbiamo bisogno".

Per realizzare davvero questo futuro da Venezia si guarda alla necessità di avere una visione integrata, interoperabilità, e al saper fare scelte sistemiche.

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Meloni: non condivise diverse scelte di Israele ma ha iniziato Hamas

Roma, 14 mag. (askanews) -"Non abbiamo condiviso diverse scelte (di Israele, ndr), non condividiamo le recenti proposte del governo israeliano e non abbiamo mancato di dirlo ai nostri interlocutori. Consapevoli come siamo però che non è stata Israele a iniziare le ostilità e che c'era un disegno, come ho detto varie volte, alla base dei disumani attacchi di Hamas, e della crudeltà rivolta contro gli ostaggi". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni durante il question time alla Camera, rispondendo all'interrogazione di Avs su Gaza.

Il piano di Hamas, ha aggiunto, "era un disegno che puntava all'isolamento e questo non può non farci riflettere su quanto sarebbe pericoloso assecondare il disegno dei terroristi che non si sono fatti scrupoli a sacrificare la vita sia di israeliani che di palestinesi pur di perseguire i propri scopi".

"Continueremo a impegnarci per una cessazione permanente delle ostilità. In questo quadro credo che non ci debbano essere da parte nostra ambiguità nel pretendere che Hamas rilasci immediatamente gli ostaggi e deponga le armi". E, ha aggiunto, non si può esitare a "dire che non c'è spazio per una presenza di Hamas nella striscia in un futuro Stato palestinese".

Ha proseguito Meloni: "Sono convinta, sulla base delle numerose conversazioni che ho avuto in questi mesi con i leader della regione, che si possa lavorare a un quadro politico e di sicurezza regionale capace di porre fine al conflitto, aprire la strada a un processo che conduca alla soluzione dei due stati, e resto convinta che per farlo occorra partire dal piano di ricostruzione proposto dai paresi arabi".

"È verso questo obiettivo - ha insistito - che il Governo continua a impegnarsi, lavorando con i leader della regione, con i nostri partner europei, con gli Stati Uniti. Lo faremo mantenendo con tutti un dialogo aperto, franco, se necessario anche critico. Ed è esattamente per questo che non è nell'intenzione del governo italiano richiamare l'ambasciatore italiano in Israele".

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Applausi per corteo funebre di Pepe Mujica che attraversa Montevideo

Montevideo, 14 mag. (askanews) - Il corteo funebre dell'ex presidente dell'Uruguay, José "Pepe" Mujica, attraversa tra gli applausi la capitale Montevideo, il giorno dopo la sua morte. L'89enne ex capo di Stato dal 2010 al 2015, che ha trascorso 12 anni in prigione per attività rivoluzionaria, ha perso la sua battaglia contro il cancro dopo aver annunciato a gennaio che la malattia si era diffusa e che avrebbe interrotto le cure. A seguire il feretro su una carrozza trainata da cavalli e avvolto nella bandiera del Paese latinoamericano, c'è la moglie, Lucia Topolansky, che segue in auto, e ai lati delle strade tanti uruguaiani che riprendono con il telefonino.

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Cannes, Elie Levasseur: "Qui sveliamo nuovi modi di narrare storie"

Cannes, 14 mag. (askanews) - Al Festival di Cannes torna l'Immersive Competition, il Concorso Immersivo, nuova sezione introdotta lo scorso anno per raccontare e celebrare nuove forme di narrazione cinematografica attraverso esperienze spaziali e sensoriali. Quest'anno l'evento si tiene all'Hotel Carlton e ha fatto registrare il tutto esaurito.

"Per questa seconda edizione abbiamo voluto avere solo anteprime mondiali o internazionali, credo sia questa una delle principali novità di quest'anno - ha spiegato il direttore artistico Elie Levasseur - l'idea è proprio offrire un'anticipazione di ciò che è possibile fare in termini di nuovi formati, nuove narrazioni, nuovi modi di raccontare storie con l'aiuto di tecnologie come lo spatial computing, l'AI, il video mapping".

Saranno presentate 16 opere immersive provenienti da 9 paesi, di cui 9 in Concorso, due non competitive e ci sarà un Focus con cinque creazioni lussemburghesi che offriranno una visione inedita dei processi creativi immersivi. La giuria è presieduta dal regista francese Luc Jacquet e tra i giurati ci sono anche l'artista americana Laurie Anderson e il creatore di videogiochi giapponese Tetsuya Mizuguchi. Saranno loro a scegliere la Migliore Opera Immersiva.

