A Gorizia "Zoran Music. La stanza di Zurigo, le opere e l'atelier"
Gorizia, 18 giu. (askanews) - Zoran Music torna a casa, a Gorizia, in quella realtà di scambio, incontro, sovrapposizione di matrici culturali diverse che ne ha segnato la vita e ritorna nell'arte e nella memoria di un pittore di fama internazionale. A venti anni dalla morte avvenuta a Venezia nel 2005, al grande artista, nato nel 1909 a Bukovica (Boccavizza), un paese ora di cinquecento abitanti, a poco più di otto chilometri da Gorizia, città che con la slovena Nova Gorica sta condividendo l'impegno di Capitale Europea della Cultura per questo 2025, è dedicata - all'interno di GO! 2025 - la mostra "Zoran Music. La stanza di Zurigo, le opere e l'atelier", curata da Daniela Ferretti, che è ospitata dal 25 maggio al 31 ottobre 2025 nell'intero primo piano di Palazzo Attems Petzenstein, la sede dal 1900 dei Musei Provinciali di Gorizia.
La "Stanza di Zurigo" è il cuore della mostra proposta per celebrare Zoran Music. Il percorso espositivo si dipana intorno a un'opera magistrale, realizzata tra la fine degli anni '40 e l'inizio dei '50, su commissione delle sorelle di nazionalità svizzera Charlotte e Nelly Dornacher che, affascinante dai decori dello studio veneziano di Zoran, chiesero all'artista di riprodurli nella cantina della loro villa a Zollikon, sulle colline di Zurigo, per trasformarla in un locale accogliente di ritrovo tra amici. I luoghi di Venezia, i cavallini, i barconi carichi di bestiame, le donne dalle gonne multicolori e gli ampi parasole si intrecciano da un lato con i nudini, il ritratto dell'amatissima moglie Ida e delle committenti e dall'altro con le vedute di una Venezia trasognata.
Una mostra dedicata a uno straordinario artista come Anton Zoran Music non può che essere motivo di prestigio e di orgoglio sia per ERPAC FVG - Ente Regionale per il Patrimonio Culturale del Friuli Venezia Giulia, che ne è organizzatore, sia per Palazzo Attems Petzenstein, che la ospiterà nelle sue prestigiose sale. "Zoran Music. La Stanza di Zurigo, le opere e l'atelier" si propone come una sorta di prodigio, non soltanto perché riassume la produzione artistica di Music verso la fine degli anni '40, ma anche perché si tratta di opere originariamente realizzate sulle pareti e sul soffitto - ma anche su tele di lino e juta - della casa delle sorelle svizzere Charlotte e Nelly Dornacher, e poi recuperate dal raffinato restauratore, nonché cognato di Music, Paolo Cadorin affinchè potessero diventare un'esposizione itinerante - ha dichiarato Lydia Alessio-Vernì, Direttrice Generale di ERPAC FVG - Si tratta di una esposizione creata su misura per GO!2025 grazie alla collaborazione di ERPAC con la Charlotte und Nelly Dornacher Stiftung e con l'Archivio Barbarigo Cadorin Music, carica delle sue suggestioni e del percorso artistico umano e cosmopolita di un artista così evidentemente figlio delle nostre terre di confine .
La mostra propone la visione di opere con cui è documentata l'intensa ricerca artistica di uno dei pittori più raffinati ed enigmatici del XX secolo, dagli esordi a Zagabria al viaggio in Spagna, da Venezia a Dachau. Ritornato dalla prigionia alla città lagunare, nell'oro dei mosaici, nella luce di San Marco che si apre a Oriente verso la costa dalmata, Music ritrova la sua tavolozza e definisce la sua personalissima cifra stilistica.
Si divide per lunghi anni tra Venezia e Parigi. Le radici culturali di Music affondano da un lato nella nativa Mitteleuropa e nella storia millenaria di Venezia, dall'altro si nutrono delle immagini provenienti dalle grandi tradizioni pittoriche europee: El Greco, Goya, Rembrandt.