Tra le opere in Concorso spiega il direttore artistico, "ci sono due lavori che utilizzano il video mapping: "Beyond the Living Unknown" e "Fear the Vantos Araba", abbiamo un progetto, che è unìesperienza in cui si è in un taxi e si deve dialogare con un'IA carismatica"....

E ancora cinque lavori VR ed esperienze sensoriali per utenti singoli, racconta. Una sezione del Festival che punta ad aprire nuove frontiere. "Credo che la sfida principale per la creazione immersiva oggi sia come entrare in contatto con un pubblico globale, dato che adesso non abbiamo luoghi dedicati a questo tipo di formato - spiega Elie Levasseur - ci affidiamo molto ai musei, ai luoghi di cultura che sono il posto dove queste opere possono essere presentate e speriamo di avere presto sempre più luoghi dedicati, così sarà sempre più facile farle circolare".

Rispetto allo scorso anno sono arrivati più progetti, spiega il direttore artistico: "E vedo sempre più team che utilizzano l'IA per svilupparli, ma non credo che si sostituirà il lavoro degli esseri umani, perché abbiamo ancora bisogno degli esseri umani per programmare l'IA e generare alcune immagini. Quindi non credo che ci sia un grande impatto in termini di risorse umane anche se il dibattito nel cinema è aperto".

Immagini di Federica Polidoro

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Industria, energia e decarbonizzazione: al via "NetZero Milan"

Milano, 14 mag. (askanews) - La decarbonizzazione costituisce un fattore strategico di innovazione per l'industria e le reti energetiche e l'Europa non può correre il rischio di rimandare investimenti e scelte sostenibili: il pericolo concreto è infatti quello di restare indietro in un processo di transizione ecologica e ambientale destinato a cambiare il mondo. E' in questo scenario che nasce NetZero Milan, il nuovo appuntamento promosso da Fiera Milano interamente dedicato alla decarbonizzazione industriale e del sistema elettrico.

"L'inazione climatica abbiamo visto che genera dei costi altissimi a livello globale, parliamo di decine di miliardi di euro - spiega ad askanews Sara Quotti Tubi, Head of Energy & Transportation Exhibitions di Fiera Milano -. Siamo alla prima edizione di un evento che vuole porsi come un momento di incontro e di confronto non solo verso il sistema Italia ma anche almeno a livello europeo. Perchè quello sulla decarbonizzazione e la transizione energetica è un tema che non riguarda soltanto il nostro Paese ma ormai è diventato un tema globale".

Momento clou della kermesse, in corso all'Allianz Mico dal 14 al 16 maggio, è il Milan NetZero Summit, evento di apertura che ha visto la partecipazione dei massimi esperti del settore, rappresentanti delle istituzioni, dell'imprenditoria e del mondo accademico per un dibattito focalizzato soprattutto sul futuro del settore industriale europeo a zero emissioni.

"L'industria si trova in un momento difficile e complesso anche a livello geopolitico per la situazione che stiamo vivendo, con bollette energetiche molto alte - sottolinea ancora la Head of Energy & Transportation Exhibitions di Fiera Milano -. Qui cerchiamo di offrire le soluzioni per abbassare i costi, e nello stesso tempo cercheremo di fare una lobby positiva nei confronti della politica, e soprattutto cerchiamo di avere la vision, cioè di capire dove sta andando tutto questo settore della transizione, della sicurezza energetica, soprattutto per cercare di mantenere la competitività industriale".

Segnali più che positivi arrivano dal settore energetico che intende giocare un ruolo da protagonista per raggiungere l'obiettivo "net zero".

"Una cosa è certa: qualunque sia il mix tecnologico per raggiungere la neutralità carbonica, le reti delle utilities sono l'abilitatore fondamentale: senza il potenziamento, l'ammodernamento, la digitalizzazione delle reti elettriche, del gas e del teleriscaldamento, raggiungere gli obiettivi al 2050 è impossibile - ci racconta Marco Carta, amministratore delegato di Agici -. Sembra che questo concetto sia ampiamente introiettato. Gli investimenti di rete hanno raggiunto la cifra record nel 2024 superando i 10 miliardi di euro ma già nel 2025 questo record è destinato a infrangersi, anche di molto, raggiungendo i 14 miliardi, fino a raggiungere la punta di 16 miliardi di euro nel 2027. Quindi gli operatori sono ben consapevoli".

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